Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera aperta di Annabella Coiro, curatrice e co-autrice del libro ‘Scuola Sconfinata. Per una rivoluzione educativa.’ Fondazione Feltrinelli, agli studenti che in questi giorni stanno protestando in tutta Italia.

Carə Marco, Ziada, Simona, Raùl, Sara, Angelo, Said, Elisa, che insieme a tantə altrə ragazzə siete in manifestazione in questi giorni e/o state occupando le vostre scuole, spero proprio che finalmente sia giunto il momento in cui direte BASTA STARE ‘ZITTI E BUONI!’ (che inoltre è anche plurale maschile universale… :-).

Forse vi raggiungeranno i miei incoraggiamenti e i miei dubbi che qui vi scrivo perché vi considero interlocutorə alla pari.

Vedo finalmente alzarsi il vento di protesta e spero tantissimo che non si riduca solo all’esame di maturità, o all’alternanza scuola-lavoro. Seppur importante, mi pare un dettaglio rispetto a quanto vi sta accadendo giorno dopo giorno… E non è un problema legato alla pandemia. Questa situazione ha solo amplificato il malessere che già da tempo veniva fomentato da leggi incomplete, dall’indifferenza generalizzata e da una totale assenza di comunicazione a tutti i livelli, in classe come in famiglia.

Spero sia giunto il momento in cui pretenderete che le persone adulte vi ascoltino, ma non solo per vincere in un braccio di ferro sulla ‘seconda prova’ o sul riscaldamento a scuola, ma che vi ascoltino sempre! Spero non ci chiederete solo un ascolto passivo o paternalistico, spero non utilizzerete lo stesso sistema che noi adultə adoperiamo con voi, dicendovi quello che (non) dovete fare. Spero pretenderete di aprire un dialogo intergenerazionale, chiedendo spazi e tempi fissi dedicati alla relazione e al dialogo generativo tra voi e con noi, adottando modalità che permettano la vostra partecipazione reale tutti i giorni.

Spero pretenderete che a scuola si smonti per sempre il metodo trasmissivo delle lezioni e che si passi a metodologie attive di cui tutto si è scritto (da almeno 100 anni), ma poco o niente si è fatto… e siamo noi adultə a non aver voluto…

Spero pretenderete che si ascoltino i vostri corpi e non solo le vostre parole.

Tutto questo tocca alle persone adulte, tocca a noi porre le basi e preservare le condizioni per un dialogo intergenerazionale e per il cambiamento, ma a voi tocca protestare per affermare con forza il vostro essere PERSONE con diritti: il diritto a essere felici, il diritto di esprimervi, il diritto ad apprendere ciascunə nella propria diversità e unicità, il diritto a essere cittadinə globali, il diritto a partecipare ai processi decisionali, il diritto a vivere una vera scuola democratica, dove imparare la democrazia facendola.

Spero protesterete per rompere lo schema di ‘tutti zitti e buoni’ in batteria, lo schema dello spazio fisso, dell’edificio chiuso, dei banchi allineati uno dietro l’altro, dell’immobilità assoluta del corpo e quindi del pensiero… Questo è stato voluto da generazioni e questo si è ottenuto!

Ma non in mio nome, non mi immedesimo con l’adultə genericə che vi vuole ‘zitti e buoni’… Ci sono e ci sono state molte lotte per cambiare questo status in vari momenti della storia, ed erano le persone adultə che lottavano…   Il presente, il passato e il futuro non sono scindibili, ma intanto c’è il presente e dobbiamo pretendere ora e insieme che si fermi questo vostro estremo scollamento tra vita e scuola.  Perché la scuola non è solo un luogo, non è un allenarsi alla vita, è la vita stessa.

Moltə adultə sono al vostro fianco, e ci adopereremo per sostenervi nella disobbedienza civile nonviolenta.

Mi piacerebbe si aprisse un dialogo sincero in cui ascoltarci a vicenda.

Spero facciate la vostra parte. Spero che ciascunə di noi faccia la sua parte

Spero lotteremo per una rivoluzione educativa, per passare dalla retta al cerchio.

Annabella Coiro