Testo dell’appello promosso da Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Tomaso Montanari, Francesco Pallante ed Evelina Santangelo.
Gaza muore di fame: il genocidio entra nella fase finale e Israele prepara così una terra finalmente davvero senza popolo. Affamando, assetando, bombardando.
A Gaza suonano le sirene delle ambulanze, che danno voce ai condannati a morte per fame e bombe. Quelle sirene dicono al mondo che non c’è più tempo.
Non possono fare altro, a Gaza: perché i governi del cosiddetto “mondo libero” stanno con Israele. Con il carnefice, non con la vittima. Anche il nostro governo continua a sostenere Israele: impedendo la sospensione dell’accordo con l’Unione Europea; continuando a vendergli armi; coprendolo in ogni modo. Il nostro governo ha le mani sporche di sangue.
Ebbene, noi vogliamo rompere questo mostruoso muro di silenzio.
Vogliamo fracassarlo, e liberare la verità.
Vogliamo disertare questo silenzio di morte.
Vogliamo unire le nostre sirene e le nostre campane alle sirene delle ambulanze di Gaza.
Domenica 27 luglio, alle 22, facciamo suonare a distesa le campane dei palazzi comunali, quelle delle chiese, e ogni sirena possibile: ambulanze, navi, barche, porti. Suoniamo ogni fischietto, battiamo le pentole. Facciamo più rumore, più chiasso, più fracasso possibile. Facciamolo insieme: nelle piazze e sulle spiagge. Facciamolo sui balconi e alle finestre. Facciamolo sui social. Facciamolo dappertutto.
Che ci sentano fino a Gaza: perché sappiano di non essere soli. Che ci sentano nei palazzi del potere italiano: perché lì sappiano, invece, che sono soli e che la verità ha il potere di fracassare il silenzio dei complici e dei vili.
Ci sentiamo impotenti di fronte all’enormità di quel grande campo di concentramento in cui Israele ha trasformato Gaza.
Lo saremo davvero solo se rimarremo muti di fronte allo scandalo della fame usata come arma di sterminio di massa: ma noi, il popolo dei sudari, delle luci, delle sanzioni popolari, non ci fermiamo.
Non rimarremo in silenzio mentre la gente di Gaza viene sterminata.
Molte città italiane stanno rispondendo all’appello e tra queste anche Luino.
ANPI Luino, Gruppo EMERGENCY Varese, Comunità Operosa Alto Verbano, Tavolo per la Pace dell’Alto Verbano aderiscono all’appello e invitano gli iscritti, gli amici, le forze politiche, l’Amministrazione Comunale, il mondo cattolico e laico e le Parrocchie ad unirsi e far sentire la nostra voce, il nostro rumore.
Troviamoci domenica 27 luglio dalle ore 21.00 in piazza Garibaldi a Luino (con qualunque condizione di tempo) e alle ore 22.00 facciamo suonare a distesa le campane, facciamo suonare le sirene delle ambulanze, suoniamo noi fischietti, campanacci, battiamo le pentole e i coperchi, facciamo rumore, più chiasso, più fracasso possibile.
Che ci sentano fino a Gaza: che sappiano di non essere soli! La Verità ha il potere di fracassare il silenzio dei complici e dei vili. Non vogliamo rimanere in silenzio mentre la gente di Gaza muore.










