Palermo, mercoledì 16 marzo ore 16.30, presso la Sala Consultazione della BCRS- Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, sarà presentato il volume della nostra Agenzia, editato dalla Multimage. All’incontro saranno presenti: Pia Figueroa (Co-Direttrice dell’Agenzia internazionale), Fulvio Vassallo Paleologo (giurista, collaboratore dell’Agenzia), Olivier Turquet (coordinatore Pressenza-Italia), Gianmarco Pisa (redattore, co-curatore dell’Annuario) e Daniela Musumeci (Redazione Palermo). Coordina i lavori Pia Catalanotto della redazione Locale. Introdurrà Carlo Pastena (Direttore della BCRS)

“Stato del pianeta, questioni globali, conflitti e diritti, solidarietà, spiritualità e culture sono i temi trattati in questa antologia degli articoli di Pressenza usciti durante il periodo della pandemia. E di pandemia abbiamo pure parlato, ma nel senso delle cronache di un’agenzia impegnata a diffondere notizie sulla pace, la nonviolenza, i diritti umani, la non discriminazione: tutte tematiche che fanno fatica a uscire dalla narrazione emergenziale, spesso ripetitiva e, soprattutto, sconfortante. Un piccolo contributo a un’informazione nonviolenta, plurale, aperta al futuro”

[…] non è casuale che l’apertura di questo secondo annuario doppio (2020-2021), che raccoglie una piccolissima parte delle cronache di Pressenza pubblicate nel corso di questo tempo pandemico, sia dedicata alla sezione sullo stato del pianeta. E con essa, in particolare, presentiamo a capo dell’intera selezione la bellissima intervista a Vandana Shiva che, proprio nella concatenazione delle cause che rendono insostenibile l’attuale sistema dominante, lancia un monito su cui tutti dovremmo riflettere: «Sappiamo che se nei prossimi dieci anni – dice Vandana Shiva – non produrremo un cambiamento, ci distruggeremo, distruggeremo le condizioni per la vita umana sulla Terra, proprio come abbiamo fatto con altre specie, e questa non è un’ipotesi, è l’indicazione di una chiara tendenza. Ciò è stato fatto ad altre specie e ad altre culture: gli ecocidi di numerose specie, i genocidi dei popoli nativi, il femminicidio delle donne, sono sotto i nostri occhi. Così per quelli che straparlano di scienza basata sull’evidenza, questa è la scienza basata sull’evidenza: siamo sulla strada del collasso e dell’estinzione, ma voi pensate di essere così superiori da poter scappare su Marte in qualche modo e sopravvivere mentre rovinate questo pianeta».

La selezione degli articoli, curata dal gruppo di lavoro composto da Toni Casano, Anna Lodeserto, Gianmarco Pisa e Olivier Turquet, è stata difficilissima, giacché, a nostro modo di vedere, il “giudizio di valore” sull’intera produzione dell’Agenzia (cui rinviamo il lettore, invitandolo a consultare le nostre pagine online) è di ottima fattura. Pertanto, abbiamo utilizzato un criterio di ordine quantitativo, in relazione al materiale redatto dai singoli autori, siano essi redattori o collaboratori di Pressenza. I testi pubblicati, in un certo senso, rappresentano una sorta di “schedario sintetico documentato” dell’intero fondo giornalistico prodotto in questi ultimi due anni di attività. Un patrimonio di fonti documentali significativo, sia a carattere nazionale sia internazionale, utile anche ai fini della ricerca e che, comunque, vogliamo mettere nella disponibilità di quanti fossero interessati alla consultazione.

Le sezioni tematiche di questo annuario doppio, che hanno origine nella critica ecologica al sistema di produzione capitalistico, sono fortemente intrecciate fra loro.La partizione che abbiamo seguito è un’ordinazione snella con cui intendiamo agevolare la consultazione. Si è ritenuto opportuno,pertanto,costruire una griglia in cui il lettore potrà selezionare gli articoli che si riferiscono a una precisa area tematica. Gli articoli degli autori e dei collaboratori, individuati in questo annuario di Pressenza, sono stati quindi tematizzati sequenzialmente nell’indice del volume, di cui diamo di seguito una descrizione di massima.

Stato del Pianeta – L’intervista a Vandana Shiva apre le porte alla sezione di contributi che mostrano la sostanza della crisi ambientale e ci inducono ad osservare la complessità della questione costringendoci ad andare ben oltre le logiche sistemiche dominanti, verso un’alternativa fondata sulla weltanschauung eco-femminista. La narrazione che proponiamo con la nostra selezione non si limita soltanto alle analisi globali che ci attraversano. Un’attenzione non secondaria è rivolta alla dimensione territoriale – quella glocale – come ad esempio i disastri ambientali registratisi in questi due anni pandemici per l’assenza di serie politiche di programmazione per la salvaguardia della biodiversità. Insomma la mancata tutela del territorio, con misure efficaci di prevenzione, ha consentito il propagarsi di colossali incendi in molte regioni del sud Italia che hanno carbonizzato e divorato immensi patrimoni boschivi, veri e propri polmoni verdi fondamentali per la conservazione degli ecosistemi.

