Il Corriere della sera offre grande spazio al sig. Alberto Brambilla, che si vanta di essere prof d’università (in una università privata del varesotto) e che è stato anche sottosegretario dei governi Berlusconi e poi del governo Conte, per spifferare falsità e insulti contro la maggioranza della popolazione italiana. Il titolo del suo articolo è eloquente “Il 60% degli italiani non paga le tasse” e ne consegue l’accusa di “non contribuire a sostenere i servizi”, di far aumentare il debito pubblico e di essere alimentato da una “politica che elargisce bonus per cercare consensi”.
Il Brambilla si erige a paladino della “democrazia e dei valori civili e sociali” denunciando che “negli ultimi 25 anni … la forma e la metodologia di cattura del consenso è sempre più basata su promesse e maggiori benefici: più servizi gratis e meno tasse per tutti”. Ma lui non era con Berlusconi che prometteva proprio questo? Ora però sembra approdato a una sorta di “civismo puritano” che invoca criminalizzando il 60% degli italiani. Ma il suo anatema è sfacciatamente falso e i dati che sbandiera sono del tutto fasulli!
Nel 2025, in base ai dati Istat, il numero totale di lavoratori attivi in Italia era di circa 24 milioni 307mila a marzo (MA NON E’ il 41,3% DELLA POPOLAZIONE IN ETA’ LAVORATIVA. IL 17,1% DEI 58.971.230 ITALIANI E STARNIERI RESIDENTI HA MENO DI 19 ANNI QUINDI GLI ATTIVI SONO CIRCA IL 50%), di cui: autonomi 5 milioni 153mila (diminuzione rispetto al mese precedente, aumento rispetto a marzo 2024); dipendenti a termine: 2 milioni 594mila (diminuzione rispetto al mese precedente e a marzo 2024); dipendenti permanenti: 16 milioni 560mila (aumento rispetto al mese precedente e a marzo 2024). Tasso di occupazione: 63,0%; tasso di disoccupazione: 6,0%, Tasso di inattività: 32,9%. MA A QUESTI VANNO AGGIUNTI I LAVORATORI VITTIME di SUPER-SFRUTTAMENTO VIOLENTO (NELLE ECONOMIE SOMMERSE che l’EURISPES STIMA a OLTRE IL 35% DEL PIL (ossia oltre otto milioni fra precari e nero totale).
CHI NON PAGA LE TASSE SONO PROPRIO I SUPERSFRUTTATORI PROTETTI DAI GOVERNI DELLE DESTRE E ANCHE DELL’EX-SINISTRA, DALLE POLIZIE CHE NON “VEDONO” QUESTE REALTA’ CHE OGNI GIORNO MIETONO MORTI SUL LAVORO OLTRE A VIOLENZE SESSUALI, BRUTALITA’ E PERSINO OMICIDI DI CHI SI NON SUBISCE PASSIVAMENTE O SI RIBELLA.
GLI EVASORI NON SONO IL 60% DEGLI ITALIANI! Forse, tutt’al più il 10%. E sono proprio i fedeli elettori delle destre e in parte dell’ex-sinistra (quelli che invocano sempre nuove sanatorie o la “pace fiscale” osannata da Salvini, gli abusi edilizi, meno controlli sulla sicurezza al lavoro e più repressione contro chi si rivolta contro il supersfruttamento, le grandi opere inutili, danno e supercostose).
Il signor Brambilla scrive che oggi si spendono “oltre 165 per gli indigenti assoluti che sono diventati 5,8 milioni mentre i poveri relativi sono 8,7 milioni”. Ma questi indigenti sono tali per colpa loro? Perché non vogliono lavorare? Devono essere lasciati morire se non lavorano? E il Brambilla arriva a dire che “i malavitosi delle 5 mafie … sono un milione o anche di più …”. Vorrebbe una nuova guerra contro il Sud come quella piemontese contro il cosiddetto brigantaggio?
Dagli anni Ottanta in Italia si è assistito a una crescita enorme del lavoro precario anche nel pubblico impiego, negli asili nido, nelle scuole materne, in quelle elementari, nelle medie e medie superiori e anche nelle università, spesso con salari miserabili. La percentuale di lavoratori precari (ossia con contratti a tempo determinato) è passato dal 12% del 2015 al 24% del 2023, e in alcuni casi anche Università è di oltre il 40%; questi precari percepiscono gli stipendi più basi fra i paesi OCSE.
Il semi-precariato e il nero sono in tutti i settori grazie anche al subappalto persino nelle grandi industrie parastatali (in Fincantieri circo l’80% dei lavoratori dipende da ditte subappaltatrici e a volte persino in nero con salari da 5 euro l’ora lordi), quindi salari da neo-schiavitù (anche da 2 euro l’ora), le economie sommerse in Italia oltrepassano il 35% del PIL (stima Eurispes – importante agenzia di studi e ricerche anche per il governo). Il furore di super-sfruttare e di accumulare profitti è diffuso dalla Val d’Aosta alla Sicilia.
Sempre secondo l’OCSE, dal 1991 al 2025 in Italia gli stipendi sono aumentati solo dell’1% mentre nell’area OCSE l’aumento è stato del 32,5%.
Ma Brambilla va oltre e scrive: “se venissimo invasi quanti giorni resisteremmo? Tra munizioni, soldati e mezzi, forse 2 o 3 giorni? Non farebbe nemmeno in tempo ad intervenire la Nato che saremmo già ko”. Ergo, secondo lui occorrerebbe costringere tutti a lavorare (donne e anche giovanissimi e perché no anche anziani) per avere un paese super-produttivo, ricco e dotato di una difesa militare efficace (come vogliono i signore neofascisti al potere).
E non manca di dire che “per il gioco d’azzardo gli italiani spendono oggi 159 miliardi (più della spesa sanitaria). I telefonini, Spotify, le Tv a pagamento, i device ecc.: oggi gli italiani sono primi in classifica per spese in tecnologia e nel digitale, come pure per i consumi di acqua e cibo”. In altre parole, secondo il Brambilla il popolo è ricco perché non paga le tasse e fa il parassita. “L’Isee sarebbe la fabbrica dei poveri”. “La sanità costa 138 miliardi, la metà delle entrate fiscali”. Allora che si fa la sopprimiamo?
LA RISPOSTA PIÙ EFFICACE E IMMEDIATA A QUESTO SIGNORE, AL GOVERNO NEOFASCISTA A NOME DEL QUALE DI FATTO PARLA, E ALL’EX-SINISTRA NEOLIBERISTA, SARÀ IL SUPERAMENTO DEL QUORUM E LA VITTORIA DEI 5 SI AL REFERENDUM










