Il 12 giugno 2025, durante una conferenza stampa organizzata a Bruxelles in Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento europeo, i/le coordinatori/trici e i/le volontari/e della House of Compassion, in collaborazione con il collettivo Palestinian Refugees for Dignity, hanno lanciato lo sciopero della fame « Faim de Justice pour la Palestine » (Fame di giustizia per la Palestina), a sostegno del popolo palestinese e per l’applicazione del diritto internazionale in seguito all’escalation del crimine di sterminio e degli atti di genocidio commessi da Israele a Gaza nei confronti della popolazione palestinese.
Questa azione della durata di cinque giorni, prevista dal 16 al 21 giugno 2025, si inserisce nella continuità di campagne europee nonviolente quali la « Hunger Strike for Justice in Palestine » e la stessa « Faim de Justice pour la Palestine » rappresentando una risposta civica alla crisi umanitaria estrema e alla distruzione a Gaza in un contesto di attacchi massicci che hanno causato più di 60.000 morti e 127.000 feriti dal 7 ottobre 2023, in maggioranza donne e bambini. Oltre due milioni di persone risultano sfollate, mentre una repressione crescente sta colpendo in questi giorni le azioni di solidarietà internazionale, come testimoniano i recenti casi della “Freedom Flotilla” e della “Global March to Gaza” (Marcia mondiale verso Gaza). Nelle ultime ore, una decina di militanti sono stati espulsi o incarcerati, tra cui l’europarlamentare franco-palestinese Rima Hassan, arrestata a seguito dell’intercettazione e del dirottamento da parte della marina militare israeliana della nave umanitaria Madleen nelle acque internazionali, a 185 chilometri dalle coste di Gaza.
Il Béguinage: un luogo carico di storia, lotte e simboli
Il digiuno si svolgerà nella chiesa di San Giovanni Battista al Beghinaggio (in francese Saint-Jean-Baptiste-au-Béguinage, in fiammingo Sint-Jan Baptist ten Begijnhofkerk), situata in Place du Béguinage, nel cuore del centro storico di Bruxelles e appartenente all’antico Beghinaggio. Ridenominata House of Compassion circa cinque anni fa, questa chiesa che rappresenta uno dei massimi esempi dell’architettura barocca fiamminga del XVII secolo, è oggi un centro interconfessionale e intergenerazionale molto frequentato, animato da volontari/e, dedicato all’accoglienza, all’ascolto e alla solidarietà, soprattutto a favore delle persone spinte ai margini della società.
Sotto l’impulso di padre Daniel Alliët, la House of Compassion incarna un percorso sociale e spirituale fondato sul motto: “Tratta gli altri come vuoi essere trattato”. Dal 2019 la sua sede è diventata un polo di impegno per la giustizia sociale dopo aver ospitato numerose azioni di disobbedienza civile condotte da persone in movimento senza documenti, compresi diversi scioperi della fame.
Molto conosciuta all’estero per l’occupazione prolungata da parte di migranti in lotta per la regolarizzazione, la chiesa ha ospitato nel 2021 più di 450 digiunanti che rivendicavano il diritto a una vita dignitosa. Nelle sue navate sono ospitate mostre fotografiche, sculture e conferenze, l’ultima delle quali, organizzata una settimana fa, è stata dedicata all’approfondimento del nuovo Patto europeo sulla migrazione e l’asilo con la sessione specifica intitolata: “Impatti e alternative europee”.
Stop al genocidio
All’ingresso della chiesa, un lungo nastro rosso con la scritta «Stop au génocide» (Stop al Genocidio) accoglie passanti e visitatori. Questo gesto simbolico invita a tracciare una linea rossa, con azioni e parole, contro l’impunità a Gaza. Padre Daniel Alliët ha ricordato durante la conferenza stampa del 12 giugno: “Quello che succede a Gaza è davvero disumano. Va avanti da anni. Il diritto internazionale è calpestato, gli ospedali sono stati rasi al suolo, la fame avanza. Tutti palestinese rischia di morire di fame.”
Ispirate in particolare dal gesto del dottor Pascal André, medico francese che ha iniziato uno sciopero della fame dopo aver prestato soccorso a Gaza, le azioni promosse dalla House of Compassion si inseriscono in un ampio processo di digiuni solidali, contro l’oblio e l’inerzia dei governi dei Paesi che potrebbero prendere una posizione netta a tutela del diritto internazionale.
