In questo conflitto bellico, tra Ucraina e Russia e l’appoggio della Nato alla prima, cresce l’industria bellica. Il fatturato delle aziende europee di armi è aumentato tra il 15% e il 30%. Salgono i loro titoli, mentre il dollaro si rafforza e l’euro di indebolisce.

L’Italiana LEONARDO FINMECCANICA da oltre un secolo a fianco delle forze armate e produttrice di sistemi di difesa, il cui business va dall’elettronica ad elicotteri a reti di cyber-sicurezza è cresciuta, dallo scoppio della guerra di un + 15%.

La THALES GROUP con sede centrale a Parigi e fondata nel 2000, con un fatturato di 17 miliardi si è vista dei guadagni di un + 17%. Azienda specializzata nel settore aerospaziale.

La RHEINMETALL fondata nel 1889, con sede a Dusseldorf e con gruppi sparsi in tutto il mondo anche in Italia, è cresciuta del ben + 31%. Produttrice di veicoli militari, da carrarmati ad elicotteri.

L’industria delle armi sta godendo di ottima salute in questo momento, mentre i cittadini si trovano ad affrontare il rincaro dei prezzi della benzina, del gas, del pane e della pasta.

Questa insensata guerra sta anche gettando l’ombra del nucleare sull’Europa. Pur non volendo la NATO-OTAN intervenire con una No-Fly Zone, consapevole dell’allargamento del conflitto e del disastro che ne deriverebbe, la paura del nucleare, di una possibile guerra nucleare, credo, sia in ognuno di noi. Dopo che sia Putin che la TV Russa hanno minacciato questa possibilità:

Il 27 Febbraio fu fatto l’annuncio nella TV di Stato Russa, da parte del giornalista Dmitry Kiselyov, una delle voci più vicine a Putin che nel 2013 lo mise a capo dell’agenzia di stampa governativa. Questo l’annuncio mandato in tv:

Per quanto riguarda i razzi tattici marini, terrestri e aerei, la base di questa triade sono i sottomarini nucleari, di cui ne possediamo 11, nelle flotte del Nord e del Pacifico. Il razzo più potente che abbiamo è il Bulava: il suo peso iniziale è di 40 tonnellate. La sua portata, 10000 km. Ognuno può contenere almeno 10 testate, capaci di sconfiggere qualsiasi sistemi di difesa antimissile. I nostri sottomarini sono in grado di lanciare la metà di mille testate nucleari, in grado di distruggere gli Stati Uniti e tutti i paesi della NATO. Ciò si basa sul principio: “Perché abbiamo bisogno della pace se in essa non ci sarà la Russia?” Un’arma nucleare della Russia può raggiungere i più veloci bombardieri strategici. Per non parlare delle forze missilistiche strategiche della RF (i missili terrestri).  In sintesi, il nostro potenziale nucleare è il più potente al mondo, e ora tutta la triade russa sta adottando un programma speciale, in allerta di combattimento. Putin ha avvertito: Meglio non provare a spaventare la Federazione Russa.”

La paura non è dovuta solo a velate o dirette minacce, ma anche dalla possibilità che le stesse centrali nucleari siano colpite in questa disputa militare.

Intanto il Governo Italiano aggiorna il piano di sicurezza nazionale nucleare volto a fronteggiare eventuali incidenti in impianti nucleari oltre frontiera, ossia impianti prossimi al confine nazionale, in Europa e in paesi extraeuropei come riportato da Il Sole 24 ore il 9 Marzo. Intanto anche le Regioni hanno dato il loro parere in merito, attraverso un testo condiviso, favorevole a “ facilitare la distribuzione dello iodio stabile, anche con riferimento alla sua classificazione farmacologica, e di emanare un documento attuativo integrativo che specifichi tempistiche, modalità, attività di comunicazione, soggetti coinvolti, ruoli e responsabilità”.

Tre gli scenari che possiamo immaginare di questa guerra, come discusso con Alessandro Marescotti Presidente di Peacelink: il primo è il conflitto in corso e il suo peggioramento, il secondo è un allargamento della guerra anche qui in Europa e infine il terzo, quello che speriamo in molti è la soluzione diplomatica e il cessate il fuoco.

Continuano le prove di trattative di una risoluzione, con Putin che ufficializza le sue richieste per la tregua e la pace, ovvero un cambio della costituzione ucraina così da rendersi neutrale e non entrare nella Nato e che riconsca la Crimea come russa.

Quello che saranno gli sviluppi di questa guerra, oltre tutte le analisi e le previsioni, non possiamo dirlo. Una Terza Guerra Mondiale ad oggi significherebbe la fine dell’umanità e l’estinzione dell’essere umano, perché sarebbe una guerra dalla portata catastrofica e con l’utilizzo di un ingegneria bellica come quella nucleare e chimica. Non si crede che i potenti del mondo possano assecondare questa follia autodistruttiva. Restano comunque ad oggi I profughi, le vittime, le bombe e gli spari. E noi Europei così vicini e al contempo apparentemente lontani da questa guerra, con le nostre paure e punti interrogativi su un futuro sempre più instabile e incerto, se non si cambia completamente la strada e la direzione, e la strada da prendere è una sola, quella del dialogo, l’amore, la pace. La strada più intelligente che porti a costruire positivamente e non alla nostra distruzione.

E proprio il Festival del libro per la pace e la non violenza che si terrà a Giugno a Roma è tra gli esempi di strade positive da percorrere.
E’ attiva la campagna di crowfunding sul sito Produzioni dal Basso e tutti gli aggiornamenti e gli sviluppi nel canale ufficiale a questo link.
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