Partecipiamo mercoledì 13 aprile ore 18,30 davanti alla RAI Corso Sempione 27 – Milano

Il 20 aprile a Londra il Tribunale di Westminster emetterà l’ordine per l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti; la difesa del giornalista australiano avrà tempo fino al 18 maggio per presentare ricorso.

Ricordiamo che il fondatore di WikiLeaks, dopo essere stato prelevato con la forza dall’Ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove ha vissuto come rifugiato politico per 7 lunghi anni, dall’11 aprile 2019 è detenuto presso la prigione di Belmarsh, detta anche la Guantanamo britannica.

In questi giorni si parla in continuazione di crimini di guerra per l’aggravarsi del conflitto in Ucraina, invocando perfino la Corte Penale Internazionale; invece Julian Assange rimane incarcerato proprio per avere comprovato e svelato al mondo i crimini di guerra compiuti dalla Casa Bianca in Iraq e Afghanistan.

Il lavoro d’inchiesta di WikiLeaks, al fine di rendere pubbliche quelle verità, è stato encomiabile e meticoloso. Infatti, grazie alle precedenti attente verifiche, l’organizzazione fu in grado di pubblicare oltre 10 milioni di documenti ufficiali, il cui contenuto non è mai stato smentito negli anni a seguire.

Al contrario buona parte dei nostri giornalisti, incuranti delle sorti del loro collega Assange, sembrano oggi aver indossato l’elmetto, favorendo una propaganda guerrafondaia ed a senso unico, la quale ha lo scopo evidente di orientare l’opinione pubblica affinché nutra un sentimento di avversione contro la Russia, facilitando così l’accettazione e l’adesione ad una ulteriore intensificazione della guerra.

Tale propaganda ha in sé, quando in buonafede, una certa approssimazione. E’ inoltre dettata dalla rincorsa al sensazionalismo e dal dover battere sul tempo i media concorrenti: in questo modo si arriva a diffondere notizie che spesso vengono successivamente smentite, ma con toni molto più bassi, quasi di nascosto, rispetto al clamore comparso inizialmente sulle prime pagine.

Se le guerre si possono cominciare con la menzogna, possono essere fermate dalla verità.”
Julian Assange

Per queste buone ragioni ritroviamoci mercoledì 13 aprile alle ore 18.30, davanti alla sede della RAI in corso Sempione 27 a Milano (MM5 Domodossola FN oppure tram linee 1 e 10).

 

Comitato per la Liberazione di Julian Assange – Italia

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