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Paolo D'Aprile

Nasco nel 1963... sono un uomo di mezza età! Vivo a São Paulo dal 1989 e il mio lavoro di fisioterapista mi ha portato in contatto con le situazioni estreme della città, dalle favelas ai "meninos de rua". Ho partecipato a vari progetti di inclusione attraverso l'esercizio dei diritti civili. Da grande voglio fare il calciatore, l'astronauta e il pompiere.

Brasile: la caldissima guerra fredda

Venticinque minuti di metro. Non è molto se c’è da sedersi, altrimenti è un inferno. Scendo nelle viscere della terra, e i quaranta gradi esterni di questa estate continuano anche sotto, come se il buco di ozono si fosse concentrato…

Brasile, in ricordo dell’oro dei meninos de rua

Molto tempo prima, la signora gli si avvicinò e chiese il permesso di parlare. Il silenzio totale diede voce a Maria, vecchina vecchina, fragile fragile, magra magra. La sala satura di caldo e sudore, come unica presa d’aria una porta…

Appunti su Bolsonaro a Davos: la scala, la pista cifrata e una autostrada

Una canzone troppo lunga, otto minuti e due secondi. E per di più l’ultima della prima facciata. Una lagna infinita, la stessa melodia ripetuta ad libitum e sostenuta da un arpeggio di chitarra spauracchio di ogni ragazzino che tenti di…

De illationibus et coniecturae

Sputatemi addosso. Parlerò di ministri puzzoni e bava alla bocca. Di presidenti malfattori e di notizie taroccate. Parlerò di pacchia che non finisce mai. Parlerò di menti flaccide e falsità. Parlerò di martiri veri e grugni col ghigno. Sputatemi addosso.…

Brasile: una manciata di giorni

Il discorso vomitato in Parlamento con tutti i crismi del Potere non diceva nulla di nuovo, una sterile ripetizione di quanto dichiarato mille volte in campagna elettorale. Pochi minuti dopo, dal palco antistante il palazzo presidenziale, l’orrore verborragico esordiva con…

Brasile: 01/01/2019

Niente sarà più come prima. O meglio, niente sarà più come pensavo che fosse. Perché in fondo anche se non sembrava, tutto è sempre stato uguale a se stesso. Però adesso è diverso, adesso è tutto nebuloso, chiaramente, nitidamente  nebuloso,…

Brasile: patrão e empregados

Certamente è giusto avere dei diritti, ma gli “empregados” avevano passato ogni limite. Quando il PT era al governo, era molto difficile trovare qualcuno per servire a tavola il giorno di Natale e a capodanno: o chiedevano una fortuna o…

Brasile: le parole del presidente

Gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’Angelo della Storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su…

Vice

Una volta al potere daranno il via allo sterminio della élite del proletariato e alla distruzione delle sue organizzazioni, lo priveranno della fiducia in se stesso e nella capacità di costruire il suo futuro (…); la degenerazione del capitalismo, la…

Lula, la churrasqueria e un paese sotto tutela

Non so come tradurlo. né come spiegarlo. Dire “carne alla griglia”, sarebbe come definire il samba un allegro balletto. Non è un oggetto, non è il barbecue. Non è un luogo. È quando si chiamano gli amici o la famiglia.…

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