Il trattato internazionale che bandisce la produzione e l’uso delle bombe a grappolo entrerà in vigore il 1° Agosto 2010 dopo essere stato ratificato da una trentina di Paesi, informa l’Organizzazione delle Nazioni Unite.

In un comunicato il Segretario Generale Ban Ki-moon ha descritto il fatto come un grande passo verso il disarmo globale e una dimostrazione del rifiuto mondiale all’impatto di queste armi.

Ban Ki-moon ha sottolineato che queste armi sono poco affidabili e poco precise e uccidono e mutilano la popolazione anche molto tempo dopo la fine dei conflitti. L’ONU calcola che il 98% delle vittime sono civile e che il 40% sono bambini.

Il Burkina Faso e la Moldavia sono stati gli ultimi a firmare la Convenzione mentre Stati uniti, Russia, Cina e Israele non hanno ancora ratificato il trattato.

**Alcuni dati letali**

Nel Laos, il paese più colpito dalle bombe a grappolo, l’aviazione statunitense lanciò più di 260 milioni di sub–munizioni tra il 1964 e il 1973, l’equivalente di un carico di un bombardiere B52 ogni otto minuti per nove anni.

Nel 2006 Israele lanciò circa 1800 bombe a grappolo contro il Libano nell’offensiva durata 34 giorni. Attualmente un gran numero di proiettili di artiglieria, bombe e bombe a grappolo lanciate dall’esercito israeliano sono disseminati inesplosi in campi, case e strade del sud del Libano. Queste bombe a grappolo hanno ucciso o ferito una media di tre persone al giorno da quando si è concluso il conflitto, 4 anni fa.

Nei campi queste armi mettono in pericolo le coltivazioni e gli alimenti e continuano a causare la morte anche a distanza di decadi.

**Cos’è una “bomba a grappolo”?**

Una bomba a grappolo o «cluster» è un ordigno a caduta libera o direzionata che una volta raggiunta una data altezza, misurata da un altimetro, si apre lasciando cadere centinaia di sub–munizioni o piccole bombe di diverso tipo, ad alta carica esplosiva, antiuomo, perforanti, incendiarie ecc.

Data l’ampiezza del raggio e il gran numero di sub – munizioni (fino a 300)le bombe a grappolo sono usate per attaccare obiettivi militari dispersi, come concentrazioni di truppe, colonne, blindati o per impedire l’uso di una zona o di una installazione come ad esempio un aerodromo.

Le bombe a grappolo possono contenere varie centinaia di piccole bombette che si disperdono in un perimetro vasto ma non esplodono allo stesso tempo, diventando così mine antiuomo, proibite dalla Convenzione di Ottawa del 1997.

Secondo Handicap International, nel mondo circa 100.000 persone, il 98% delle quali civili, sono morte o sono rimaste mutilate per l’esplosione di queste bombe dal 1965. Più di un quarto erano bambini che le confondono spesso con giocattoli o lattine.

Le sub – munizioni hanno un indice di errore tra il 5 e il 30% pertanto possono rimanere sotterrate e inesplose anche tempo dopo la fine della guerra.

Amnesty International ha chiesto in molte occasioni al Governo israeliano di consegnare le carte dettagliate con le coordinate precise delle zone a sud del Libano in cui sono state lanciate le bombe a grappolo nel 2006.

Alla fine del 2008 ad Oslo, un centinaio di Paesi hanno iniziato a firmare un trattato che bandisce l’uso di questi ordigni, una vittoria che già in quel momento fu offuscata dall’assenza di Stati Uniti, Cina, Russia, Israele, India e Pakistan, paesi che a tutt’oggi non hanno ratificato il trattato.

Tradotto da Eleonora Albini