Pressenza Canberra, 12 maggio 2009 – Dopo il ritiro di gran parte delle truppe dal paese arabo, Canberra riporterà a casa un gruppo di soldati che si trovano in distretti lontani dai fronti di combattimento, ha dichiarato il capo del Comando Congiunto, il maresciallo dell’aviazione Angus Houston.

Ha precisato che il compito dei militari si concluderà il prossimo 31 luglio, per la chiusura formale dell’Operazione Catalitico, nome in codice della missione australiana in territorio iracheno.

Nel paese resteranno solo 100 effettivi, per la protezione dei diplomatici dell’isola-continente, oltre a due assegnati alla missione dell’ONU.

Durante la permanenza in Iraq, le truppe australiane hanno appoggiato operazioni di sicurezza e stabilizzazione e hanno addestrato 33 mila soldati dell’esercito nazionale, ha dichiarato il maresciallo, ma l’invio di duemila militari in appoggio all’invasione di Stati Uniti e Gran Bretagna nel 2003 è risultato estremamente impopolare.

Il paese ha vissuto le più grandi manifestazioni pacifiste dai tempi della guerra in Vietnam.

Con questa decisione il primo ministro Kevin Rudd mantiene una promessa elettorale, sebbene l’appoggio alla lotta in Afghanistan, dietro richiesta del presidente nordamericano, Barack Obama, porterà da 1.000 a 1.500 il numero di miltari australiani nel paese asiatico.

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