Questioni globali – Quella principale è certamente la questione dei flussi migratori e della loro regolazione gestionale scellerata, caratterizzata da politiche repressive incentrate sul contrasto all’emigrazione clandestina e sui respingimenti che fanno dell’azione umanitaria una  “pratica criminale”: azione umanitaria esercitata solamente dalle associazioni non governative solidali, oramai unici presidi di soccorso a mare per i disperati che tentano la traversata del Mediterraneo. Ma anche sul fronte interno della gestione dei migranti,  la selezione di Pressenza ci racconta lo stato dell’arte sull’accoglienza che, a partire dalla vicenda di Riace con la condanna di Mimmo Lucano, fa il paio con gli stessi dispositivi securitari applicati per le azioni umanitarie di salvataggio dei naufraghi.  Si tratta della criminalizzazione tout court di ogni forma di accoglienza fuori dalla miserevole e inospitale logica burocratica posta in essere da una legislazione reazionaria, dalla “Bossi-Fini” alla “riforma-Turco” per arrivare alla disumana e spietata normativa “Minniti-Salvini” tuttora vigente. Oltre alla questione-migrazione un ampio spazio è dedicato alla gestione pandemica, prima e dopo i vaccini, soprattutto in relazione ai paesi poveri, di fatto esclusi dalla somministrazione preventiva  a causa del regime di monopolio dei brevetti “acquisiti” dalle Big Pharma.

Conflitti e Diritti  –  Attorno a questa titolo della selezione della nostra Agenzia Stampa girano le “tre grandi emergenze” acuite nel corso della crisi epidemiologica: economica, politica e sociale. Sono le emergenze che in Italia, in particolare, si trascinano dalla fine della  prima decade del terzo millennio, a causa della crisi finanziaria innescata dal crollo dei subprime americani che aveva fatto collassare l’intero sistema bancario mondiale, ed in primo luogo quello europeo, tanto che la BCE intervenne massicciamente a sostegno degli istituti di credito con il quantitative easing, chiedendo in cambio sia la revisione strutturale dei conti pubblici, al fine di comprimere i debiti sovrani, sia la sospensione sostanziale della democrazia rappresentativa. L’esplosione pandemica ha mostrato non solo l’assoluta insostenibilità delle misure di contenimento delle politiche di spesa (di cui la  “sanitaria”  e  la “sociale” abbiamo visto essere quelle che hanno pagato il prezzo più alto), ma anche l’impossibilità di tenuta del “libero mercato” di fronte ad un fatto “imprevedibile”. Da recenti inchieste condotte da osservatori accreditati (come la Caritas) in questi due anni di pandemia la povertà assoluta è cresciuta esponenzialmente, facendovi scivolare ampi strati di ceti intermedi. Non a caso la tematica sull’introduzione di reddito minimo garantito (variamente declinato: “di cittadinanza”, “di base”, di “emergenza”, etc.) è diventato oggetto di dibattito nell’agenda sociale, anche se forti sono ancora – sul piano politico – le resistenze neoliberiste e “vetero-produttivistiche” in campo che non tengono assolutamente conto della fine del lavoro, così come lo abbiamo conosciuto nel “secolo breve”.

Solidarietà – La sezione volge l’attenzione alle condizione generali di miseria ed emarginazione a cui sono costrette le popolazioni del cosiddetto “Sud del Mondo”: milioni di persone che vivono ai margini delle cittadelle dell’impero, fuori dalle aree dove è concentrata l’opulenza delle società occidentali e dove ancora si può morire di fame per l’estrema povertà e che, dentro la pandemia, stanno pagando un conto salatissimo per la sofferenza umana che stanno patendo, sacrificati sopra l’altare del profitto delle multinazionali farmaceutiche. Basti considerare la vicenda dei vaccini e il cinismo con il quale è stata liquidata dal WTO la richiesta di sospendere il diritto sui brevetti vantati da Big Pharma. Abbiamo, pertanto, voluto denunciare, da un lato, lo scandalo nel continente africano dove sembra che dall’Occidente vengano inviati stock di dosi vaccinali scadute; dall’altro la bassissima  percentuale di vaccinati, non per scelta ideologica, ma di risorse finanziarie da destinare all’acquisto del fabbisogno vaccinale necessario.

Spiritualità e Culture – La sezione di chiusura dell’Annuario, mutuando da Victor Piccinini, come scrive nel suo articolo, ci offre un “punto di vista umanista” nella lettura della società, per cui – come fa osservare in un altro contributo Karina Lagdameo Santillan – i progressi di scienza e giustizia non possono non tenere conto delle implicazioni relative alle sofferenze dell’umanità. Tuttavia, anche dalle sofferenze, a cui donne e uomini sono soggetti, possono emergere singolarità, capaci di spaziare nella creatività comunicativa, in grado di spalancare visioni alternative alla rappresentazione della realtà. In questa direzione si pone la spontanea vena artistica di Annamaria Tosini che, mentre si trovava internata presso una casa di cura, realizzò, mediante materiali riciclati, opere “fragili e vibranti” di recente esposte, assieme ad altre opere di Artisti Outsider, in una mostra  inaugurata lo scorso giugno presso la Fondazione Orestiadi di Gibellina (Trapani).

 

estratto dalla Prefazione Annuario