Il corteo di Palermo in solidarietà con la Palestina, nel giorno dello sciopero generale (promosso dai sindacati di base) è stato uno dei più affollati d’Italia. Un serpentone umano con oltre trentamila partecipanti ha attraversato il centro e ha poi riempito il lungomare e la zona del Porto di Palermo. 

Il corteo era variegato: anziani e giovani, insegnanti e studenti, operai e disoccupati, avvocati (con la toga) e sindacalisti, professionisti e impiegati, tifosi del Palermo e artisti, associazioni e centri sociali, collettivi universitari e precari, cattolici e musulmani, valdesi e laici. 

L’Unione Sindacale di Base di Palermo esulta: 

“35.000 PERSONE IN PIAZZA A PALERMO. I lavoratori e le lavoratrici, gli studenti e le studentesse della nostra città oggi hanno deciso di stare dalla parte giusta della storia. Scioperare è un’arma troppo importante, oggi l’abbiamo usata per bloccare la produzione e boicottare l’economia di guerra. A farlo oggi sono in tantissimi, con numerose scuole di Palermo che sono rimaste chiuse, coordinamenti di docenti e studenti dell’Università di Palermo che hanno deciso di incrociare le braccia, impiegati e lavoratori delle aziende private che stamattina sono scese in piazza non andando a lavorare. Le oltre 80 piazze di oggi in Italia sono la voce più bella di cosa vuole il nostro popolo: Stop al Genocidio subito! Stop all’economia di guerra! Il nostro compito storico, come ci insegnano i compagni portuali in giro per l’Italia, è quello di costruire in ogni luogo di lavoro, scuola, università, una barricata: contro l’economia di guerra e al fianco della Resistenza palestinese”.

Anche Cobas e Confederazione Unitaria di Base erano in piazza, tra i promotori dello sciopero generale. 

Secondo i Cobas Scuola Palermo , “dopo quasi due anni in cui, nella Striscia di Gaza, l’esercito israeliano ha ucciso oltre 70.000 persone [in gran parte donne e bambini], distrutto l’85% delle strutture civili [comprese scuole e ospedali] e ridotto la popolazione alla fame, impedendo l’arrivo degli aiuti umanitari, oggi Israele, attraverso la cosiddetta operazione di terra, vuole completare la pulizia etnica e proseguire nella pratica del colonialismo di insediamento, massacrando, deportando e espellendo i Palestinesi da Gaza e dalla Cisgiordania”.

Non mancavano attori, artisti e personaggi dello spettacolo, come ad esempio, Salvo Ficarra e Valentino Picone che hanno scritto sulla loro pagina facebook:

“Oggi a Palermo eravamo in tanti. Oggi Palermo era bellissima. Oggi non c’erano ragionamenti. Oggi c’era cuore”.

Anche il regista teatrale e scrittore Davide Enia ha elogiato il colpo d’occhio dei manifestanti, tra bandiere palestinesi e bandiere della pace: 

“Oggi la manifestazione per Gaza a Palermo ha mostrato la bellezza delle manifestazioni. Erano decenni che non si vedeva una massa così compatta, eterogenea, decisa”. 

Allo sciopero generale e al corteo del 22 settembre hanno aderito ufficialmente, tra gli altri, in Sicilia, i seguenti partiti: Partito Comunista, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito della Rifondazione Comunista, PCI, Potere al Popolo, Sinistra Italiana e Verdi. 

In piazza c’erano anche esponenti di Movimento Cinque Stelle, Osa e Partito Democratico. 

Al corteo era presente anche Valentina Chinnici, Presidente del Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti, deputata regionale dell’ARS e vicesegretaria regionale del PD:

“Straordinaria la risposta della città di Palermo, che è da sempre schierata con la Palestina. Palermo infatti è gemellata da oltre 25 anni con Khan Younis e con Betlemme. Siamo tutti qui. Il mondo della scuola è compatto. Tutte le scuole sono qui in tutte le componenti: alunni, insegnanti, personale Ata. La scuola come comunità ha deciso di esserci e di non restare indifferente rispetto al massacro sistematico del popolo, dei fratelli e delle sorelle palestinesi. Palermo è per sempre dalla parte della Palestina”. 

