Il governo Meloni continua imperterrito con le sue politiche migratorie sempre più razziste e xenofobe. L’ultima trovata è spostare i richiedenti asilo in Albania. Il 6 novembre, infatti, il Presidente Meloni a Palazzo Chigi ha siglato con il suo omologo albanese Edi Rama un protocollo d’intesa con cui l’Italia si impegna a costruire in Albania due centri per l’asilo e il rimpatrio: un hot-spot per l’identificazione sulla costa a Shengjin e un CPR per l’accoglienza più all’interno a Gjader. Si tratta di una vera e propria deportazione. Il governo Meloni vuol imitare il governo inglese che vuole deportare i richiedenti asilo in Rwanda (proposta bocciata dalla Corte Suprema inglese!).

Nel Ddl passato il 5 dicembre alla Camera si afferma che il CPR di Gjader potrà servire anche come carcere con un nucleo di polizia penitenziaria.

Questi due centri potranno ospitare circa 720 migranti con un costo di venti milioni: undicimila euro a migrante. Questi due centri in Albania costeranno il doppio dei dieci centri in Italia. E i migranti ivi ospitati saranno al massimo diecimila e vi resteranno per 18 mesi. Questo accordo è una mostruosità giuridica che viola la Costituzione, la legislazione europea e il diritto internazionale: è l’ultimo capitolo vergognoso di una squallida politica migratoria. Quando il governo Meloni ammetterà il totale fallimento delle sue politiche migratorie?

I dati sono implacabili. Quest’anno ben 151.000 migranti sono arrivati in Italia, quasi il doppio del 2022. Oltre 2.000 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo (siamo ormai sui 100.000 migranti sepolti in quello che è ormai un cimitero a cielo aperto!) Con i nostri soldi, il presidente tunisino Saied ha intercettato in mare oltre 800 migranti e deportato nel deserto oltre 1.800 uomini e donne subsahariane. E sempre con i nostri soldi (grazie al Memorandum Italia- Libia di Minniti!), il governo di Tripoli ha intercettato in mare e riportato in Libia oltre 15.000 profughi.!)

È altrettanto incredibile la pervicacia con cui il governo Meloni perseguita le navi salva-vita, mandandole, con il carico di migranti salvati, non nel porto più vicino, ma in quello più lontano possibile. Non solo, continua la pioggia di multe per cavilli assurdi. E con la conseguenza che non ci sono più navi salva- vita in zona SAR. Peraltro, in questi giorni stiamo assistendo a un vero e proprio “dossieraggio” nei confronti della Ong Mediterranea, con articoli apparsi su Panorama e La Verità, contenenti la trascrizione di conversazioni telefoniche non pubblicabili. Il taglia e cuci delle conversazioni telefoniche serve a minare l’attività della Ong, in particolare il finanziamento da parte della Chiesa. Una vera gogna mediatica, un vigliacco attacco verso operatori delle navi salvavita come don Mattia Ferrari, Luca Casarini, con il solo obiettivo di impedire l’aiuto economico da parte della Chiesa alle ong.

Per questo ci troveremo l’11 dicembre dalle ore 14.00 alle 16.00 presso piazza Santi Apostoli, Roma, come Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti.

Padre Alex Zanotelli a nome del
Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti

Napoli,8 dicembre 2023