Come Rete Umanista di Notizie sulla Salute (REHUNO Salud) abbiamo creato un luogo di scambio, dal quale abbiamo iniziato a guardare la vita di tutti i giorni da una prospettiva diversa, basata su una psicologia esperienziale ed esistenziale (la Psicologia del Nuovo Umanesimo), e che fornisce proposte concrete di lavoro personale per vivere appieno la nostra esistenza e una vita libera da sofferenze superflue. Pertanto, non si tratta di una psicologia terapeutica o dell’intento di curare una qualsiasi patologia, bensì si rivolge a chiunque voglia capire se stesso e disporre degli strumenti, se vuole, per fare un cambiamento positivo nella propria vita. Il benessere psicologico è senz’altro alla base della salute integrale, e per questo un obiettivo da raggiungere.

Ti invitiamo a mettere in pratica queste proposte e a condividere la tua esperienza con noi. Scrivici!

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Si parla molto di felicità, soprattutto quando essa sembra mancare, e molte sono le ricette che promettono di raggiungerla. Noi ci approcciamo a questo argomento da una prospettiva un po’ diversa rispetto a quella abituale. Si tratta di consolidare un registro di coerenza con se stessi e con gli altri, ed è questa coerenza che ci dà la sensazione di essere felici.

Quando parliamo di coerenza ci riferiamo a qualcosa di abbastanza preciso. Possiamo definire la coerenza come pensare, sentire e agire nella stessa direzione, trattando gli altri come vorremmo essere trattati. Pertanto, la coerenza dipende unicamente dal nostro modo di agire, dalle nostre azioni e non da condizioni esterne. Osserviamo che siamo coerenti non solo quando unifichiamo il nostro modo di pensare, sentire e agire, ma quando esiste un elemento di relazione con gli altri che entra in gioco nel momento in cui siamo coerenti. Se agiamo coerentemente, abbiamo quindi una sensazione chiara di unità interna, la sensazione che tutto stia andando nel verso giusto. Ci sentiamo più leggeri, più allegri, più concentrati e anche le situazioni più difficili sembrano esserlo meno, perché ci sentiamo forti e nello stesso tempo leggeri e aperti a un futuro in cui tutto è possibile. Tutte queste sensazioni, tra le altre cose, sono quelle che associamo alla felicità e si manifestano nel momento in cui agiamo in questo modo, quando siamo coerenti nel fare le cose. Si crede che la felicità dipenda dal possesso di alcuni oggetti o luoghi, dal fatto di avere o meno determinate cose. Vedremo che questo non è propriamente vero.

Unità energetica

E allora, perché la felicità dipende dal nostro modo di agire? La risposta risiede nel nostro circuito energetico e nella direzione in cui si esprime questa energia nel mondo. Non stiamo parlando di un’energia strana né esteriore a noi, ma dell’energia psicofisica che muove il nostro corpo e la nostra mente, qualcosa che possiamo percepire chiaramente se prestiamo attenzione.

Facciamo un esempio: è mattina e sto correndo per le strade del mio quartiere quando incontro un amico. Mi fermo e parliamo per pochi minuti. Noto che, da un lato ho voglia di parlare con il mio amico ma dall’altro ho voglia di continuare nel mio esercizio mattutino. È palese che desidero fare due cose che non vanno nella stessa direzione, che in quel preciso momento sono incompatibili. Sento quella piccola inquietudine che avverto ogni giorno e che è passeggera, che di solito passa subito. Infatti, posso dire al mio amico che lo chiamerò nel pomeriggio e che andremo a prendere un caffè insieme per parlare un po’ e intanto proseguo nel mio esercizio, oppure posso invitare il mio amico a correre un piccolo tratto con me in modo da continuare a parlare.

Di questo semplice esempio ci interessa soprattutto il registro di divisione che percepiamo in quel breve momento. Avvertiamo quella sensazione, perché una parte della nostra energia ci suggerisce di continuare a correre mentre un’altra di fermarci a parlare ancora un po’, come se il nostro corpo si sdoppiasse in modo sottile. Ecco che siamo davanti a una divisione energetica, perché le direzioni dei due desideri non coincidono, ossia voglio fare due cose che in quel momento sono l’una opposta all’altra. In questo caso specifico la situazione si risolve facilmente, ma ve ne sono molte altre in cui permane quella determinata divisione energetica per desideri che non sono compatibili e che provocano un senso di contraddizione. Se questa sensazione fosse frequente e quotidiana, ci troveremmo di fronte a uno stato d’infelicità crescente per l’accumulo di quelle contraddizioni.

