Fino alla mezzanotte di oggi, decine di blog di Singapore si sono auto-censurati per protestare contro l’obbligo di licenza per i nuovi siti web.

I 134 partecipanti all’iniziativa, alcuni blogger individuali, altri espressione di gruppi o comunità, hanno sostituito l’homepage originaria con uno schermo nero su cui appare la scritta “#FreeMyInternet”, oltre all’ora e al luogo in cui sabato si terrà una manifestazione di protesta verso l’iniziativa governativa che i partecipanti ritengono lesiva della libertà d’espressione.

Le nuove regole stabiliscono che siano sottoposti all’obbligo di licenza tutti i siti che hanno mensilmente almeno 50.000 visitatori singaporeani e che pubblichino settimanalmente almeno una notizia di carattere locale per un periodo di due mesi. Davanti alla reazione del movimento, le autorità hanno chiesto di valutare con attenzione se, nella pratica, le nuove regole siano davvero uno strumento che limita la libertà di espressione

A provocare i blogger alla loro azione, è stata l’applicazione senza preavviso del nuovo regolamento che dal 1° giugno impone ai siti web d’informazione, tra cui uno operato da Yahoo!, l’obbligo di richiedere un’apposita licenza.

La protesta di oggi e la manifestazione di sabato, prevista in una delle aree metropolitane definite “di libera espressione” per le quali non è necessario chiedere l’autorizzazione delle autorità, sono “azioni necessarie – dice Choo Zheng Xi, portavoce del movimento “FreeMyIntenet” – per mostrare che non si tratta soltanto dell’azione di blog con intenti sociali e politici, ma di siti web di vario genere, inclusi stili di vita, cibo, tecnologia”. “La varietà delle nostre espressioni evidenzia come le nuove regole possano colpire chiunque perché sono volutamente vaghe”, aggiunge Choo, popolare a Singapore anche come fondatore del sito The Online Citizen (Il cittadino online).