Oggi 9 cittadine e cittadini aderenti alla campagna FONDO RIPARAZIONE, promossa da Ultima Generazione, hanno effettuato in contemporanea due azioni di disobbedienza civile nonviolenta a Bologna.

Per quanto riguarda la prima protesta, si è trattato di un blocco stradale che ha avuto inizio alle 8:40 del mattino, lungo la tangenziale nord di Bologna, in direzione Milano, tra l’uscita 7 bis e 8. Le cittadine e i cittadini si sono seduti sulla carreggiata, srotolando uno striscione arancione con la scritta FONDO RIPARAZIONEDue ragazze si sono incollate all’asfalto. Le forze dell’ordine sono arrivate sul luogo poco dopo le 9:00. Intorno alle 9:40 hanno caricato i manifestanti, che hanno fatto resistenza passiva, sulle volanti e li hanno portati in Questura. Le due ragazze che si sono incollate sono state portate con l’ambulanza all’Ospedale Maggiore di Bologna.

In questo momento sono incollata all’asfalto della tangenziale di Bologna per ostruire con il mio corpo il passaggio delle macchine. Il Passante di Mezzo è una grande opera per cui tantissime persone hanno protestato, hanno fatto manifestazioni, petizioni, e messo in atto altre forme di dissenso, che la Regione e il Comune di Bologna hanno costantemente ignorato. E’ ora di riprenderci la nostra voce, è ora di prendere tutto il potere che abbiamo e bloccare le strade tutti insieme. Più siamo, più in fretta verremo ascoltati” ha dichiarato Silvia.

Contemporaneamente, intorno alle 8:33, 3 cittadini sono entrati a Bologna nel Palazzo della Regione Emilia-Romagna, hanno richiamato l’attenzione con degli allarmi e hanno versato coriandoli sul pavimento, esibendo striscioni con la scritta FONDO RIPARAZIONE. Poi si sono posizionati davanti all’infopoint dichiarando la propria contrarietà per l’inazione della politica nei confronti della crisi climatica e chiedendo ai rappresentanti regionali di riceverli e ascoltarli. La consigliera regionale Piccini, in particolare, si è fermata e ha interloquito a lungo con loro. Le forze dell’ordine sono arrivate sul luogo alle 8:55.

Io lavoro nella sanità pubblica. Mi è stata insegnata l’importanza, la necessità di prestare le mie conoscenze e il mio aiuto alle persone che soffrono, che sono in difficoltà, che hanno bisogno. Oggi sono qui perchè mi spaventa terribilmente una Regione, un consiglio regionale che, di fronte alle persone che sono morte e che hanno perso tutto per colpa dell’alluvione, mette invece al primo posto i profitti, gli interessi economici, le grandi opere. Questo va contro quello che mi è stato insegnato”, ha dichiarato Giordano.

COSA ANCORA DEVE ACCADERE PERCHÉ IL GOVERNO AGISCA?

Ancora danni e paura, specie a Milano, nel Parmense e al lago di Como per i fenomeni estremi degli ultimi giorni. Mentre nel Nord Italia infuria il “maltempo” – così piace chiamarlo a chi è al soldo di industrie fossili – in Emilia-Romagna i soldi del Governo tardano ad arrivare. Il Governo preferisce sperperare miliardi di euro in infrastrutture inutili, che rallentano la transizione ecologica, danneggiano il paesaggio in forma irreversibile, arricchiscono solo i costruttori e creano nuovi appetiti per la criminalità organizzata. Dal Ponte sullo Stretto alla vasca di colmata nel porto di Brindisi, è lungo l’elenco del report di Legambiente. In Emilia-Romagna il governo ha promesso 1,6 miliardi (rispetto a danni stimati pari a 9 miliardi), ma ad oggi zero risorse sono arrivate alle imprese e ai territori. Ancor peggio nelle Marche, dove dopo 13 mesi, dei 400 milioni stanziati sono arrivati a destinazione solamente il 10%.

La lezione di maggio scorso non è stata capita e il Presidente Bonaccini prosegue nell’azione cementificatrice: basti vedere quanti nuovi progetti vogliono realizzare, dal passante di Bologna (cioè il raddoppio fino a diciotto corsie di tangenziale e A14 nei tredici chilometri in cui procedono affiancate in piena città), alla nuova Romea Commerciale, la cosiddetta “Orte-Mestre”.

Per questo con la campagna “FONDO RIPARAZIONE” Ultima Generazione chiede:

➤ un FONDO RIPARAZIONE” da 20 miliardi di euro, preventivo, permanente e partecipato, per riparare i danni subiti dai cittadini a causa degli eventi meteorologici estremi. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari.