Questa iniziativa dei cittadini su basi di nonviolenza va a scontrarsi con una campagna di demoralizzazione da parte di forze dell’ordine che agiscono senza alcuna base legale. I materiali e le attrezzature destinati a fornire protezione contro il freddo e la pioggia vengono sistematicamente confiscati, qualunque manufatto, per quanto provvisorio, distrutto.

Le violenze illegali e le umiliazioni inflitte quotidianamente dalle forze dell’ordine agli occupanti hanno raggiunto lunedì un livello preoccupante.

– La gendarmeria ha deciso di mettere l’embargo sul rifornimento di carta, cartoni, cibo, arrivando a impedire l’accesso al campo alle persone che volevano incontrare gli occupanti, il che rappresenta un attentato a libertà fondamentali come quella di circolazione e quella di espressione.

– Verso mezzogiorno, si è sviluppato un incidente a seguito di un tentativo di introdurre nel campo dei rotoli di carta. Nella ressa, la gendarmeria ha fatto uso di gas lacrimogeni su un minorenne. Un cittadino slovacco è stato a sua volta ferito al basso ventre da un gendarme ed è stato in seguito portato all’ospedale dai pompieri. Ne è seguita una protesta formale da parte del consolato slovacco.

– In seguito, probabilmente, alla presa di coscienza dell’assurdità e della totale illegittimità di questi eccessi, l’embargo è stato infine tolto, permettendo la libera circolazione di persone e materiali nel Parvis de la Défense. Poiché i gendarmi rifutavano di applicare gli ordini, in serata ha fatto la sua apparizione una Compagnia Repubblicana di Sicurezza per dar loro il cambio.

– Poco prima delle 22, gli occupanti sono stati fatti oggetto di una nuova carica della polizia, effettuata senza precedente ingiunzione o avvertimento, e tesa a distruggere parte delle attrezzature predisposte durante la giornata. L’intervento si è trasformato in un vero e proprio saccheggio, con i poliziotti che si impadronivano degli effetti personali e delle coperte sistemati in una parte del campo. Questa dimostrazione smisurata di forza è durata una ventina di minuti, ed ha lasciato una cinquantina di persone in condizioni di intollerabile precarietà, generando forti rischi sanitari e attentando alla dignità, alla salute, e all’integrità fisica di queste persone.

Bisogna sottolineare che l’accampamento non ha tuttora ricevuto alcun ordine di sgombero, e che le forze dell’ordine hanno rifiutato di produrre i documenti legali sui quali poggerebbero i loro interventi. Una domanda indirizzata direttamente alla prefettura è rimasta a tutt’oggi [16 novembre] senza risposta.

Questa persecuzione da parte della polizia non fa che rinforzare la legittimità dell’occupazione da parte di cittadini determinati a prendersi le proprie responsabilità e a resistere in maniera nonviolenta di fronte a uno stato che adopera metodi fascisti indegni di una democrazia.

Nella nottata di martedì il campo è stato di nuovo fatto oggetto di un violento saccheggio ad opera delle forze dell’ordine, che sono giunte persino a calpestare cibo e medicine.

Gli Indignati hanno intrapreso un’azione legale comune per denunciare questi fatti. Quanti abbiano in qualche modo subito questi abusi di potere sono pregati di farsi avanti. Tutte le informazioni su [http://paris.reelledemocratie.com/node/709](http://paris.reelledemocratie.com/node/709)

Nonostante tutti questi ostacoli, gli Indignati continuano ad organizzarsi e a resistere, ancora e sempre, all’oligarchia finanziaria.

Vi invitiamo tutti e tutte a raggiungerci sul Parvis de la Défense per continuare a denunciare l’indebolimento della nostra democrazia. Venite a difendere i vostri, i nostri diritti! Anche i giornalisti sono invitati, venite a condividere le nostre esperienze. Avventure garantite!

Gli Indignati e le Indignate della Défense

Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia