Queste elezioni regionali mettono in evidenza che cosa è diventato il panorama politico francese: da una parte, il fronte “repubblicano” incancrenito dal neo-liberalismo, dall’altra la mostruosità rappresentata dal fronte nazionale che, con i suoi discorsi terra-terra, diventa un punto di riferimento per le persone che questo sistema ha messo in condizioni limite.

Come dopo ogni elezione, i nostri politici ripetono che ci hanno capiti. E alcuni lo fanno con una tale capacità di marketing che quasi ci ridarebbero la voglia di crederci.

Ma ben presto ci accorgiamo che quei discorsi di facciata nascondono ancora una volta le ambizioni personali di ciascuno, al di là persino delle ambizioni di partito: prepararsi alle elezioni presidenziali.

Questa è la prova che non hanno capito, o non vogliono capire, assolutamente nulla. Sono stupidi o mascalzoni?

Quando tutti dicono di dover trovare un progetto per la Francia, dare una visione del futuro ai francesi, che cosa cercano infine se non il ‘nuovo prodotto’ da venderci!

Con un tale disprezzo e un tale cinismo manipolatore che non si aspettano che la maggioranza degli elettori, vale a dire gli astenuti, si precipiti alle urne.

Questo comportamento mina qualsiasi tentativo di fare politica. E, infatti, tutti i movimenti portatori di soluzioni o di una visione del futuro, tutti coloro che fanno una politica veramente “altra” rifiutano di prestarsi al loro gioco: entrare in politica.

Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia per Pressenza