Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia -a cura RedPA-

 

Nasce ASP-0, il Poliambulatorio per l’Assistenza Sanitaria gratuita e Popolare: una medicina territoriale che deospedalizzi la cura potenziando i servizi di prossimità

Catania – oggi ore 19:00 via gallo, 3 Inaugurazione Poliambulatorio ASP 0

Sono passati 5 mesi dal lancio dell’idea di un “Poliambulatorio A.S.P. (Assistenza Sanitaria gratuita e Popolare), da offrire gratuitamente alla città di Catania, la prima esperienza di presidio medico gestito interamente da volontari\e.

Già giovedì scorso sono state aperte le porte alla cittadinanza ed oggi “sarà per noi – scrivono i volontari\e – l’occasione di presentare a tutti e tutte quelli che ci hanno sostenuto”, dove saranno illustrate i programmi e il percorso ideale che ha stimolato il progetto e, soprattutto, “come  e cosa farà nel concreto questo ambulatorio”.

Paradossalmente, è “grazie” alla crisi epidemiologica che ha preso corpo il progetto-ASP. Cioè da quando – dicono – la pandemia li ha costretti a ripensare l’approccio alla salute e riporre lo sguardo sul sistema sanitario. Pertanto questo progetto – che «nasce da riflessioni e dibattiti tra lavoratori e lavoratrici della sanità pubblica, studenti, studentesse e pazienti» – vuole guardare alla prospettiva di consolidare nel tempo i servizi di prossimità, secondo un percorso di medicina territoriale che sviluppi altre modalità del processo della cura dei pazienti, non a caso in una dichiarazione dell”ASP-0 si precisa che: «Dalle molteplici difficoltà incontrate deriva la fondamentale importanza di un presidio come il Poliambulatorio, collocato in un luogo strategico, tra i diversi quartieri, che lo rende fruibile ed accessibile a buona parte della città, a differenza delle aziende ospedaliere dislocate in periferia».

Alla luce di questa considerazione, in uno con il diritto negato alla salute a causa dell’esclusione di oltre il 30% di famiglia in condizione di povertà, il Poliambulatorio ritiene – dati l’insostenibilità dei costi per questa fascia di popolazione – “sia impellente garantire l’accesso alle visite specialistiche in tempi brevi anche in situazioni di indigenza”. L’auspicio è quello di attivare “quante più collaborazioni possibili con le aziende ospedaliere universitarie nel territorio”, lavorando contestualmente sul fronte dell’informazione e dell’educazione della cittadinanza “sulla cura e la consapevolezza della propria salute”. [info]

 

“Libertà per le prigioniere e i prigionieri palestinesi contro le torture nelle carceri sioniste”

Palermo, domani ore 17:00 Piazza Giuseppe Verdi – comunicato di Voci nel Silenzio

Dopo la storica e gloriosa fuga di alcuni palestinesi detenuti nelle carceri sioniste dei giorni scorsi, e la loro seguente cattura da parte delle autorità sioniste, si è riaccesa l’attenzione su una delle istanze fondamentali per il popolo palestinese, quella dei prigionieri politici. Da sempre punto cardine della lotta palestinese al regime di apartheid israeliano, quella dei detenuti è una delle questioni più calde in Palestina e l’evasione dal carcere di massima sicurezza di Gilbo’a ha riacceso gli animi della popolazione carceraria palestinese, dei loro familiari e di chi ha a cuore i diritti umani. Ecco perché in varie piazze d’Italia, e d’Europa, si stanno tenendo eventi in solidarietà con i detenuti arrestati e con gli altri che ancora si trovano nelle celle israeliane in condizioni precarie. Insieme a Milano e Napoli anche Palermo ha deciso di aderire a questa campagna di sensibilizzazione con Voci nel Silenzio, che dopo l’evento per i minori di Gaza, torna con una iniziativa in sostegno della Palestina. Il presidio, dal titolo “Libertà per le prigioniere e i prigionieri palestinesi contro le torture nelle carceri sioniste”, si terrà domenica 19 settembre alle ore 17 in Piazza Verdi, Palermo. Insieme a Voci Nel Silenzio, ad organizzare l’iniziativa, sono anche i Giovani palestinesi d’Italia, il movimento Our Voice e Sunia Palermo. Tutta la cittadinanza è invitata. [info]

 

Operare in frontiera – Formazione gratuita a Lampedusa: un punto di vista multidisciplinare

24\9 (ore 09:00) – 26\9 (ore 14:00) Associazione Studi Giuridici Immigrazione e Spazi CircolariIsola Di Lampedusa

Formazione giuridica pratica su metodologie e strategie di contrasto delle prassi illegittime attuate nei luoghi di confine, alla luce delle evoluzioni normative e del contesto europeo.

