Gli Stati Uniti verso l’abisso, in mancanza di un piano federale per contenere la pandemia, a causa di quel “sociopatico megalomane di Donald Trump”, afferma Noam Chomsky.

“Non c’è una leadership coerente. Regna il caos. La Casa Bianca è nelle mani di un sociopatico megalomane che si interessa solo al proprio potere, alle proprie prospettive elettorali, e che non si preoccupa di ciò che accade nel Paese, e nemmeno nel mondo”, così l’eminente filosofo e attivista americano ha risposto a una domanda dell’agenzia di stampa francese AFP rispetto alla sua interpretazione di quanto sta accadendo negli Stati Uniti, diventati ora il Paese più colpito dalla pandemia.

In un’intervista concessa all’agenzia di stampa francese, i cui estratti sono stati pubblicati lunedì, Chomsky ha sottolineato che lo stesso presidente americano Donald Trump aveva affermato che la crisi sanitaria non fosse affar suo e che il governo federale non potesse fare nulla per contenere la diffusione del nuovo coronavirus, causa del COVID-19, tra la popolazione.

A Trump non importa di nulla se non gli porta direttamente qualche beneficio, ha aggiunto, anche se in questo momento molto dipende dal “suo principale elettorato, fonte di grande ricchezza e potere aziendale” per le sue aspirazioni elettorali in vista dell’appuntamento alle urne, previsto per il 3 novembre.

L’amministrazione Trump “non ha un piano coordinato” per affrontare la pandemia, il che significa che la nazione vedrà “molti più” morti di COVID-19 oltre ai quasi 100.000 decessi confermati che sono stati già conteggiati, ha aggiunto.

Per il novantunenne professore universitario, le previsioni relative al panorama politico statunitense dopo la pandemia sono molto scoraggianti, dato che Trump ha dato inizio al suo mandato smantellando “l’intera macchina di prevenzione delle pandemie”, compresa “la cancellazione dei programmi di cooperazione con gli scienziati cinesi per identificare i potenziali virus”.

Un altro fattore che contribuisce alla caotica e disastrosa risposta alla crisi sanitaria, ha detto Chomsky, è la “morsa assoluta del controllo privato” di cui la nazione è stata vittima, come dimostra la mancanza di un sistema sanitario universale assolutamente cruciale in questo momento. “È la massima espressione di un sistema neoliberale”, ha detto.

Nonostante la previsione di Chomsky rispetto a una regressione della pandemia”a caro prezzo”, lo stesso non si può dire della crisi climatica. “Non ci sarà alcuna regressione nello scioglimento delle calotte polari, nell’innalzamento del livello del mare e negli altri effetti letali del riscaldamento globale”, avverte il filosofo.

Traduzione dallo spagnolo di Chiara De Mauro