Il detenuto di coscienza Farhad Meisamy è stato rilasciato dalla prigione di Rajaei-Shahr a Karaj, ad ovest della capitale Teheran. Meisamy ha svolto nelle scorse settimane un duro digiuno, che lo ha ridotto a uno scheletro. Lo scorso 1° febbraio è stata pubblicata una sua dichiarazione, corredata di una foto che esponeva chiaramente il suo grave stato di salute, nella quale affermava che avrebbe proseguito il suo sciopero della fame. Il medico Meisamy è in carcere dal 2018 per la sua strenua contrarietà all’imposizione del velo alle donne.

Altre sette attiviste sono state rilasciate dal carcere di Evin, a Teheran. Appena uscite si sono messe a gridare: “Vita, donna, libertà” e “Morte ai dittatori”. Anche il giornalista Hossein Yazidi è stato liberato dal carcere di Isfahan, nel centro dell’Iran.

Dopo la preghiera del venerdì, decine di migliaia di persone (vedi) si sono riversate nelle strade di Zahedan, capoluogo del Belucistan, regione a maggioranza sunnita nel sud est del Paese,al confine con Pakistan e Afghanistan.

 

A Teheran, il regime si prepara all’organizzazione oggi della parata per l’anniversario della vittoria della rivoluzione khomeinista del 1979.

 

Sempre oggi in tutto il mondo si svolgono manifestazioni delle comunità iraniane in esilio, in solidarietà con la rivolta popolare iraniana.