Migliaia di sudanesi sono scesi in piazza in una marcia verso il palazzo presidenziale, sede della giunta golpista. Portavano bandiere nazionali e foto delle vittime della repressione poliziesca. “Vogliamo verità e giustizia per i nostri morti”, gridavano.

Gli striscioni chiedevano un governo civile e il ritorno dei militari nelle caserme. L’esercito ha predisposto reparti militari attorno al palazzo, per impedire il raggiungimento della sede del generale Burhan.

Quello sudanese è un movimento di massa determinato, che non è stato indebolito da un anno di mobilitazioni contro il colpo di Stato, malgrado il disinteresse generale delle cancellerie internazionali ed il sostegno ai golpisti dalle monarchie del Golfo e dal regime di Al-Sissi.