Manifestazione nazionale
Venerdì 28 aprile 2023 dalle 14.30
Piazza dell’Esquilino, Roma

È arrivata dal Consiglio di Stato dell’Olanda l’ennesima denuncia del comportamento negativo dei governi italiani, presenti e passati, nei confronti dei richiedenti asilo.

Dopo la richiesta del governo dell’Aja di respingimento in Italia di due richiedenti asilo, c’è stata la importante sentenza del Consiglio di Stato olandese che ha stabilito che in Italia non esistono le condizioni minime per soddisfare l’accoglimento di persone in fuga da guerre e repressioni politiche: “Le autorità italiane non offrono accoglienza a questi cosiddetti ‘ricorrenti Dublino’ a causa della mancanza di strutture di accoglienza. C’è il ‘rischio reale’ che non siano in grado di soddisfare i loro bisogni primari più importanti, come riparo, cibo e acqua corrente. Questo è contro i diritti umani”.

È l’ennesima denuncia dell’incapacità dei governi italiani, per volontà politica, di accogliere dignitosamente i migranti.

Già in passato rappresentanti di organismi internazionali avevano evidenziato e denunciato la pessima condizione in cui vengono tenuti i migranti, lavoratori sfruttati e ghettizzati nelle baraccopoli. Una condizione che USB mette in evidenza ormai da un decennio, intervenendo per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei braccianti agricoli presenti nel Foggiano, in Piemonte, in Sicilia, in Calabria e in tutte le altre aree del Paese a vocazione agricola.

Anche l’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Volker Turk, nelle ultime settimane si è espresso negativamente sui provvedimenti adottati dal Governo Meloni: “L’Italia abbandoni le dure misure contro i migranti: il diritto alla vita e il divieto di respingimento non possono essere derogati. Adottare una linea più dura per frenare la migrazione regolare non impedirà le partenze”.

È evidente come il Governo Meloni con l’inaccettabile Decreto Cutro stia andando in direzione contraria. Per una reale politica di accoglienza, per la regolarizzazione di tutti i lavoratori migranti, per dire basta alle condizioni di sfruttamento lavorativo messo in atto con il ricatto del permesso di soggiorno legato al contratto di lavoro, l’Unione Sindacale di Base ha promosso la manifestazione del 28 aprile con le comunità migranti presenti in Italia.