Dietro lo striscione del loro partito sfilavano anche Barbara Evola e Ramon La Torre, co-segretari di Rifondazione Comunista Palermo:

“Più di 30.000 persone a Palermo per lo sciopero generale. Una piazza immensa. L’imponente manifestazione di Palermo oltre a dire questo chiede la cessazione di ogni rapporto commerciale con il regime coloniale e di apartheid dello stato di Israele ai danni dell’intera Palestina. L’Italia smetta di vendere le armi che Israele usa per uccidere bambini e riconosca lo stato di Palestina come la stragrande maggioranza del Paese chiede. Siamo al fianco dell”USB e de i sindacati di base che hanno aderito in solidarietà alla Global Sumud Flotilla e per chiedere: lo STOP immediato del GENOCIDIO a Gaza; la CESSAZIONE dei BOMBARDAMENTI di città e ospedali; l’INTERRUZIONE di qualunque collaborazione con Israele, dal governo alle università; lo SBLOCCO immediato degli AIUTI UMANITARI per la popolazione palestinese”.

Il sindacalista Pietro Milazzo, uno dei leader delle lotte sociali a Palermo negli anni Settanta e tra i fondatori di Potere al Popolo Palermo, ha evidenziato l’importanza simbolica e concreta delle manifestazioni pro-Palestina:

“L’Italia ha risposto oggi con uno sciopero nazionale politico, molto partecipato, in oltre 80 piazze italiane, con diverse centinaia di migliaia di persone in piazza, al genocidio in atto a GAZA e PALESTINA, esprimendo solidarietà alla GLOBAL SUMUD FLOTILLA”.

Sinistra Italiana Palermo ha paragonato la folla del corteo pro-Palestina alla folla dei cortei antimafia nel 1992:  

“Oggi Palermo è diventata un fiume umano, una marea così imponente che non si vedeva dai giorni delle stragi di mafia. Decine di migliaia di persone hanno riempito le strade, partendo da piazza Verdi con la Palestina nel cuore. In corteo studenti medi che hanno scelto di disertare le lezioni, famiglie che hanno deciso di stare dalla parte giusta, avvocati in toga, lavoratori e lavoratrici con le bandiere Usb, i tricolori e i colori della Palestina. È stato un momento potente, che ha mostrato la forza di una città che non resta in silenzio davanti a un genocidio. Palermo oggi ha dimostrato da che parte stare. Palermo è marea. Palermo è resistenza. Palestina libera”.

Il Partito Comunista dei Lavoratori di Palermo ha scritto: 

“Decine di migliaia di persone in piazza per lo sciopero generale dei sindacati di base per la Palestina libera. Un’importante giornata nazionale in moltissime città italiane. Stop al genocidio è stata la prima parola d’ordine del corteo e sostegno alla Global Sumud Flottilla”. 

Nel corteo erano presenti anche i centri sociali palermitani. 

Secondo il Centro Sociale Anomalia, “oggi Palermo ha gridato forte: basta massacri, basta assedio, basta regime coloniale! Sappiamo da che parte stare, con chi resiste ogni giorno sotto le bombe, con chi lotta da decenni contro occupazione e pulizia etnica. La nostra solidarietà non ha confini. È la stessa che oggi attraversa il Mediterraneo con la Global Sumud Flotilla, una flotta di resistenza che rompe l’assedio e porta speranza al popolo palestinese. Dalle piazze di Palermo alle onde del mare, la voce è una sola: libertà e giustizia per la Palestina. La liberazione della Palestina è parte della liberazione di tutti i popoli oppressi”.

Il Centro Sociale Ex Karcere aggiunge: 

“Palermo continua a lottare, a fianco della Palestina, per i diritti di tutti e tutte. Contro la macchina del genocidio che distrugge i territori per il profitto e i progetti coloniali sionisti, rompiamo le collaborazioni con Israele! Stop a tutti gli accordi, subito! Dallo sciopero generale del 22 settembre verso la manifestazione nazionale del 4 ottobre a Roma: organizziamo la partecipazione dalla Sicilia, sottraiamo il nostro territorio dalla guerra. Al fianco della flotilla, per rompere l’embargo a Gaza”.