“Sarebbe un colpo durissimo per il diritto alla salute dei popoli della terra, soprattutto di quelli più poveri e svantaggiati, se dovessero essere confermate le notizie trapelate nella prima giornata della riunione interministeriale del WTO, in corso a Ginevra da ieri: il documento presentato dai vertici del WTO all’apertura dei lavori è un vero disastro.

Non contiene alcun riferimento alla sospensione temporanea dei brevetti dei vaccini e dei farmaci anticovid, chiesta da ormai quasi due anni da India e Sud Africa, con il sostegno di un centinaio di Paesi, l’unica soluzione per rendere i vaccini accessibili, a prezzi contenuti, anche ai Paesi a basso reddito, che costituiscono i 2/3 dell’umanità!”, ha dichiarato Vittorio Agnoletto, coordinatore della Campagna Europea Right2cure No Profit on Pandemic.

Nel documento sottoposto alla discussione del WTO scompare completamente il riferimento alla sospensione temporanea dei brevetti e alla moratoria e si prevede solo qualche ampliamento nell’utilizzo della licenza obbligatoria, cioè il fatto che alcuni Paesi possano dichiarare la situazione di emergenza, avviare la produzione di vaccini, dovendo però poi rimborsare le aziende farmaceutiche.
Inoltre, e questa sarebbe l’unica novità, solo in condizioni particolari, questi Paesi potrebbero donare quei vaccini prodotti in emergenza ad altre Nazioni più povere. Ma anche in questo caso le limitazioni sarebbero tali da non modificare la situazione attuale, di drammatica carenza di vaccini e farmaci anti covid nei Paesi a basso reddito..

“Suona quasi come una beffa che, dopo quasi due anni di discussione, l’unica ipotesi sul campo, preveda solo qualche ampliamento all’utilizzo della licenza obbligatoria – ha dichiarato Vittorio Agnoletto- un strumento al quale la grande maggioranza dei Paesi africani, ma non solo loro, non potranno mai fare ricorso”.

Giungono, inoltre, notizie di fortissime pressioni da parte dei vertici del WTO sui Paesi del Sud del mondo, affinché rinuncino alle loro richieste.

Richieste riproposte con forza dalle organizzazioni aderenti alla Campagna No Profit on Pandemic, che da sabato pomeriggio hanno attivato una serie di manifestazioni, in Place des Nations, davanti alla sede del WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio.
“C’è una preoccupazione fortissima – ha aggiunto Vittorio Agnoletto – perchè la probabile chiusura “tombale” del WTO suona come una condanna a morte per milioni di esseri umani, che non hanno le risorse per acquistare vaccini e farmaci anticovid.

Nel frattempo il virus continua a infettare e a mietere vittime, anche grazie alle nuove varianti, come l’ultima, la BA.5 di Omicron già diffusasi in Portogallo in attesa di raggiungere l’intera Europa nel prossimo autunno” .

Ma la protesta non si ferma: le manifestazioni a Ginevra continueranno per tutta la durata del WTO, fino a mercoledì 15 giugno. La posta in gioco è troppo alta e la disperazione dei Paesi poveri altrettanto. Il loro NO in sede di voto potrebbe fare la differenza.