“Qua la situazione è veramente tesa. Pesante spiegamento di forze di polizia. Trasporti pubblici bloccati dalla polizia. Sacchi di sabbia all’entrata dei villaggi costieri del distretto di Tirunelveli, tra cui Idinthakarai. I veicoli vengono controllati. Il corso quotidiano della vita pesantemente disturbato. “Oggi alle 4” riferisce la portavoce del PMAN Victoria Pushparayan “i capi dei villaggi si incontreranno per decidere le prossime mosse”.

Quanto descritto è il risultato della missione di 20 bambini e 4 donne che, provenienti da Idinthakarai, hanno viaggiato fino a Chennai, arrivando alla fermata del autobus di Koyembedu verso le sei del 6 settembre per incontrare la stampa di Chennai alle 11. Il gruppo in seguito incontrerà il primo ministro della regione del Tamil Nadu, per poi recarsi a visitare tre consolati, cioè quelli di Russia, degli USA, e dell’Australia. Il gruppo viaggia su un minibus noleggiato privatamente.

Tre delle donne sono: Milret – mobile 9894012689; Xavierammal – 7598193881; e Immaculate – 7708023491

La polizia aveva cominciato a disturbarli sin dalla loro partenza, a Idinthakarai. La Pushparayan, avendo saputo che, a scopo intimidatorio, erano in atto  grandi spiegamenti di forze alla fermata di Koyembedu, ha mandato vari messaggi ai loro simpatizzanti di Chennai perché andassero alla fermata per assicurare la sicurezza del gruppo.

Il PMANE (People’s Movement Against Nuclear Energy, movimento popolare contro l’energia nucleare), ha intrapreso un’azione legale contro la Nuclear Power Corporation Ltd. (NPCIL) e l’organismo collegato, il dipartimento per l’energia atomica (DAE), per non aver diffuso il rapporto di valutazione del sito e quello sulla sicurezza dello stesso, come richiesto dalla Central Information Commission ad aprile di quest’anno. Il caso è ora davanti all’alta corte di Nuova Delhi.

In una lettera di ringraziamento al Comptroller and Auditor General (organismo di controllo analogo alla nostra Corte dei conti) l’organizzazione si focalizza inparticolare sul rapporto CAG 9/2012-13 relativo alle attività della Commissione di regolazione dell’energia atomica, sottolineandone la tempestività e l’importanza nel mettere in luce le molte manchevolezze nella regolamentazione degli impianti nucleari in India..

“Il rapporto evidenzia inoltre la necessità di arrivare ad un’autorità per la regolamentazione della sicurezza nucleare ‘potenziata e indipendente’ con potere nelle mani e denti per mordere”.

“Sarebbe stato un gesto bello e apprezzabile da parte del capo del governo, che è anche ministro per l’energia atomica, se avesse accolto il vostro rapporto e garantito quelle efficaci ed indispensabili azioni da esso derivanti. Si spera possa, prima o poi, rompere questo assordante silenzio per rassicurare i cittadini del nostro paese sui vostri risultati e le vostre conclusioni. Vorremmo anche sperare ardentemente che il primo ministro voglia dare maggior importanza alla sicurezza e al benessere dei cittadini dell’India piuttosto che ai profitti di agenzie e società per l’energia nucleare di Russia, America, Francia e di vari altri paesi”.

Come il Nuclear Power Corporation of India Ltd. ha evidenziato nel suo rapporto annuale del 2011, “la NPCIL sta attualmente costruendo grandi impianti da 700 e 1.000 MW. Alcuni degli impianti programmati prevedono reattori ad acqua leggera di oltre 1.000 MW. Inoltre, ulteriori siti sono stati approvati dal governo indiano. Con l’attuale capacità di espansione, il numero di siti di NPP arriverebbero presto a 13 rispetto agli attuali 7. Entro il 2032, l’energia nucleare dovrebbe fornire il 9% del fabbisogno totale del paese”.

Tutti questi progetti implicano che un numero considerevole di cittadini indiani si troverà a vivere nei pressi di grandi distretti nucleari contenenti vari impianti di grandi dimensioni situati in 13 diversi punti del paese. Dobbiamo sottolineare che i soldi duramente guadagnati dai nostri cittadini stanno per essere impiegati in questi progetti senza che sia stata fornita loro alcuna informazione, e senza peraltro coinvolgerli nei processi decisionali. Paesi stranieri, società, mediatori stranieri e indiani, appaltatori, politici, burocrati, agenzie d’affari, tutti stanno per fare denaro a palate in questo enorme affare nucleare internazionale a spese del povero popolo indiano.

 

Traduzione di Giuseppina Vecchia