La formazione “Operare in frontiera” organizzata, per il terzo anno, dalle associazioni ASGI e Spazi Circolari, è rivolta a operatori legali, giuristi, avvocati, studenti, che avranno modo, nei giorni dal 24 a 26 settembre 2021, di ragionare e confrontarsi, attraverso metodologie informali e di sperimentazione pratica, su quanto avviene nei luoghi di frontiera.

La formazione è orientata ad affrontare il tema delle politiche di contenimento dei flussi migratori che agiscono e si articolano su diversi livelli, e a fornire ed elaborare strumenti di monitoraggio e giuridici effettivi per contrastare le prassi illegittime di controllo e detenzione attuate in frontiera e le gravi limitazioni all’esercizio del diritto di asilo, nell’ambito delle evoluzioni del contesto italiano ed europeo. Inoltre, si intende affrontare da un punto di vista multidisciplinare e attraverso le riflessioni dei partecipanti il tema dei confini di legittimità delle pratiche di cambiamento e delle strategie di resistenza, da parte dei cittadini stranieri e della società civile, alle prassi illegittime della pubblica amministrazione e ai dispositivi di contenimento messi in gioco. info

 

 

Una società incentrata essenzialmente sul benessere materiale trasforma i bambini in denutriti affettivi ,  prospettando il rischio di “nuove generazioni sempre più bisognose di cure psichiatriche”

Palermo, Mercoledì 29 ore 18,00 – incontro online promosso dal Caffè filosofico “Beppe Bonetti”

La filosofa e psicoterapeuta Giuliana Mieli,  consulente per il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Gerardo di Monza e successivamente dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, ha scritto un libro fondamentale sul tema, Il bambino non è un elettrodomestico (Feltrinelli). Scrive l’autrice: «Siamo al mondo non perché ci hanno nutrito, ma perché ci hanno accuditi affettivamente. La sopravvivenza umana non è legata solo al benessere ma a qualcosa di immateriale, che è la qualità affettiva delle relazioni».

Il Caffè filosofico “Beppe Bonetti”, nella locandina promozionale della presentazione del volume della Mieli,  evidenzia che non c’è un manuale per la corretta educazione di un figlio: « Non si può “impostare il programma” come si fa con un elettrodomestico e lasciarlo alla sua crescita naturale. Un bambino va seguito giorno per giorno, con attenzione continua e disponibilità al cambiamento. Siamo però una società che ignora e trascura gli affetti». Da queste fondamentali constatazioni nel volume si  descrivono: da un lato  « le tappe della maturazione affettiva dell’individuo»; dall’altro «una riflessione sull’origine di una disattenzione filosofica e scientifica che può avere conseguenze gravi per il futuro della nostra società».

Al dibattito interverrà Giuliana Mieli che sarà introdotta da Pina Catalanotto del Caffè Filosofico “Beppe Bonetti”.

Per seguirel’iniziativa accedere alla piattaforma google meet codice accesso: yztfjozxrx (https://meet.google.com/yzt-fjoz-xrx per smartphone bisogna scaricare l’applicazione); inoltre diretta su pagine-FACEBOOK – Laboratorio Andrea Ballarò \ Caffé Filosofico B. Bonetti  \ Associazione Culturale Malausséne

 

 

NoMuos ai Sindacati di Base: lettera aperta sullo sciopero generale dell11 Ottobre. Mettere in agenda la questione militare: cresce la presenza dell’elemento militare nella vita sociale del paese

Il Movimento NO MUOS nella sua ultima assemblea del 7 agosto ha deciso di prendere parte alle iniziative territoriali che verranno organizzate nel corso dello sciopero generale del prossimo 11 ottobre.

La lettura della piattaforma dello sciopero mette tuttavia in evidenza una vistosa lacuna: vi manca infatti un punto dedicato alla questione militare: spese per armamenti e forze armate, fabbriche e commercio di armi, missioni militari e guerre, militarizzazione dei territori, intromissione degli interessi della macchina bellica sia italiana che NATO e americana nella società, a partire dal mondo dell’università e della ricerca; crescente presenza dell’elemento militare nella vita sociale del paese.

