Riceviamo e pubblichiamo il comunicato FpCGIL-Bcrs che prende spunto dai fatti romani con l’assalto squadrista alla sede nazionale della confederazione generale dello storico sindacato

 

Ieri mattina presso gli uffici della BCRS-Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, in occasione di un incontro sindacale informale con la Direzione, la struttura aziendale FP-CGIL ha dato lettura della disposizione transitoria e finale XII della Costituzione della Repubblica Italiana nella parte che recita: É vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

La lettura è stata effettuata da una copia della Costituzione dell’importante Fondo librario che Francesco Renda, storico antifascista, ha donato alla Biblioteca prima della sua morte.

Il direttivo sindacale aziendale della FP-CGIL nel riaffermare la funzione principe delle Biblioteche, come luoghi dove trova concrezione istituzionale il dettato fondamentale della Carta costituzionale, di cui all’art. 9 (la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica), ricorda che l’edificio monumentale che ospita il maggior presidio culturale della Regione venne fortemente compromesso dai bombardamenti anglo-americani del 1943, con cui si concluse di fatto in Sicilia il drammatico Secondo Conflitto Mondiale, al quale l’Italia aveva preso parte sotto la dittatura fascista.

Nel ricordare le donne e gli uomini che contribuirono alla redazione della nostra Carta Costituzionale, nonché alla ricostruzione delle città martoriate ivi compresi i luoghi della cultura – e per le biblioteche siciliane ricordiamo l’opera della soprintendente Angela Lattanzi  Daneu –, vogliamo mandare un chiaro segnale al Governo italiano, affinché il dettato fondamentale del nostro ordinamento giuridico non venga gravemente compromesso da organizzazioni che si proclamano eredi del fascismo e che continuano ad agire con spirito squadrista, così come abbiamo potuto verificare nell’assalto alla sede della CGIL di Roma, avvenuto lo scorso sabato da parte di esponenti di estrema destra.