Riportiamo il testo integrale del comunicato stampa della Biblioteca delle donne di Palermo citato nell’articolo Palermo risponde all’appello della Flotilla contro l’atto di pirateria sionista
L’esercito italiano occuperà Piazza Politeama, dal 2 al 5 ottobre, trasformandola in una cittadella militare. Oltre droni e altri strumenti bellici di elevata tecnologia, sarà esposto l’imponente elicottero da combattimento A129 Mangusta per colpire positivamente il nostro immaginario.
Si rafforza ogni giorno di più la triste, preoccupante propaganda a favore della guerra, cioè a favore di morte e distruzione. È ormai difficilissimo distinguere tra notizie false e notizie vere. Devono convincere l’opinione pubblica in tutti i modi, anche attraverso attrazioni pubbliche per grandi e piccoli, che la guerra sia inevitabile e di conseguenza che sia necessario riarmarsi.
Come femministe, antimilitariste e nonviolente contestiamo questa messa in scena che traveste la guerra da gioco e spettacolo, rendendo accettabile e perfino desiderabile la logica delle armi. Trasformare strumenti di distruzione in attrazioni pubbliche significa abituare le nuove generazioni a considerare la violenza come inevitabile e naturale. Si vuole riproporre il mito dell’eroe combattente per la patria.
Non si tratta di “valori”, ma di propaganda bellica mascherata da festa. Palermo, città di memoria civile e di accoglienza, non ha bisogno di carri armati e droni in piazza: ha bisogno di investimenti in istruzione, cultura, salute, giustizia sociale e ambientale. Soprattutto in questo difficile momento storico ha bisogno, come tutte le città del mondo, di pace e che cessino tutti i massacri in corso.
La sicurezza non nasce dall’addestramento alla guerra, ma dalla cura reciproca, dalla consapevolezza della fragilità umana e dell’interdipendenza, dalla solidarietà e dalla costruzione di relazioni giuste e pacifiche.
Biblioteca delle donne e centro di consulenza legale UDIPALERMO ETS












