Il 15 dicembre scorso un cittadino di Ultima GenerazioneSimone Ficicchia, ventenne residente a Voghera, è stato convocato dal Tribunale di Milano, su richiesta della Questura di Pavia, per presenziare il 10 gennaio a un’udienza indetta per discutere l’applicazione di misure di sorveglianza speciale. Le misure di prevenzione e di sorveglianza potenzialmente applicabili vanno dalla sorveglianza del soggetto ai fini di impedire e ostacolare il compimento di iniziative criminose fino all’obbligo di non allontanarsi dal comune di residenza per un tempo da uno a cinque anni. Il 10 gennaio 2023 dunque si terrà presso il Tribunale di Milano l’udienza nella quale verrà discussa la proposta della Questura di Pavia di applicare tale misura.

Le misure di prevenzione sono state redatte per essere applicate a soggetti dediti al malaffare, a traffici delittuosi, alla commissione di reati che mettono in pericolo la sicurezza e l’incolumità pubbliche. E sono disciplinate dal decreto legislativo n. 159 del 2011 comunemente noto come “Codice antimafia”.

“I militanti di Ultima Generazione conducono azioni di protesta in modo assolutamente pacifico, volte a sbloccare l’inazione politica che impedisce la prevenzione di gravi conseguenze dovute al collasso eco-climatico. Si tratta di azione diretta per sottrarre la cittadinanza dall’inazione dei pochi al potere. Tutto ciò è il contrario del rappresentare un pericolo per la sicurezza e l’incolumità pubbliche. Assimilare questi cittadini a mafiosi, terroristi e malavitosi è un insulto all’intelligenza, alla verità e alla decenza. Questa proposta di misura di prevenzione è un atto eminentemente politico, che proviene direttamente da una Questura, cioè dal ministero degli Interni e dal Governo. Agendo in tal modo questi organismi pubblici manifestano quanto stia loro a cuore la salvaguardia dell’ambiente e il futuro dell’umanità. Siamo oltre la criminalizzazione del dissenso: qui è in gioco non soltanto il diritto di esprimere le proprie opinioni ma la sopravvivenza dell’umanità sul nostro pianeta”, ha dichiarato Gilberto Pagani, avvocato di Simone Ficicchia.

Nella citazione del Tribunale di Milano, si parla di Simone come di “soggetto socialmente pericoloso”, “denunciato e condannato più volte”. Questo elemento non corrisponde al vero: al momento non è presente, infatti, alcun processo in corso a lui riferito e mai c’è stata alcuna condanna, neppure come decreto penale. La resistenza a pubblico ufficiale di cui si parla è, in verità, la resistenza passiva adottata da sempre nella maniera più rigorosa dai partecipanti alle azioni nonviolente, promosse dalla campagna di Ultima Generazione.

Di fronte all’intensificarsi delle azioni di resistenza civile nonviolenta e alla consapevolezza sempre più diffusa dell’urgenza di agire in modo diretto per contrastare il collasso eco-climatico verso cui l’inazione politica dei governi ci sta portando, la repressione si intensifica anche con misure giuridiche.

“Noi cittadini e cittadine di Ultima Generazione paghiamo le conseguenze delle nostre azioni. Siamo consapevoli di ciò che facciamo e ce ne assumiamo la responsabilità, agendo pacificamente e a viso scoperto, sempre. Non possiamo però permetterci di continuare a pagare le conseguenze per l’inadempienza delle istituzioni e del nostro Governo nel contrasto del collasso eco-climatico. Noi cittadini di Ultima Generazione paghiamo le nostre conseguenze, ma quando lo farà chi davvero è responsabile del perpetrarsi e del peggioramento del più grande dramma della nostra epoca?“. Queste le parole di SimoneUltima Generazione.

Chiamiamo tutti i movimenti e le persone a cui stanno a cuore la giustizia climatica e sociale, ad un presidio di solidarietà martedì 10 gennaio alle ore 10, davanti al Tribunale di Milano, un presidio partecipato e festoso, perché, come Simone, non ci lasceremo intimidire. Non siamo disposti a permettere che il timore della repressione di Polizia, questure e tribunali si aggiunga alle ombre di paura proiettate dalla crisi socio climatica sul nostro immediato futuro.