La rete di scuole permanente Polo Europeo della Conoscenza I.C. Bosco Chiesanuova organizza un corso di formazione gratuito e online sulla valutazione e le scuole senza voto. Partendo dalla case history del Liceo Morgagni di Roma che per anni ha sperimentato la scuola senza voto, educatori, esperti e pedagogisti di tutta Italia, nell’ambito del coordinamento delle scuole senza voto, affrontano con esempi e testimonianze pratiche il delicato tema della valutazione degli studenti.

Gli incontri sono online, gratuiti, aperti a tutti e validi come crediti formativi per la formazione in servizio degli insegnanti.

Per calendario e iscrizioni: https://www.europole.org/una-scuola-senza-voto/

 

Verona, 1 febbraio 2024 – Valutazione, valut-azione, autovalutazione. Capire il significato di questi termini in ambito scolastico per sviluppare metodi di insegnamento di cooperative learning volti ad un apprendimento efficace, in un contesto sereno e sinergico.  Sono questi gli elementi chiave intorno ai quali ruotano gli incontri organizzati dalla Rete di Scuole Permanente Polo Europeo della Conoscenza I.C. Bosco Chiesanuova nell’ambito del progetto europeo Horizon Europe Let’s Care www.letscareproject.eu e all’interno del coordinamento nazionale delle scuole senza voto.

Tutti onlinegratuiti e aperti a genitori, educatori e insegnanti (validi come crediti formativi per la formazione in servizio degli insegnanti), gli incontri si svolgono a partire dal 6 febbraio secondo il calendario pubblicato sul sito del Polo Europeo della Conoscenza I.C. Bosco Chiesanuova https://www.europole.org/una-scuola-senza-voto.

Figure professionali che operano quotidianamente nel contesto educativo analizzeranno le modalità di una scuola senza voto a tutto tondo:  Vincenzo Arte insegnante del Liceo Morgagni di Roma, il primo istituto a sperimentare la scuola senza voto; Giulio De Vivo da 33 anni maestro ed educatore nella Scuola Pubblica con anche esperienza in Progetti Nazionali presso l’Ufficio Scolastico della Regione Marche; Anna Scimone, laureata in filosofia e dirigente scolastica dal 2013, si occupa di didattica innovativa e di valutazione scolastica promuovendone la sperimentazione negli istituti da lei diretti; Enrico Bottero, pedagogista e ricercatore (diversi anni presso l’Istituto Regionale di Ricerca Educativa del Piemonte), è stato insegnante e Dirigente Scolastico.

I voti innalzano muri nei rapporti docente/discente – commenta Alessio Perpolli, Dirigente Scolastico dell’I.C. Bosco Chiesanuova presso cui il la rete di scuole ha la sua sede amministrativa – minano la reciproca fiducia, fanno percepire l’insegnante come un giudice da cui guardarsi e salvarsi, più che una guida di cui fidarsi e a cui affidarsi“.

Divisivi, i voti innescano confronti tra ragazzi, creando graduatorie e meccanismi competitivi deleteri per il gruppo classe. I voti sono numeri, questo li ammanta di oggettività ma non c’è nulla di più falso, come dimostrato da innumerevoli studi: le stesse prove vengono valutate in maniera diversa da docenti differenti, ma anche dallo stesso docente in diversi momenti della giornata.

Identificare i ragazzi con un numero fa sì che i ragazzi si sentano quel numero, attivando una spirale dalla quale è molto difficile uscire – spiega Stefano Cobello, insegnante e coordinatore del Polo Europeo della Conoscenza I.C. Bosco Chiesanuova – che continua: “I voti, proprio perché numeri, non hanno nulla di formativo, non dicono niente sull’andamento della prova, non fanno capire cosa sia stato fatto bene e cosa male, non fanno capire dove e perché si sia sbagliato, non danno suggerimenti per il futuro“. Tutta l’attenzione, sia dei docenti che degli alunni, si concentra sul voto che, da “mezzo” per la didattica, diventa “fine” e scopo ultimo delle attività. Il docente è soddisfatto quando ha il registro pieno di voti, l’alunno è realizzato se ha preso il voto a cui puntava.

E l’apprendimento? Con una scuola senza voto, ovvero una rinnovata organizzazione della didattica in cui lo studente è il “soggetto responsabile” della propria crescita culturale e il docente una guida fidata, si mettono in campo metodologie inclusive che favoriscono l’apprendimento cooperativo in un clima il più possibile sereno e libero. “L’obiettivo a cui tendiamo con questi incontri – conclude Alessio Perpolli – è contribuire a delineare un sistema in cui le valutazioni non vengano espresse tramite voti numerici ma siano descrittive e, a fianco a quelle del docente, vengano utilizzate le autovalutazioni, stimolando e affinando la metacognizione e il senso di autoefficacia negli studenti di ogni ordine e grado“.