STRA VOXCgil Palermo, Forum Antirazzista Palermo, insieme a tante altre associazioni del territorio  ed attivisti del movimento, invitano chiunque creda nella solidarietà nei confronti di persone a cui vengono negati i loro diritti ipocritamente definito “universale” ad unirsi per una mobilitazione pacifica nei giorni 2 e 3 ottobre

 

 

Il 3 ottobre non è un giorno qualsiasi ma è un giorno che si ripete ogni giorno da 10 anni, nonostante quella data sia stata utilizzata come unica data di naufragio, come confine di una tragedia che non si sarebbe dovuta più ripetere.

“Mai più!” dissero i grandi dell’Europa davanti le centinaia di bare, allineate nell’hangar dell’aeroporto dell’isola.

10 anni di 3 ottobre significa 10 anni di naufragi, dai più silenziosi e invisibili a quelli che hanno creato scalpore mediatico. Non è la visione mediatica a significare la drammaticità di tali eventi mortiferi, né 1 morto o 368 morti.
Negli ultimi 10 anni nel Mediterraneo sono morte più di 25 mila persone.

Significa milioni di persone (donne, bambini e uomini) morte in mare nel tentativo di attraversare il Mare mediterraneo, disperse e senza nome, un genocidio del terzo millennio del quale nessuno vuole prendersi la responsabilità.

Ci troviamo in un momento politico senza precedenti, dove la stretta delle politiche sull’apparente lotta ai cosiddetti trafficanti, si sta concretizzando in decreti che attaccano esplicitamente le persone e non i trafficanti e nemmeno quelle leggi sulla migrazione e quegli accordi dell’Italia (con Libia e Tunisia) che sono il terreno ghiotto di criminali che continuano a giocare sulla vita delle persone.

Per accanirsi contro i richiedenti di protezione Internazionale non bastano le stragi in mare, le omissioni di soccorso, le torture e l’altissimo numero di suicidi o di tentativi di suicidio all’interno dei Cpr (strutture adibite alla detenzione amministrativa – attualmente fino a 18 mesi per le persone che non hanno un permesso di soggiorno).

Adesso anche lo stato italiano inizierà a chiedere di pagare una “cauzione” di circa 5 mila euro per riacquistare la libertà: questo è il contenuto della norma all’interno dell’ennesimo decreto firmato dal ministero dell’interno e pubblicato stamane sulla Gazzetta Ufficiale.

Una prassi simile a quanto già avviene in Libia, Tunisia, Marocco, dove i migranti in transito vengono catturati e ammassati in veri e propri lager dai quali sono costretti a contattare la famiglia per poter pagare un riscatto ed avere la possibilità di uscire dalla prigionia.

Da oggi, quindi, i migranti in transito non verranno più taglieggiati solamente da trafficanti, dalla guardia costiera libica o dalle diverse organizzazioni criminali, ma anche dallo stato italiano. Per questo motivo invitiamo tutte le persone che si riconoscono in questi valori a scendere in piazza con noi il 3 ottobre!

 

Programma delle giornate

– il pomeriggio del 2 ottobre, presso l’Orto botanico saranno avviati dei workshop di approfondimento su tematiche legate al complesso fenomeno umano delle migrazioni ai quali invitiamo tutti e tutte (sarà pubblicato a breve un google form al quale iscriversi);

– Il 3 ottobre, a partire dalle 10.30 ci ritroveremo al Foro italico a commemorare tutte le persone morte in mare, nel tentativo di attraversare il Mediterraneo – uno dei mari più mortiferi al mondo- vittime delle politiche di respingimento in mare e di chiusura dei porti. Nel pomeriggio, dalle 16:00 alle 21:00 l’appuntamento è a Piazza Verdi con interventi di denuncia e proposte da condividere con tutte le comunità.

 

 

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