GENOVA, DOPO CAGLIARI, TORINO, MILANO E L’AQUILA, SFIDA LE AUTORITÀ CONTRO IL DECRETO SICUREZZA CON UNA NUOVA CAMPAGNA NONVIOLENTA
In poche ore, già 7.000 adesioni al boicottaggio di massa per chiedere il taglio dell’IVA sui beni essenziali. Continueranno in giornata le azioni in tutta Italia!
Genova, 31 maggio 2025 – Con l’approvazione del nuovo Decreto Sicurezza alla Camera, Ultima Generazione lancia una nuova forma di espressione del dissenso: ampia, legittima e nonviolenta. Un’azione capace di aggirare la repressione e rilanciare l’efficacia dell’azione collettiva: un boicottaggio della grande distribuzione organizzata — ovvero dei supermercati — per chiedere una misura concreta e immediata al governo: il taglio dell’IVA sui beni essenziali. L’obiettivo è chiaro: raccogliere almeno 100.000 adesioni entro l’11 ottobre, per dare il via a un boicottaggio vero e proprio e generare una pressione economica su larga scala.
A lanciare la raccolta adesioni per il boicottaggio oggi sono state in ordine Milano, l’Aquila, Cagliari, Torino e adesso Genova dove 5 persone aderenti alla campagna Il Giusto Prezzo di Ultima Generazione hanno interrotto la routine della spesa nel supermercato Esselunga con striscioni con scritto “Tagliamo l’IVA” e volantini per spiegare la campagna. Ma Genova, Cagliari, Milano, l’Aquila, Torino sono solo l’inizio: nel corso della giornata, azioni simili si svolgeranno in tutta Italia, in grandi città e piccoli centri, dando vita a un’ondata crescente di interventi nei supermercati — simbolo invisibile ma centrale dell’ingiustizia economica e climatica che viviamo ogni giorno. Un luogo apparentemente neutro, ma in realtà terreno di speculazione, sfruttamento e concentrazione di potere — per invitare le persone a firmare l’impegno al boicottaggio e costruire consapevolezza collettiva.
Giuliana, 55 anni, ha dichiarato durante l’azione a Genova: “Mentre agricoltori e allevatori affrontano siccità, alluvioni e crisi senza precedenti, il costo del cibo è fuori controllo. Noi paghiamo il conto due volte: una alla cassa del supermercato e una con le tasse. Le nostre terre sono in ginocchio, ma Meloni e Lollobrigida continuano a favorire le grandi filiere e le importazioni, lasciando i produttori locali senza tutele e le famiglie senza fiato.
Pane, latte, frutta non sono beni di lusso. Sono vita quotidiana. E tassarla è ingiusto. Vogliamo IL GIUSTO PREZZO. Tagliamo l’IVA.
Meloni l’aveva promesso. Adesso basta. Niente spesa, finché non tagliano davvero. Dal 11 ottobre in poi, saremo in 100.000 a boicottare i supermercati. Compriamo locale. Compriamo solidale. Non accettiamo più di finanziare un sistema che ci affama e ci avvelena. Tagliamo l’IVA!”
PERCHÈ L’AZZERAMENTO DELL’IVA SUI BENI ESSENZIALI?
In un Paese dove il potere d’acquisto reale è calato del 10%, azzerare l’IVA su pane, pasta, olio e altri beni di base — oggi tassati tra il 4% e il 10% — è il minimo indispensabile. Ultima Generazione sfida il governo sul suo stesso terreno: chiediamo l’attuazione di una promessa fatta da Fratelli d’Italia, poi rimasta lettera morta. Loro ne hanno fatto propaganda. Noi vogliamo realizzarlo davvero. Tagliamo l’IVA!
PERCHÉ IL BOICOTTAGGIO?
La campagna lanciata oggi è semplice: se entro l’autunno raccoglieremo 100.000 adesioni, da ottobre partirà un boicottaggio organizzato contro i supermercati, per chiedere al governo il taglio dell’IVA sui beni essenziali, finanziato con un prelievo sugli extraprofitti delle grandi aziende responsabili della crisi climatica. Il boicottaggio è una tattica di pressione collettiva che può funzionare: in Croazia ha portato il governo a calmierare i prezzi. Colpendo economicamente e mediaticamente la GDO (grande distribuzione organizzata), possiamo spingerla a sostenere la nostra richiesta.
Non togliamo responsabilità alla grande distribuzione, che è uno dei settori più potenti e meno trasparenti del Paese: mentre milioni di famiglie e agricoltori subiscono l’inflazione climatica, i colossi del commercio aumentano profitti e potere, scaricando i costi su chi è più fragile. Il boicottaggio sarà complementare alle altre forme di disobbedienza civile già praticate da Ultima Generazione: non è una rinuncia, ma un passo in avanti verso una partecipazione di massa, accessibile, determinata ed efficace.
E se smettessimo di fare la spesa tutti assieme?
Fallo anche tu: https://vai.ug/boicottaggio
COSA CHIEDIAMO?
PROTEGGIAMO I RACCOLTI DALLA CRISI CLIMATICA
L’agricoltura è in crisi per colpa del collasso climatico: siccità, alluvioni e grandinate mettono a rischio i raccolti e, di conseguenza, la sopravvivenza delle piccole aziende agricole italiane. Proteggiamo i raccolti attraverso politiche che sostengano economicamente gli agricoltori e tutelino le risorse naturali, fermando il consumo di suolo e promuovendo pratiche climaticamente sostenibili.
AGGIUSTIAMO I PREZZI TAGLIANDO L’IVA
Il cibo costa troppo per chi lo compra e rende poco a chi lo produce. Chiediamo a Meloni il taglio immediato dell’IVA sui beni essenziali: basta tassare i bisogni vitali. Impegniamoci in almeno 100.000 a dire questo”basta” coi fatti: niente spesa nei supermercati da sabato 11 ottobre finché non verrà tagliata l’IVA sui beni essenziali. Quando la rabbia collettiva si organizza, diventa forza vera.
FACCIAMO PAGARE I RESPONSABILI
Chi rompe paga: la transizione non può essere finanziata con le nostre tasse ma con le ricchezze e privilegi di chi ha speculato per decenni sul nostro benessere e sul nostro ambiente. È responsabilità del governo reperire le risorse dove già esistono: l’agrobusiness, la GDO, i grandi patrimoni, l’industria fossile e quella militare.