Che non si tratti di questioni secondarie, è, a parere nostro, evidente. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza il ministero della Difesa ribadisce il ruolo delle Forze Armate quale contributo e stimolo essenziale alla crescita del “sistema Paese”. Le Forze Armate saranno fra le principali beneficiarie dei fondi del PNRR, sia attraverso l’innovazione digitale, sia attraverso la transizione ecologica; le risorse economiche che vengono destinate al settore bellico hanno come conseguenza l’abbassamento della qualità della vita. Le ripercussioni negative sul piano economico (si pensi al drenaggio di risorse pubbliche verso percorsi di sfruttamento e di morte) sono tantissime, e la classe lavoratrice, come pure tutto il vasto mondo del precariato, dei non garantiti, dei pensionati, ne subiscono direttamente le conseguenze. Altrettanto pesanti sono quelle sul piano politico e culturale, sapendo tutti noi come le strategie di conquista di spazi fisici (i territori ricchi di risorse di Africa, Medio Oriente, ecc.) marcino di pari passo con un’aggressività sul piano militare, magari camuffata da “missione umanitaria”; e come, per far digerire tutto ciò alla popolazione, si alimentino narrazioni false e si inoculi una cultura militarista fin dalle scuole di primo grado, oltre che attraverso i mass media.

Nel nostro paese interi territori, specie nel Sud e nelle isole, subiscono il ricatto occupazionale che impone produzioni di morte o nocive; altri territori sono stati condannati ad ospitare, piuttosto che realtà produttive utili, pulite, necessarie al decollo sociale delle aree interessate, imponenti impianti militari che attorno a loro creano il vuoto economico e sociale. comunicato integrale in Sicilia Libertaria  

 

 

Orlando decreta lo smantellamento dell’Istituto Gramsci siciliano. Riproponiamo l’Appello del 2 giugno 2018 promosso da Dacia Maraini, Luciano Canfora, Antonio Gramsci junior, Gioacchino Lanza Tomasi, Antonio Sellerio, Marcello Sorgi, Giuseppe Tornatore

Leoluca Orlando avalla lo sfratto dell’Istituto Gramsci siciliano, il quale entro fine mese dovrà lasciare i locali dei Cantieri Culturali della Zisa, nell’assoluta indifferenza istituzionale di quel che significa una tale operazione: lo smantellamento dell’archivio storico di libri e riviste e dell’emeroteca. Si tratta di un patrimonio culturale inestimabile che documenta i cento anni più recenti della nostra storia. Senza contare, in particolare, cos’è sino ad oggi l’opera dell’Istituto. Cioè quella di aver fatto fruire al mondo della cultura e della ricerca una Biblioteca, con circa 35mila volumi raccolti nel tempo, ed un’Emeroteca storica che conserva l’archivio integrale di molti quotidiani.  Tutto questo scempio sarà posto in essere dall’amministrazione-Orlando, in barba ad una norma regolamentare del comune che sancisce – in favore delle associazioni “di alta valenza e utilità sociale e istituzionale” – la possibilità di conguagliare il canone “con l’acquisizione di servizi aventi finalità sociali”.

Grazie Orlando, Sindaco dell’apparire!

 

Appello per la sopravvivenza dell’Istituto Gramsci Siciliano

ospitato presso i “Cantieri culturali alla Zisa” di Palermo

Al Sindaco di Palermo, prof. Leoluca Orlando, alla Giunta municipale,

ai Consiglieri comunali

 

Nel corso dei suoi oltre 40 anni di esistenza l’Istituto Gramsci Siciliano onlus ha realizzato:

