Un forte richiamo per la sospensione dei brevetti dei vaccini, dei kit diagnostici e dei farmaci per il Covid è stato lanciato  in occasione del  7 aprile,  Giornata Mondiale per il Diritto alla Salute: obiettivo è la riunione del WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, prevista  per giugno, dopo il rinvio dello scorso dicembre: si chiede l’approvazione senza condizioni della sospensione temporanea dei brevetti dei vaccini, dei kit diagnostici e dei farmaci contro il Covid come proposto da  India e Sudafrica fin da ottobre 2020.

 “Una nuova variante Sars-CoV-2, la Xesi aggira per l’Europa – ha dichiarato Vittorio Agnoletto, coordinatore della Campagna Europea Right2cure No Profit on Pandemic – ma ben poco sappiamo di quali altre varianti si stanno già diffondendo nei Paesi più poveri e meno attrezzati, dove il numero dei morti continua a rimanere sconosciuto. Ma anche la tragica guerra in Ucraina, con la grave emergenza che ne consegue, rischia di essere un terreno privilegiato per la ripresa e diffusione della pandemia, ad oggi tutt’altro che debellata!” 

Tante le iniziative previste in varie città europee fra cui Bruxelles, Parigi e in Italia Milano con un importante convegno sabato 9 aprile: “Il diritto alla salute fra guerre e pandemie.”

La richiesta di moratoria è fortemente sostenuta dall’appello di oltre 30 organizzazioni della società civile internazionale alla Commissione Europea, agli eurodeputati e al WTO, nel quale si chiede di non accettare la proposta cosiddetta di compromesso presentata dall’UE oltre che agli USA anche a India e Sudafrica: “Abbiamo sottoscritto questa lettera- ha sottolineato Vittorio Agnoletto- perché il testo dell’UE non solo prevede unicamente la sospensione dei brevetti sui vaccini e non di quelli sulla diagnostica e sui farmaci per il Covid, rinviati a tempi infiniti, ma anche  perché non mette in discussione una serie di norme di protezione sui vaccini e medicinali (segreti commerciali, dati scientifici e design industriale) come invece previsto dalla proposta originale di India e Sudafrica.

A tutto questo si aggiunge l’enorme sconcerto, per quanto emerso dall’inchiesta “Follow the doses”, realizzata da ricercatori francesi, tedeschi, olandesi e nigeriani sulle donazioni dei vaccini da parte dei Paesi europei, fra cui l’Italia, alle popolazioni delle aree più svantaggiate: “E’ uno scandalo vergognoso- ha detto Vittorio Agnoletto- che noi avevamo segnalato subito e sul quale ora ci sono prove sonanti: gran parte dei vaccini che il mondo ricco dona all’Africa sono scaduti o stanno per scadere e quindi sono inutilizzabili e per di più devono essere smaltiti, con pesanti costi aggiuntivi! Ma l’assurdo è che per i contratti capestro stipulati dalla Commissione UE, su mandato dei nostri Governi, dobbiamo chiedere il permesso a Big Pharma per fare le donazioni: non solo abbiamo finanziato la ricerca e la produzione, acquistato i vaccini, pagandoli una seconda volta, ma  ora non li possiamo neanche donare liberamente ai diseredati della terra!”