foto: AP/Emrah Gurel

Il 13 maggio 2014 la Turchia si è trovata a dover far fronte alla più grave esplosione mai verificatasi in una miniera di carbone nella storia del paese. Si parla di oltre un migliaio di minatori intrappolati nella miniera di proprietà privata, mentre il numero dei morti continua a crescere. Finora, in base alle ultime informazioni, si contano oltre 230 vittime, tra cui un quindicenne, Kemal Yıldız, e oltre 80 feriti, tra minatori e soccorritori, trasportati in ospedale.

Non ci sono purtroppo al momento comunicati ufficiali, da parte delle autorità, riguardo il numero dei morti o le cause dell’incidente. Le famiglie dei minatori aspettano con ansia davanti al pozzo crollato o davanti all’ospedale, sperando di sentire che i loro cari sono in salvo.

Il distretto di Soma è noto per le sue miniere di carbone, si potrebbe anzi dire che proprio Soma è il cuore del distretto delle miniere. Dopo la privatizzazione, gli incidenti sul lavoro sono stati innumerevoli. Quelli delle miniere di carbone sono solo un esempio del resto degli incidenti che da tempo si verificano in altri settori industriali in Turchia. Per dare qualche cifra: dal 2002 al 2011 gli incidenti sul lavoro sono aumentati del 40 per cento. Una cifra troppo alta per essere ignorata. Le ragioni principali di questo aumento sono dovute al sistema dei subappalti, alla mancanza di misure di sicurezza sul lavoro e all’inadeguato controllo da parte delle autorità.

Nell’intento di portare l’attenzione del governo su questo tema, Özgür Özel, parlamentare del CHP, principale partito di opposizione, aveva presentato una mozione su misure di sicurezza e infortuni sul lavoro nel distretto di Soma. La mozione è stata respinta con i voti del partito di governo.

La proprietà della miniera di carbone, che si trova nel quartiere di Soma, nella provincia di Manisa, è la Soma Holding . A quanto si apprende, poco tempo fa era stata fatta un’ispezione nella miniera dove si è verificato l’incidente. Gli ispettori avevano concluso che tutti i documenti e la tecnologia usata nella miniera erano in linea con le leggi vigenti. Eppure, al momento, l’azienda non è neppure in grado di precisare il numero di lavoratori presenti all’interno della miniera al momento dell’incidente. Ciò solleva dubbi sulla stessa tecnologia e la sua adeguatezza, prima ancora che sull’ispezione.

La Soma Holding è una ‘redevance company’, che significa che la miniera privata è gestita con il sistema “noleggio in cambio di carbone”. Il costo per tonnellata di carbone era di 130-140 dollari prima che Soma Holding acquisisse la miniera, ma l’azienda ha diminuito il costo a 23,8 dollari dopo l’acquisizione. È evidente che la società ha trasferito il profitto ricavato dalle miniere al settore delle costruzioni: l’azienda è anche proprietaria del famoso grattacielo di Istanbul chiamato Spine Tower. La maggior parte dei lavoratori o non risultano dai libri contabili o lavorano per un salario minimo.

I funzionari di governo, le autorità locali e i mezzi di informazione nazionali tentano di nascondere la reale portata dell’incidente, persino fornendo cifre fuorvianti e non realistiche, ripetendo al pubblico informazioni su misure di sicurezza dell’azienda, ricordando che gli incidenti nelle miniere di carbone sono inevitabili. È ingiusto e inaccettabile che il primo ministro della Turchia Recep Tayyip Erdoğan, in una conferenza stampa 24 ore dopo l’incidente, affermi che “questi incidenti sono normali„.

Appena una settimana fa il Ministero del lavoro e della previdenza sociale aveva organizzato un simposio internazionale su sicurezza e salute sul lavoro. Il ministro vantava i miglioramenti apportati alle misure di sicurezza in Turchia, accusando i sindacati di non aver dato alcun contributo alla soluzione del problema. È importante ricordare che il primo maggio di quest’anno le autorità hanno bloccato tutte le strade e impedito ai sindacati di sollevare la questione della salute e della sicurezza nel corso delle manifestazioni pubbliche in occasione del Primo Maggio.

Oggi i sindacati stanno organizzando manifestazioni in posti di lavoro e nei centri città. Le confederazioni sindacali Disk, KESK e TURK-IS, insieme a TMMOB, sindacato turco degli ingegneri e architetti, e TTB, associazione dei medici turchi, hanno annunciato uno sciopero generale nazionale per domani. Sindacalisti, attivisti, studenti e lavoratori protesteranno a Taksim e davanti alla sede della società, per ricordare i doveri e le responsabilità dei funzionari di governo su sicurezza e salute sul lavoro e per mettere fine al sistema dei subappalti, che porta a violare i diritti dei lavoratori.

Secondo i sindacati, in Turchia c’è un sistema di subappalti e di massimizzazione del profitto, piuttosto che l’umanità, e c’è anche un sistema per il quale la salute e la sicurezza dei lavoratori sono elementi di costo. La responsabilità di questi omicidi non è solo dell’azienda, ma anche delle autorità che non hanno effettuato le ispezioni necessarie e appropriate, e sono quindi complici.

Abbiamo ancora speranze, aspettiamo buone notizie… Ma dobbiamo anche piangere… Merle Travis canta la sua canzone ’16 tons’ per i minatori di Soma; San Pietro, non chiamarmi, perché non posso venire /  devo la mia anima al deposito dell’azienda.

Kıvanç Eliaçık

Direttore del dipartimento relazioni internazionali

Confederazione turca dei sindacati progressivi

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Traduzione dall’inglese di Giuseppina Vecchia per Pressenza