  1. a) uno straordinario ARCHIVIO STORICO, “preziosa fonte per la conoscenza della storia moderna e contemporanea della Sicilia” (giudizio della Soprintendenza archivistica), comprendente fra l’altro gli archivi personali di Pio La Torre, Girolamo Li Causi, Pompeo Colajanni, Vittorio Nisticò, Andrea Finocchiaro Aprile, e altri protagonisti della storia e della politica siciliane.
  2. b) una BIBLIOTECA aderente al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), specializzata in storia del Mezzogiorno d’Italia, e della Sicilia in particolare, dotata di 35.000 volumi, di una preziosa collezione di quotidiani e rare riviste nazionali e locali, di 60 posti e postazioni internet al servizio di migliaia di lettori.
  3. c) la PUBBLICAZIONE di oltre 130 volumi di storia, politica, sociologia, attualità, che nei limiti delle disponibilità vengono inviati gratis a chi ne faccia interessata richiesta.
  4. d) una intensa ATTIVITÀ DI RICERCA E DI PROMOZIONE CULTURALE sotto forma di seminari, convegni, dibattiti, mostre, documentari, borse di studio, spesso in collaborazione con prestigiose istituzioni culturali italiane e straniere. Storia, politica, economia, letteratura, urbanistica, antropologia, beni culturali, sociolog ia costituiscono i campi più frequentati da iniziative tutte accomunate dalla costanza dello sguardo rivolto alla società, alle sue tradizioni, ai suoi fermenti innovativi, alle sue svolte epocali.
  5. e) una ATTIVITÀ DI SOSTEGNO offerto a studenti medi (“scuola/lavoro”), universitari e dottorandi (tirocini formativi), studenti stranieri (stages Erasmus), giovani documentaristi, studiosi esterni ed esteri.
  6. f) una politica di APERTURA ALLE ISTITUZIONI “SENZATETTO” che trovano nei locali dell’Istituto lo spazio per lo svolgimento dei loro incontri.

DUE SOLE PERSONE (una archivista-bibliotecaria e un segretario amministrativo) assicurano l’apertura e la fruizione dell’Istituto da parte di studenti, studiosi e cittadini DAL LUNEDI’ AL SABATO per 40 ore settimanali.

Per quasi un decennio il Comune di Palermo ha ospitato una realtà così prestigiosa in uno dei padiglioni dei “Cantieri culturali alla Zisa”, a giusta compensazione dei servizi che essa rende alla comunità dei cittadini e degli studiosi. Oggi, tuttavia, l’Istituto viene raggiunto, da parte dello stesso Comune, da una perentoria ingiunzione di pagamento di un cospicuo canone, e da una esplicita minaccia di sfratto, cui conseguirà inevitabilmente la chiusura del “Gramsci”.

La conseguenza sarà la dispersione, nell’anno di “Palermo capitale della cultura”, di un inestimabile patrimonio, la sottrazione allo studio e alla ricerca di materiali documentari e bibliografici unici e l’eliminazione di uno spazio aperto alla città. Questo gravissimo rischio impone una mobilitazione per il salvataggio di una istituzione che opera al servizio della conoscenza, degli studi, dello sviluppo culturale e democratico della società siciliana.

INVITIAMO pertanto quanti non si rassegnano a una irresponsabile politica di declino culturale (pensiamo anche alla Casa delle Donne di Roma) a SOTTOSCRIVERE questo appello che vuole assicurare ad una importante istituzione lo spazio di operatività certa e programmabile che gli compete per l’attività che ha svolto finora, e deve continuare a svolgere.

SALVIAMO L’ISTITUTO GRAMSCI SICILIANO

Per aderire scrivere a: info@istitutogramscisiciliano.it

 

 

Lampedusa – Il prossimo ottobre, in occasione dell’anniversario della tragedia del 3 ottobre 2013, il “Forum Lampedusa Solidale” organizzerà l’evento di “unione delle coperte della memoria che sono nate nel Mediterraneo” – Sosteniamo il viaggio delle Madri Tunisine

Le donne tunisine– madri, sorelle e figlie – di giovani migranti mort@ o scompars@ nel tentativo di attraversare il Mar Mediterraneo, lottano quotidianamente per vedere riconosciuta la verità e la giustizia attorno ai crimini che si ripetono lungo la frontiera europea che uccide e nega vite, storie e diritti. Insieme, sfidano lo sguardo della frontiera e denunciano – con la loro voce e le loro azioni – la rimozione storica di queste responsabilità: le donne sono custodi di una memoria viva che si oppone alla frontiera assassina. Sono custodi di una memoria rivendicativa che resiste alla riduzione di queste persone a numeri senza volto, scompars@ nell’indifferenza politica e sociale.

Proprio per rivendicare il valore di queste vite e per denunciare le politiche assassine, le madri tunisine hanno creato la Couverture de la Mémoire – Coperta della Memoria dalla Tunisia, a partire dalla Coperta di Yusuf, nata a Lampedusa all’indomani dell’annegamento del piccolo Yusuf, ennesima vittima del mare spinato.