Indicatori di unità interna

Ma cosa succederebbe se normalmente sentissimo che la nostra energia va verso un’unica direzione, che agiamo senza contraddizioni, in modo univoco, coerente? Crescerebbe il nostro senso di felicità. Ci sentiremmo uniti, forti, leggeri e allegri, poiché sono proprio queste le sensazioni che proviamo quando il nostro circuito energetico lavora in modo coordinato. A questo si riferisce l’espressione «pensare, sentire e agire nella stessa direzione».

Le situazioni che ci troviamo a vivere tutti i giorni sono spesso disseminate di molteplici contraddizioni, alcune accidentali o impreviste, altre abituali e sistemiche. L’incontro con un amico mentre corro è un avvenimento totalmente fortuito, ma mi crea una piccola situazione di contraddizione. Cosa fare allora, se non è possibile evitare queste situazioni contraddittorie fortuite? Dobbiamo semplicemente trovare una via di uscita che sia coerente, dare una risposta che ci dia una sensazione di coerenza, o, che poi è la stessa cosa, di unità energetica, cioè che non ci siano divisioni nella mia energia psicofisica.

E come faccio a riconoscere questo tipo di risposte o di vie d’uscita? Devono avere queste tre caratteristiche:

  1. Dare la sensazione di unità in quel momento
  2. Lasciare un senso di crescita interna
  3. Con il tempo non devo avere dubbi che farei lo stesso

Se si verificano le tre caratteristiche, allora siamo in presenza di un atto coerente, ma se anche una sola manca, allora non siamo di fronte a un’azione univoca. D’altro canto, abbiamo detto che le azioni coerenti devono tenere conto anche degli altri, e da qui scaturisce la seconda parte della definizione, ovvero «trattare gli altri come vorresti essere trattato».

Accumulo delle azioni

Le azioni coerenti o contraddittorie si accumulano. Questo è un fatto importante. Perché si accumulano? Perché esiste un sistema di registrazione, la memoria, che conserva i dati di tutto quello che facciamo, sentiamo e pensiamo. In questa maniera, le registrazioni di un nuovo modo di agire si sovrapporranno ai precedenti e consentiranno un cambio di passo. E sarà grazie all’accumulo di queste nuove azioni coerenti che ci avvicineremo a quello stato di felicità, di gioia di vivere e di senso.

La felicità non è un qualcosa che si ottiene, e una volta ottenuta  si possiede per sempre. È piuttosto un luogo al quale uno si avvicina o dal quale uno si allontana a seconda di come agisce nella propria vita.

Come dicevamo all’inizio, non ci avviciniamo a questo stato entrando in possesso di oggetti, recandoci in determinati luoghi, oppure mangiando determinate cose. Un oggetto, un luogo o un alimento possono dare una sensazione molto gratificante in un certo momento, e magari posso anche sentirmi bene, rilassato e tranquillo. Ma si tratta di uno stadio assolutamente passeggero che sparisce nel momento in cui smetto di possedere quell’oggetto, mi allontano da quel luogo, o semplicemente per usura. Non soddisfa la seconda condizione (senso di crescita interna). I momenti piacevoli tendono a passare per il semplice trascorrere del tempo. Rimangono nella memoria, lasciando una traccia di nostalgia e un desiderio di riviverli, che nel caso accada sistematicamente esaurisce la sua influenza illusoria.

Al contrario, l’azione coerente dipende da quello che io faccio e non da situazioni esterne mutevoli. È qualcosa che si accumula nel mio circuito energetico, non si dissolve, ma cresce e si consolida nel tempo. È indipendente dagli oggetti o da luoghi esterni e non devo possedere niente di speciale per raggiungere la felicità che ci dà l’azione coerente. Dipende solo dal mio modo di fare nel mondo, dal mio atteggiamento verso me stesso e gli altri. Se rafforzo la mia intenzione di agire in modo coerente, andrò verso una felicità reale e duratura.

Di Jordi Jiménez

Se desideri conversare sull’argomento, puoi scriverci a rehuno.salud@gmail.com

Traduzione dallo spagnolo di Ada De Micheli. Revisione di Thomas Schmid.