Sono trascorsi tre anni dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia.
Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), nel febbraio 2024 in Ucraina erano registrati oltre 3,4 milioni di sfollati interni, con l’UNHCR che segnala che il numero di rifugiati in fuga dall’Ucraina ha superato i 6,4 milioni nel marzo 2024 e l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) che stima che oltre 14,6 milioni di persone in Ucraina richiederanno assistenza umanitaria.
Notando che i gravi effetti negativi dell’invasione sono stati avvertiti in tutta la popolazione, i gruppi vulnerabili, comprese le persone con disabilità, stanno vivendo avversità sproporzionate.
Una guerra che ha devastato milioni di vite, tra cui quelle di oltre 3 milioni di persone con disabilità che vivono in Ucraina.
Le persone con disabilità, come evidenziato dal Forum Europeo sulla Disabilità-EDF, che ha tracciato un bilancio delle azioni messe in campo finora, hanno dovuto affrontare sfide sproporzionate fin dall’inizio: ostacoli all’evacuazione, mancanza di rifugi accessibili e interruzione dei servizi essenziali.
Situazioni che hanno messo molti in situazioni di pericolo di vita.
Per questo, il Forum Europeo sulle disabilità e i propri partner si sono mobilitati per supportare l’organizzazione delle persone con disabilità in Ucraina nel fornire aiuti salvavita e sostenere politiche inclusive per la disabilità, fornendo un supporto diretto a oltre 70.000 persone.
L’EDF snocciola alcuni numeri del tragico impatto della guerra: 300.000 sono le persone che hanno acquisito una disabilità a causa di ferite legate alla guerra; 1,8 milioni sono le persone con disabilità che necessitano di assistenza umanitaria; si stima che in Ucraina 3,9 milioni di persone soffrano di problemi di salute mentale da moderati a gravi e tra i soggetti maggiormente a rischio ci sono le persone con disabilità; metà delle famiglie sfollate che vivono in rifugi collettivi sono costituite da anziani o disabili.
Di fronte ad una tale tragedia, la risposta del Forum Europeo sulla Disabilità e dei suoi partner è stata quella di mettere in campo due importanti iniziative: “Empower Ukraine” e “Crisi ucraina: risposta e recupero inclusivi per la disabilità guidati dall’OPD”, sostenute dal Ministero degli esteri tedesco e da CBM International.
Le iniziative coinvolgono 15 organizzazioni partner provenienti da 8 paesi, tra cui 2 organizzazioni di persone con disabilità in Ucraina: l’ Assemblea nazionale delle persone con disabilità in Ucraina e la Lega dei forti. I programmi si sono evoluti per dare priorità alle esigenze in Ucraina, Moldavia e Polonia.
Nelle fasi precedenti, il programma ha anche supportato organizzazioni nei paesi limitrofi nell’assistenza alle famiglie evacuate dall’Ucraina. Questi sono stati gli effetti concreti dei programmi: oltre 70.000 persone sono state supportate tramite servizi diretti e almeno 36.000 sono persone con disabilità.
I numeri di un sondaggio parziale indicano che il 58% sono donne con disabilità e il 13% bambini con disabilità.
Oltre 11.500 persone hanno ricevuto assistenza in denaro e dispositivi di assistenza.
Almeno 850.000 euro sono stati distribuiti ai beneficiari sotto forma di assistenza in denaro.
Oltre 8.000 persone con disabilità e le loro famiglie hanno usufruito di servizi di trasporto, solitamente per recarsi ad appuntamenti sanitari.
Oltre 10.500 persone sono state poi raggiunte da attività di assistenza sanitaria mentale inclusiva, tra cui primo soccorso psicologico, corsi di formazione sui servizi di salute mentale e psicosociali inclusivi per le persone con disabilità (MHPSS) e consulenza individuale.
Professionisti del settore sanitario e umanitario hanno partecipato a programmi di formazione volti a rafforzare le capacità in materia di inclusione della disabilità.
L’EDF auspica che l’accessibilità e l’inclusione possano essere al centro del futuro dell’Ucraina per: infrastrutture senza barriere, in particolare nei settori sanitario, educativo, lavorativo e abitativo, nella ricostruzione postbellica; una deistituzionalizzazione completa, passaggio da contesti comunitari segregati a una vita indipendente con supporto basato sulla comunità; migliori politiche e finanziamenti per aiuti umanitari e servizi sociali che includano la disabilità; politiche e pratiche guidate e informate da persone con disabilità, perché sono loro a fornire le conoscenze necessarie.
L’impatto del lavoro svolto in questi anni dal Forum Europeo sulla Disabilità è reso evidente da alcune interessanti storie di resilienza riportate nel dossier.
Qui per approfondire: https://www.edf-feph.org/the-war-in-ukraine-impact-on-persons-with-disabilities/.