In Ucraina, il 16 gennaio 2023, la Corte d’Appello di Ivano-Frankivsk ha respinto il ricorso del 46enne cristiano Vitaly Alekseenko contro la condanna per aver rifiutato la chiamata alle armi per motivi di coscienza. “Ho detto alla corte che sono d’accordo sul fatto che ho infranto la legge dell’Ucraina”, ha detto Alekseenko a Forum 18, “ma non sono colpevole secondo la legge di Dio”. Quando riceverà il verdetto scritto, che si aspetta per il 19 gennaio, la condanna a un anno di reclusione entrerà in vigore e si aspetta di essere portato in prigione subito dopo.

L’Ufficio europeo per l’obiezione di coscienza (EBCO), War Resisters’ International (WRI), International Fellowship of Reconciliation (IFOR) e Connection e.V. (Germania) considerano la condanna dell’obiettore di coscienza Vitaly Alekseenko una palese violazione del suo diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione, garantito dall’articolo 18 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, inderogabile in tempo di emergenza pubblica, secondo l’articolo 4.2 dell’ICCPR.

Le organizzazioni esprimono piena solidarietà a Vitaly Alekseenko e sollecitano le autorità ucraine a ritirare immediatamente tutte le accuse contro di lui.

Le organizzazioni sottolineano che la sua condanna avviene nel contesto in cui l’Ucraina ha sospeso il diritto all’obiezione di coscienza nell’attuale situazione di emergenza e chiedono che il relativo decreto venga immediatamente revocato.

Le organizzazioni ricordano inoltre la loro ferma condanna dell’invasione russa dell’Ucraina e chiedono ai soldati di non partecipare alle ostilità e a tutte le reclute di rifiutare il servizio militare.

Il governo ucraino dovrebbe salvaguardare il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, anche in tempo di guerra, rispettando pienamente gli standard europei e internazionali, tra cui quelli stabiliti dalla Corte europea dei diritti umani. L’Ucraina è membro del Consiglio d’Europa e deve continuare a rispettare la Convenzione europea dei diritti umani. Nel momento in cui l’Ucraina diventa un candidato per l’adesione all’Unione Europea, dovrà rispettare i diritti umani definiti nel Trattato dell’UE e la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE, che includono il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare.

 

Campagna #ObjectWarCapaign:
Russia, Bielorussia, Ucraina: Protezione e asilo per i disertori e gli obiettori di coscienza al servizio militare
Maggiori informazioni sono disponibili qui.

Persone di contatto:
Alexia Tsouni, Ufficio europeo per l’obiezione di coscienza (EBCO), ebco@ebco-beoc.org, www.ebco-beoc.org (inglese, greco)
Semih Sapmaz, War Resisters’ International (WRI), semih@wri-irg.org, www.wri-irg.org (inglese, turco)
Zaira Zafarana, International Fellowship of Reconciliation (IFOR), zaira.zafarana@ifor.org, www.ifor.org (inglese, italiano)
Rudi Friedrich, Connection e.V., office@Connection-eV.org, www.Connection-eV.org (inglese, tedesco)

 

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Il comunicato ufficiale in inglese e’ disponibile qui

 

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Comunicato stampa congiunto IFOR, WRI, EBCO e Connection e.V