Sta per concludersi la discussione in Parlamento sul Decreto del Governo che ha capovolto l’Art. 8 della legge delega n.118/2022 sulla Concorrenza  e riproposto la privatizzazione dei servizi pubblici locali, a partire dall’acqua. Una violazione costituzionale per “eccesso di delega”, che stravolge il mandato parlamentare, espropria i Comuni della loro storica funzione pubblica e sociale e condanna a morte le aziende di servizi di proprietà pubblica.

Per essere definitivamente approvato dal Consiglio dei Ministri,  il Decreto deve ottenere non solo il parere consultivo delle competenti commissioni parlamentari ma anche quello vincolante della Conferenza Unificata Stato-Regioni, in cui l’ANCI, e quindi i Comuni,  hanno un ruolo determinante.

AD ESSI è indirizzato l’Ordine del giorno in oggetto, che impegna il Sindaco e la Giunta ad intervenire – in particolare verso l’ANCI –  affinché  “le difformità rispetto all’Art. 8 della Legge siano espunte definitivamente dal testo del decreto attuativo …. in modo che sia pienamente coerente con l’Art. 8 della Legge delega n. 118 del 5 agosto 2022.”

Ma quell’Ordine del Giorno, presentato il 23 novembre 2022 e assegnato all’esame delle Commissioni Consiliari competenti  il 28 novembre 2022, è stato tenuto a lungo nel cassetto e finalmente iscritto per 22 dicembre 2022  all’esame della 1ª Commissione Bilancio che avrà 30 giorni di tempo per esprimersi.

NON potrà quindi arrivare al voto della Sala Rossa se non dopo che il decreto che si vorrebbe modificare sarà già stato emanato.

Eppure, fin dal 9 novembre scorso avevamo chiesto al nostro Sindaco e ai nostri Consiglieri comunali di FARE PRESTO, di affermare ufficialmente il ruolo e l’autonomia comunale e il futuro delle nostre Aziende di Servizi Pubblici locali per mantenerle al SERVIZIO dei cittadini e non del profitto.

Comitato Acqua Pubblica Torino