Il 27 maggio l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato – a scrutinio segreto con 27 voti favorevoli contro 21 – una norma che obbliga gli ospedali pubblici ad assumere medici non obiettori di coscienza in modo da garantire la reale applicazione della legge 194 circa la IVG
Era ora!!!
Il provvedimento dell’ARS mette le toppe ad una disfunzione grave e dolorosa che rende spesso inapplicabile de facto la legge 194, soprattutto in Sicilia, dove sono obiettori l’85 per cento dei ginecologi e il 69,8 per cento degli anestesisti.
Se l’obiezione è legittima, infatti, non lo è la distribuzione finora disomogenea dei medici obiettori, tale da costringere molte donne a viaggi mortificanti alla ricerca di un ospedale che possa accoglierle nel travaglio abortivo e di medici che le prendano in carico in una situazione tra le più devastanti che possano capitare ad un essere umano e che, come spesso succede, può comprendere a pieno solo chi l’ha vissuta direttamente o indirettamente.
Sono certa che i 21 oppositori non sanno cosa significhi, non conoscano a fondo la questione, ignorino le dinamiche di un aborto e non sappiano nemmeno che molti medici, obiettori di mattina, poche ore dopo aprano privatamente i loro studi per accogliere, a suon di banconote, le richieste prima disattese.
Non lo sanno?
C’è molta ipocrisia attorno alla 194, c’è sempre stata. La scelta di coscienza è in parecchi casi il viatico per un lavoro più facile, a volte il cedere ad un ricatto aziendale perché il pane a casa lo dobbiamo portare tutti.
Molte volte, diciamolo, l’obiezione è un affronto al giuramento d’Ippocrate nonché un’ omissione di soccorso che, in quanto tale, andrebbe sanzionata. “Il personale è politico “, vecchio sempre attuale slogan femminista, è quanto mai vero e pertinente alla questione.
Le esperienze dei singoli costituiscono la base per una lotta sociale e politica. L’atto politico di ieri l’altro ha accolto il dolore di molte donne, il loro senso di umiliazione, il loro essersi sentite sbagliate perché è così che le hanno fatte sentire…
Oggi è un giorno di gioia perché siamo andati avanti, siamo stati capaci di turare una falla, chiuderla no, ancora ce ne vuole. Un’idea? Risanare per esempio i consultori pubblici, presidio civile di legalità e di uguaglianza nell’attenzione soprattutto agli ultimi.










