Protagonisti della marcia, i contadini della ‘Mesa Coordinadora de Organizaciones Campesinas’, in rappresentanza di 215.000 famiglie povere che dall’inizio dell’anno aspettano gli aiuti statali.

“Il presidente Fernando Lugo aveva decretato tre mesi di emergenza alimentare, fino ad aprile, ma non ha applicato il programma: non sono state distribuite le sementi per l’agricoltura di sussistenza e la donazione di viveri è stata solo parziale. Non sono neanche stati rifinanziati i prestiti concessi dal Banco Nacional de Fomentos per coltivare piccole porzioni di terra” ha denunciato Luis Aguayo, segretario della ‘Mesa’.

La mobilitazione, a cui prendono parte per il momento circa 5000 persone, ma che conta di ingrossare le sue file durante il percorso verso la capitale, “è solo la prima parte della protesta” ha aggiunto il dirigente contadino. “Se il governo non risponde metteremo in pratica la seconda: misure di forza, come il blocco parziale o totale delle strade”.

Nella sua pagina Internet, il ministero dell’Agricoltura ha replicato che gli aiuti sono stati canalizzati verso comunità indigene in situazione di povertà estrema, ammettendo allo stesso tempo le lacune e annunciando che l’assistenza alle popolazioni colpite proseguirà anche nel mese in corso.

Secondo dati dell’istituto paraguayano di statistiche e censimento, su 6,4 milioni di paraguayani il 34% versa in condizioni di povertà: fra questi il 20% sopravvive in povertà estrema.