La popolazione nigeriana potrebbe non essere a conoscenza, ma la FishNet Alliance ha avvisato che a maggio 2022 sono arrivati nel Paese pesci tilapia geneticamente modificati.

Secondo un rapporto della Commissione nigeriana per la promozione degli investimenti, i tilapia modificati verranno introdotti a seguito di “un accordo legale inclusivo” fra WorldFish e Premium Aquaculture Limited (PAL) attraverso un programma di tilapia allevati geneticamente modificati (GIFT).

“Questo accordo anticipa la creazione in Nigeria di un’industria di acquacoltura a base di GIFT. La Fondazione Bill e Melinda Gates (BMGF) e l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) stanno collaborando con WorldFish e PAL con lo scopo di avere i tilapia GIFT WorldFish/PAL nel mercato nigeriano entro la fine del 2023” afferma il rapporto.

I geni utilizzati per modificare i tilapia potrebbero derivare da diverse forme di organismi, inclusi altri pesci, coralli, topi, batteri, o perfino umani. Fondamentalmente, vengono prodotti per adattarsi ai modelli di acquacoltura industriale, ma con una valutazione incerta di possibili ricadute ecologiche e ambientali.

La FishNet Alliance, una rete di pescatori che provengono da diversi Paesi africani, ha dichiarato di essere preoccupata, oltre che per le sfide legate ad ambiente e salute, del fatto che è poco chiaro quale agenzia governativa sia stata coinvolta in questa transazione.

“I tilapia modificati non affronteranno alla radice i problemi dell’allevamento ittico nigeriano, né risolveranno quelli legati alla fame e alla malnutrizione nel Paese”, ha affermato Stephen Oduware, coordinatore della FishNet Alliance. “Le questioni che interessano il settore dell’allevamento del pesce in Nigeria — vale a dire, tra le altre cose, l’inquinamento causato dallo sfruttamento e dall’esplorazione di gas e petrolio e altri minerali; l’insicurezza e la pirateria; le attività di pesca illegali, non segnalate e non regolate da parte di pescherecci nazionali e internazionali; la distruzione delle foreste di mangrovie — fanno parte di una problematica a cui il governo dovrebbe prestare attenzione”.

L’itticoltura in Nigeria viene praticata soprattutto vicino ai fiumi o nelle baie e c’è paura che potrebbero esserci interazioni fra i pesci “geneticamente modificati” e i loro parenti in natura. Se tali pesci fossero progettati geneticamente, le ricerche hanno mostrato che già solo il rilascio di sessanta pesci, all’interno di una popolazione selvatica di sessantamila esemplari, porterebbe all’estinzione di quest’ultima in meno di quaranta generazioni. Le conseguenze del rilascio in natura di tilapia geneticamente modificati, non sono al momento conosciute.

Un nuovo studio ha scoperto che pesci zebra (Danio rerio) geneticamente progettati (geneticamente modificati o GM) sono usciti da allevamenti brasiliani e si stanno riproducendo nelle baie del Paese. I ricercatori dichiarano che i loro risultati “confermano che fuoriuscite dalle strutture di acquacoltura sono comuni e potrebbero portare a gravi conseguenze per le popolazioni ittiche locali, incluse specie endemiche, rare e a rischio”. In conclusione, affermano che la produzione di specie non native dovrebbe essere evitata e i pesci transgenici vietati.

“La fuoriuscita di pesci GM in Brasile dovrebbe essere un campanello d’allarme per gli enti e il governo nigeriani”, dice Mariann Bassey-Orovwuje, coordinatrice del Food Sovereignty Program (programma di sovranità alimentare) con Friends of the Earth Nigeria e Africa. Nel 2020 Friends of the Earth USA ha pubblicato, considerando più di diciottomila luoghi a livello nazionale, una lista aggiornata di negozi di alimentari, aziende di prodotti ittici, società di ristorazione e ristoranti che hanno dichiarato che non venderanno salmone modificato geneticamente, dimostrando così un rifiuto diffuso verso la vendita delle prime offerte commerciali del primo animale progettato geneticamente e approvato per il consumo umano negli USA.

Gruppi come HOMEF (Fondazione Salute della Madre Terra) e ERA/FoEN (azione per i diritti ambientali/ Friends of the Earth Nigeria), GM Free Nigeria, che sono preoccupati riguardo gli organismi geneticamente modificati all’interno del Paese, hanno costantemente protestato contro la fragilità della struttura normativa del Paese in materia di sicurezza biologica. Hanno anche richiesto maggiore trasparenza, responsabilità e impegno pubblico prima di considerare l’approvazione di nuove forme di vita nell’ambiente e nella biodiversità.

Il direttore di Health of Mother Earth Foundation, Nnimmo Bassey, ha reagito alla notizia dei tilapia geneticamente modificati in arrivo in Nigeria avvertendo che “l’ambiente nigeriano è già tormentato da molte colture e prodotti geneticamente modificati dei quali agricoltori e consumatori non sono a conoscenza. Siamo preoccupati che l’introduzione di tilapia geneticamente modificati possa essere un ulteriore passo verso l’immissione di pesce geneticamente modificato all’interno della nazione. Inoltre, non siamo al corrente di consultazioni avvenute nel Paese fra la maggioranza dei pescatori e dei consumatori prima che venisse firmato il cosiddetto accordo inclusivo che ha aperto le porte a questa specie di tilapia.

“Come persone preoccupate del benessere dei nostri ecosistemi acquatici, riteniamo che, il cosiddetto dono dei tilapia geneticamente modificati, abbia delle potenziali conseguenze negative sul nostro sistema alimentare e sul sostentamento di milioni di persone che vivono di pesca. Chiediamo anche al nostro governo di fermare le approvazioni di pesci, animali o piante geneticamente modificati in Nigeria finché il sistema normativo sulla sicurezza biologica non sarà rafforzato e potenziato. Pretendiamo inoltre, che il coinvolgimento pubblico sia sempre obbligatorio in modo da assicurare trasparenza e che il principio di precauzione venga totalmente rispettato in ogni caso.

“La FishNet Alliance si rivolge al governo nigeriano affinché fornisca mezzi agli allevamenti ittici pubblici e agli istituti di oceanografia, per una corretta gestione delle nostre risorse ed ecosistemi acquatici, che si opponga all’apertura verso nuove varietà, mascherata da filantropia, la quale potrebbe invece influenzare negativamente il nostro sistema alimentare. Ci auguriamo che i tilapia geneticamente modificati non siano utilizzati per intrufolare nel nostro ambiente e sulle nostre tavole pesce modificato geneticamente.”

Traduzione dall’inglese di Sara Cammarelle. Revisione di Filomena Santoro.

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