Con la coperta si costruisce la memoria intrecciando le singole storie dei figli, delle figlie, dei fratelli e delle sorelle dispers@: filo alla mano, trama e ordito, ogni “mattonella” che compone la coperta rappresenta la storia di una persona perduta lungo la rotta migratoria. Ogni “mattonella” ricorda una persona che ancora si ricerca e per cui si chiede verità e giustizia. In questo modo la coperta delle madri fa del racconto un mezzo di contrasto della violenza della frontiera e fa della memoria uno strumento di lotta collettiva. per ulteriori informazioni clicca QUÌ 

 

ASIA USB Catania. Appello alla mobilitazione di “senza casa”, “inquilini sotto sfratto” e proprietari che non possono più pagare il mutuo e rischiano l’Asta Giudiziaria

Affittano case in nero e chiedono gli sfratti facendole passare come occupate. Il tribunale di Catania ha emesso un’importante sentenza in cui si riconoscono i diritti di due inquilini, sostenuti da circa un anno da ASIA USB, nei confronti di una proprietà che aveva loro affittato un alloggio in nero, tentando poi di farli passare per occupanti senza titolo. Il caso dei due coniugi, purtroppo, non è un caso limite. Infatti, nel solo territorio di Catania e hinterland c’è un numero altissimo di affitti con contratti non registrati, in un territorio dove la situazione abitativa è gravissima e si rischia un vero e proprio stillicidio di sfratti, sgomberi e pignoramenti.

Intanto, l’Alto Commissario dell’Onu per l’ennesima volta si è pronunciato richiedendo la sospensione degli sfratti indiscriminati in Italia, un paese dove è in corso un’emergenza seria che interessa decine di migliaia di famiglie le quali rischiano di finire per strada in seguito alla crisi economica che le ha colpite in modo particolare durante la pandemia, peraltro ancora in corso.

Quindi, l’ONU riconosce alla casa la dignità di diritto prioritario ed irrinunciabile, denunciando di fatto la mancanza di soluzioni alternative valide e dignitose per chi viene allontanato con la forza dall’alloggio in cui abita, e dunque il completo fallimento di ogni politica sul costo degli affitti e sull’Edilizia Pubblica fin qui messa in atto.

ASIA USB CATANIA, denunciando il completo disinteresse delle forze politiche, sia centrali che locali, al problema sollevato dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite, denunciando il ruolo sempre più capitolazionista dei sindacati casa di CGIL CISL UIL, denunciando il persistere del totale silenzio della prefettura e del comune di Catania alle richieste d’incontro, lancia un APPELLO ALLA MOBILITAZIONE dei SENZA CASA, degli inquilini sotto SFRATTO PER MOROSITÀ NON COLPEVOLE, di chi non più pagare il MUTUO CASA e rischia il PIGNORAMENTO e la vendita dell’abitazione attraverso la barbaria dell’ASTA GIUDIZIARIA.

ASIA USB CATANIA ha già attivato uno SPORTELLO CASA, totalmente GRATUITO, operativo tutti i martedì, dalle ore 17 alle 19, presso il CSP “G.GIUFFRIDA”, sito in Via V.Emanuele 436, telefono 3492926242. [ASIA USB Catania

 

 

BREVI

UDI Palermo: piena soddisfazione per la scarcerazione della giovane attivista NoTav  – Quale gioia sapere Fabiola De Costanzo finalmente a casa anche se agli arresti domiciliari. Noi donne dell’UDIPalermo, lo ribadiamo, continuiamo a nutrire fiducia e speranza nelle ragazze e nei ragazzi dei movimenti radicati nei territori e cogliamo nelle loro lotte una ricerca volta a dare un senso nuovo alla politica, a immaginare una visione politica alternativa per il futuro, a sperimentare pratiche politiche fondate su relazioni autentiche che aprano varchi verso una visione veramente rispettosa dell’ambiente, delle comunità e degli esseri viventi. leggiQUÌ

Abusi in Divisa. Non restiamo in silenzio! Vent’anni e oltre di abusi dentro e fuori le carceri – Catania, mercoledì 22 ore 18:00 (Via Ala)- evento promosso da Amici e Parenti dei Detenuti Catanesi.  Itervengono::
Zerocalcare – Nessun Rimorso, fumetto su Genova 2001
Supporto Legale  -Come opera un sistema repressivo
Sandra Berardi – Ass. Yairaiha, storie di abusi dentro le carceri
Enzo Russo – Padre di Ugo, 15enne ucciso da un carabiniere
Dana Lauriola – Condannata a 2anni perchè NoTav
Luca Piccolo – Parenti e amici dei detenuti di Poggioreale, Pozzuoli e Secondigliano. leggiQUÌ

 

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