“C’è un obiettivo prioritario confermato dal Congresso: impedire l’affossamento di fatto del diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione, messo a rischio dall’attacco sistematico al Servizio Sanitario Pubblico, attraverso le massicce privatizzazioni, il costante definanziamento e il peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori. Per questo saremo parte attiva e propositiva nei movimenti per il diritto alla salute, per il diritto a un ambiente salubre e per i diritti civili”, ha dichiarato Marco Caldiroli, rieletto all’unanimità Presidente di Medicina Democratica, al termine dei lavori del X Congresso Nazionale, celebrato a Torino al Centro StudiSereno Regis. 

Difesa e rilancio di un servizio sanitario pubblico basato su prevenzione, cura e riabilitazione ad accesso universale, adeguatamente finanziato dalla fiscalità generale e partecipato dalle realtà territoriali: questi gli obiettivi fondamentali emersi dal dibattito e dagli interventi di personalità ed esperti di livello nazionale, che si sono alternati nelle quattro giornate congressuali dell’associazione fondata nel 1976 da Giulio Alfredo Maccacaro e dal Gruppo di Prevenzione ed Igiene Ambientale del Consiglio di Fabbrica della Montedison di Castellanza guidato da Luigi Mara.

Gravissime carenze negli organici dei medici e degli operatori sanitari, 4.200 nei pronto soccorso, una previsione di meno 40.000 nel SSNN entro il 2024; liste d’attesa infinite; costi sanitari nel privato insostenibili sono solo la punta di un iceberg, che la pandemia ha fatto emergere. Solo una “riabilitazione” piena del SSNN, nel segno della riforma del 1978, può risanarlo e rilanciarlo.

“Al centro delle nostre iniziative abbiamo la tutela attiva delle condizioni ambientali – ha aggiunto Caldiroli – gravemente danneggiate da scelte industriali e produttive esclusivamente finalizzate al profitto. Continueremo nel contrasto alle produzioni inquinanti e alla indiscriminata predazione delle risorse del pianeta. Sulla tutela del lavoro e della sicurezza dei lavoratori, agiremo per porre fine alla strage continua di lavoratori e lavoratrici; proseguiremo nella promozione della dignità umana in ogni ambito, con particolare riferimento alle emergenze relative alla salute mentale.” 

L’ultimo giorno del Congresso è stato infatti dedicato a questo tema, aderendo ai contenuti del “Manifesto per la salute mentale” e sottolineando lo stato di impoverimento dei servizi di salute mentale che vanno invece rilanciati, anche nell’ambito delle Case di Comunità, per rispondere al malessere esistenziale non in modo estemporaneo con i “bonus”.

Dal Congresso è emerso anche il richiamo sull’evitare che l’azione del terzo settore venga deviata su interventi sostitutivi dei servizi pubblici e che vengano invece mantenuti e rafforzati gli strumenti per interventi a sostegno delle vittime nelle azioni contro i responsabili, come la costituzione di parte civile nei processi penali per infortuni, malattie professionali, morti e crimini ambientali, come nel caso Eternit Bis, in cui Medicina Democratica è parte civile, o in quelli che stanno emergendo come la contaminazione delle falde nella zona di Alessandria a causa delle attività Solvay.

L’assemblea dei soci ha nominato il nuovo Consiglio Direttivo, composto da 38 persone, nel quale vi sono nomi storici come Vittorio Agnoletto e Fulvio Aurora e nuovi componenti. Vice presidenti sono Paolo Fierro, medico di Napoli ed Emanuela Bavazzano, psicoterapista di Firenze.