Donald Trump si è aggiudicato tutti e cinque gli stati in cui si sono tenute le primarie il 26 aprile – Pennsylvania, Maryland, Connecticut, Rhode Island e Delaware –  con almeno il 54 % dei voti in ogni stato. Il governatore dell’Ohio John Kasich è arrivato secondo in quattro stati e Ted Cruz in uno. All’inizio della settimana Kasich e Cruz hanno annunciato l’intenzione di coordinare le loro campagne nel tentativo di impedire a Trump di raggiungere i 1.237 delegatati necessari per ottenere la nomination ed evitare una convention combattuta.

Dal lato democratico, Hillary Clinton ha battuto Bernie Sanders in Pennsylvania, Maryland, Delaware e Connecticut. Sanders ha vinto in Rhode Island. Durante il suo discorso della vittoria, Clinton si è rivolta ai sostenitori di Sanders. “Che appoggiate il Senatore Sanders o me, è più quello che ci unisce che quello che ci divide. Siamo tutti d’accordo che i salari sono troppo bassi e la disuguaglianza troppo alta, che non si può più permettere a Wall Street di minacciare Main Street, che dovremmo ampliare la sicurezza sociale e non tagliarla o privatizzarla. Noi democratici vogliamo che l’istruzione universitaria sia accessibile a tutti e pensiamo che i debiti studenteschi non dovrebbero fermare nessuno.”

Sanders ha risposto così: “Mi congratulo con il Segretario Clinton per la sua vittoria e sono pronto alle campagne su temi concreti che ci aspettano nelle 14 primarie ancora da svolgere. Sono fiero della straordinaria vittoria ottenuta nel Rhode Island, l’unico stato con una primaria aperta in cui gli indipendenti hanno potuto contare. I democratici dovrebbero riconoscere che la squadra con maggiori possibilità di vincere le elezioni di novembre deve saper attrarre anche il sostegno degli indipendenti. Sono fiero del risultato della mia campagna riguardo a questo aspetto.

La gente di ogni stato di questo paese dovrebbe avere il diritto di determinare chi vuole come presidente e quale dovrebbe essere l’agenda del Partito Democratico. Ecco il motivo per cui resteremo in gara fino all’ultimo voto. Ecco il motivo per cui questa campagna parteciperà alla convention democratica di Filadelfia con il maggior numero possibile di delegati. Vogliamo lottare per un programma progressista che comprenda il salario minimo di 15 dollari all’ora, la fine delle nostre disastrose politiche commerciali, un servizio sanitario per tutti, la lotta contro le istituzioni finanziarie di Wall Street, la fine del fracking nel nostro paese, l’università gratuita e una tassa sule emissioni di anidride carbonica che possa affrontare in modo efficace la crisi planetaria del cambiamento climatico.”

Nella sua pagina Facebook Sandersi ha inoltre dichiarato: “Lasciate che vi dica una cosa, fratelli e sorelle: niente di quello che abbiamo detto in questa campagna è una pia illusione o un’utopia. Niente.

Siamo il paese più ricco nella storia del mondo e possiamo creare un’economia in cui nessuno lavori quaranta ore alla settimana e viva in povertà, in cui la sanità sia un diritto per tutti e i ragazzi di qualsiasi provenienza possano andare all’università senza poi dover ripagare un debito schiacciante”.

Un sondaggio dell’Istituto di Politica dell’Università di Harvard ha mostrato intanto che Sanders rimane il candidato più popolare tra i giovani tra i 18 e i 29 anni. Il direttore dei sondaggi John Della Volpe ha dichiarato al Washington Post: “Bernie Sanders non sta spostando un partito a sinistra. Sta spostando una generazione a sinistra.”

Fonti:

http://www.democracynow.org/

https://berniesanders.com

https://www.facebook.com/berniesanders/