Un’azione interconfessionale e inclusiva
L’iniziativa proposta dalla House of Compassion è stata presenta come apartitica, non violenta e laica, con l’obiettivo di riunire credenti e non credenti e persone provenienti da tutte le tradizioni, lingue e origini geografiche e culturali e si avvale del sostegno simbolico di collettivi come EUstaff4Peace – Civil servants for Human Rights e European Jews for Palestine (EJP), nonché di Aida Touma-Sliman, giornalista arabo-israeliana e deputata della Knesset, il Parlamento israeliano, con il partito Hadash (Fronte democratico per la pace e l’uguaglianza) e di diversi europarlamentari invitati a intervenire durante la mobilitazione a Bruxelles.
Tra gli organizzatori, Omar Kareem, giornalista palestinese residente a Bruxelles che ha già condotto un primo sciopero della fame, denuncia le ambiguità delle politiche occidentali e dei doppi standard: «Abbiamo bisogno di uguaglianza. I palestinesi hanno diritto alla libertà, alla giustizia e alla dignità, come ogni altro essere umano.»
L’appello pubblico per la partecipazione al digiuno dal 16 al 21 giugno
In occasione della conferenza stampa, la coordinatrice della House of Compassion, Geneviève Frère, ha lanciato un appello chiaro: «Chiunque voglia unirsi al digiuno, anche solo per un giorno, sarà più che benvenuto. Potete anche venirci a sostenere in Place du Béguinage, un giorno, due giorni o anche di più. Non si tratta di un atto religioso, ma di un atto di umanità.» Frère ha inoltre precisato le rivendicazioni sostenute dall’azione di mobilitazione: «Chiediamo l’interruzione immediata di qualsiasi attività di cooperazione diplomatica, militare ed economica tra il Belgio e il governo israeliano, esigiamo il rispetto del diritto internazionale e l’esecuzione dei mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale.»
Il digiuno inizierà lunedì 16 giugno alle 10 nella chiesa del Béguinage e sarà preceduto, domenica 15 giugno alle 14 alla Gare du Nord, dalla partecipazione collettiva alla manifestazione nazionale di solidarietà con la Palestina organizzata a Bruxelles da oltre 150 organizzazioni della società civile e intitolata “Trace la ligne rouge pour Gaza” (Tracciare la linea rossa per Gaza). Durante la manifestazione sarà formata una catena umana rossa nel centro della città per dare visibilità alla protesta europea contro la guerra a Gaza e per rafforzare le richieste al governo belga e all’Unione europea di:
• prendere l’iniziativa di imporre un embargo militare internazionale totale nei confronti di Israele;
• sospendere l’Accordo di associazione tra Unione europea e Israele;
• rafforzare l’impegno per garantire l’accesso all’aiuto umanitario e alla ricostruzione per le popolazioni civili palestinesi.
La mobilitazione si svolgerà anche in parallelo con i raduni internazionali in convergenza verso Il Cairo sotto il nome di “Global March to Gaza” (Marcia Mondiale verso Gaza) i cui partecipanti, provenienti da più di 35 paesi, prevedono di raggiungere il confine palestinese proprio il 15 giugno.
L’inizio del digiuno “Fame di giustizia per la Palestina”
Sempre a Bruxelles, lunedì 16 giugno si terrà una conferenza stampa inaugurale alle 10:00 presso la House of Compassion quale lancio ufficiale del digiuno “Fame di giustizia per la Palestina”, riunendo anche intellettuali e diverse voci note impegnate a sostegno della mobilitazione, tra cui Ludo De Brabander, Dominique Willaert e Dalila Hermans. La conferenza segnerà anche l’inaugurazione di un’installazione realizzata da Alain De Clerck, artista plastico di Liegi, già autore di opere emblematiche come « Recognize Palestine », un’azione visiva significativa con una bandiera palestinese di 280 m² dispiegata al rond-point Schuman durante il Consiglio dei Ministri europei degli Affari Esteri, in sostegno alle 900.000 firme raccolte per il riconoscimento dello Stato palestinese, e la « Porte de la Paix », una scultura interattiva dove le bandiere palestinese e israeliana si alzano quando due persone si stringono la mano sopra una linea verde, incarnando un gesto di dialogo e riconciliazione.
La sua ultima installazione sarà visibile nella chiesa del Béguinage per tutta la durata del digiuno e rappresenterà un invito alla riflessione in risonanza con la mobilitazione cittadina.
Contatti stampa, informazioni e partecipazione:
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House of Compassion – Église du Béguinage, Bruxelles
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Conferenza stampa e inizio digiuno: 16 giugno 2025, ore 10:00
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Partecipazione al digiuno: +32479491036 – e-mail: coord@houseofcompassion.be