Altre 11 persone aderenti alla campagna “Ultima Generazione”, promossa da Extinction Rebellion, hanno tentato di fare irruzione nel Ministero della Transizione Ecologica pretendendo un incontro pubblico con il ministro Roberto Cingolani, 4 di esse sono entrate. Al categorico rifiuto da parte dello staff del Ministro, hanno pensato di rivolgersi ad un uditorio più conscio della gravità dell’emergenza climatica ed ecologica, ovvero i muri, su cui hanno lasciato il segno del loro dissenso. La polizia è intervenuta tempestivamente chiamata da due carabinieri che già erano all’interno del ministero e portando via 10 persone in questura. 3 macchine della polizia, un camioncino antisommossa, più 3 Carabinieri e altre F.F.O.O., una ventina circa, per portare via persone nonviolente che hanno messo il proprio corpo e la loro sicurezza al servizio dei cittadini per chiedere un semplice incontro pubblico con Cingolani.

Ultima Generazione ha già da tempo chiesto un incontro pubblico non solo con Cingolani, ma anche con Draghi, Patuanelli, Giorgetti, Orlando e Carfagna; oltre 26.000 e-mail sono state inviate dalle persone che sostengono la campagna a queste 5 figure del governo, alle quali non è giunta alcuna risposta.

Perciò le persone attive in Ultima Generazione sono tornate ad alzare il tiro della loro contestazione, e continueranno finché il governo non concederà un incontro pubblico dove discutere in merito alla necessità di agire radicalmente per contrastare la crisi ecologica e climatica, e usare nuovi strumenti partecipativi come le Assemblee di Cittadine/i.

Alcune delle persone coinvolte nell’azione di oggi, anche ieri hanno spruzzato di vernice le facciate del Ministero, e hanno ormai violato per l’undicesima volta il foglio di via da Roma che avevano ricevuto dopo i blocchi stradali di dicembre; per l’azione di ieri sono state fermate dalla polizia ricevendo ancora fogli di via e numerose sanzioni: pur rischiando condanne severe, non sono disposte ad arrendersi.

Tra loro, Simone, 19 anni, ha dichiarato:

Sono qui a fare queste azioni oltraggiose perché ho tanti progetti per il futuro, ma non credo di poterli realizzare senza agire concretamente per proteggere la nostra esistenza. Desidero che il Ministro della Transizione Ecologica ci riceva, e che ammetta la necessità di approcciare la transizione con uno strumento partecipativo come le Assemblee di Cittadine/i1. Al MiTe invece hanno accentrato il potere di scegliere e approvare i progetti del PNRR nelle mani di una sola persona, che non è stata eletta2: è prevedibile che produrrà decisioni calate dall’alto che andranno incontro all’opposizione delle comunità. Sono preoccupato per gli sconvolgimenti sociali che ci saranno e a cui siamo già di fronte, e per la reazione della gente che temo diventerà più violenta.”

Ci uniamo a quanto A SUD, in prima linea nel Contenzioso Climatico contro lo stato italiano, ha dichiarato nei confronti di Cingolani: “siamo e fieramente continueremo ad essere parte dei suoi problemi, pietre di inciampo nel cammino ipocrita di un Ministero che di verde pare avere soltanto l’ombra di vane speranze.”3

È previsto un ritorno in strada in aprile per una mobilitazione di maggiore portata.

La campagna verrà presentata a Roma sabato 5 febbraio alle 14.00 presso Orto Insorto, in via degli Angeli 140; i giornalisti sono invitati a diffondere l’evento a mezzo stampa e a partecipare. Invitiamo cittadini e cittadine ad una partecipazione attiva.

 

Link ad approfondimenti sulla campagna, foto e video recenti sulle azioni

https://drive.google.com/drive/folders/1tAuMu2IZZ8FSz3_56mUwnj3KXirywo3H?usp=sharing

Le attività della campagna sono state finanziate tramite crowdfunding e dal Climate Emergency Fund.