La Torino-Lione, un progetto definito verde dai decisori politici europei e nazionali e dal promotore TELT, è in realtà un Crimine Climatico

Molti si chiedono a che punto sono i lavori per la realizzazione del progetto Torino-Lione, la risposta è: non sono fermi ma neppure avanzano secondo il calendario concordato con l’Unione europea, che è stato addirittura secretato alla lettura dei cittadini dai Governi italiano e francese. Se i suoi promotori fossero convinti della sua utilità e urgenza, il progetto lo avrebbero già inaugurato da anni, anche grazie al forte dispiegamento di centinaia di militari a protezione dei cantieri in Valle Susa.

Se i lavori non avanzano secondo il crono-programma, non si sono fermate invece l’opposizione e le forti critiche che fanno riferimento alla natura climalterante di questa grande opera.

Siamo infatti sempre più convinti che, all’indomani della forte mobilitazione globale intorno alla COP26 per la riduzione delle emissioni di CO2, sia più che mai appropriato ribadire la vera natura del progetto Torino-Lione, che non è “verde” come viene definito dal promotore TELT[1], ma più precisamente un Crimine climatico. Vediamo perché.

PresidioEuropa No TAV da anni attira l’attenzione dell’opinione pubblica sulla natura climaticida di questo progetto, la fonte di questa convinzione è il Governo italiano stesso che, basandosi sui dati forniti dal promotore TELT, ha scritto nei Quaderni dell’Osservatorio: “La costruzione del tunnel di base di due canne da 57,2 km tra Italia e Francia genererà emissioni di CO2 pari a 10 milioni di tonnellate”. Il tema è stato ripreso anche da Fridays for Future Italia.[2]

La discussione intorno ai drammatici cambiamenti del clima va avanti da molto tempo, le Conferenze COP[3] si riuniscono ogni anno dal 1995, siamo ormai giunti alla 26a edizione e abbiamo capito alcune cose.

Questa per esempio: in un ecosistema chiuso come il pianeta Terra, non vi è altra soluzione per fermare il cambiamento climatico generato dall’aumento della CO2 nell’atmosfera che adottare il principio dell’economia circolare e abbandonare l’ingannevole concetto economico di crescita sostenibile del PIL come promessa per il futuro benessere degli abitanti del Pianeta.

La Torino-Lione, come molte altre grandi opere[4], è presentata enfaticamente dai suoi promotori come il motore della crescita sostenibile del PIL a livello locale, nazionale, europeo.

In questo senso, ultimamente ha fatto sentire la sua autorevole voce il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi dichiarando che “Se il PIL rimarrà al centro dell’attenzione, il nostro futuro sarà triste”[5].

L’urgenza di fermare il cambiamento climatico impone invece l’abbandono di progetti climaticidi come la nuova linea ferroviaria Torino-Lione che rottamerà, con un mega tunnel a due canne di 57,5 km, la linea esistente la quale dispone di una capacità trasportistica ampiamente sufficiente ai bisogni dei traffici di oggi e di domani.

La Corte dei Conti europea ha messo in evidenza nel suo Rapporto Speciale n. 10/2020[6] la palese manipolazione dei dati presentati dai promotori del progetto. Il prof. Crozet, consulente della Corte dei Conti europea ha scritto: “La galleria Lione-Torino è un tipico esempio di questa manipolazione del calcolo economico[7] in cui, oltre alla sopravvalutazione del traffico, vi sono valutazioni fantasiose dei guadagni in termini di emissioni di CO2. Una volta rivisti, i dati del calcolo economico danno al progetto un quadro completamente diverso”.[8]

Sei anni dopo la COP di Parigi, il Parlamento europeo ha approvato lo scorso 24 giugno 2021 la Legge sul Clima che prevede la riduzione delle emissioni dei GES (gas a effetto serra, principalmente COe metano) del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e la neutralità carbonica entro il 2050.

È bene tuttavia sapere che l’Unione europea non sarà costretta a ridurre del tutto le sue emissioni di GES dato che gli obiettivi 2030 e 2050 saranno in gran parte raggiunti attraverso il sistema EU ETS[9] che opera secondo il principio dello scambio delle quote CO2.[10]

Ma l’Unione europea, nonostante le numerose e indiscutibili valutazioni negative di questo progetto, e nonostante la sua adesione all’obiettivo della limitazione del riscaldamento terrestre a + 1,5°C confermato dalla COP26 a Glasgow che non ha tuttavia indicato con certezza le tappe della decarbonizzazione dell’economia globale, continua a sostenere questo progetto climaticida: nel luglio 2021 è stato approvato il finanziamento CEF2[11] per la costruzione del tunnel a due canne sotto le Alpi di 57,5 km e delle linee nazionali di accesso al tunnel di base da Torino e da Lione.

Il Vice Presidente della Commissione europea Frans Timmermans[12] difende il progetto, lo ha scritto a chiare lettere il 2 luglio 2021: La strategia per una mobilità sostenibile e intelligente adottata dalla Commissione nel dicembre 2020, fissa l’ambizioso traguardo di raddoppiare il traffico ferroviario ad alta velocità nell’UE entro il 2030 e mira a rendere più verde il trasporto merci. Progetti come la Lione-Torino rimarranno importanti per raggiungere questo obiettivo.

Secondo gli accordi internazionali del 2012 e i successivi aggiornamenti, il finanziamento del tunnel dovrebbe essere sostenuto dall’Unione europea per il 55%, dall’Italia per il 26% (con proprietà di 12,5 km del tunnel) e dalla Francia per il 19% (con proprietà di 45 km del tunnel)[13].

È importante sapere anche che la Francia, a differenza dell’Italia, non ha ancora inserito il progetto Lyon-Turin in un budget pluriennale. La decisione finale è stata di fatto differita in attesa di conoscere il nome del nuovo inquilino dell’Eliseo nel 2022.[14]

Alla prossima puntata !

[1] https://serenoregis.org/2020/09/03/tav-la-comunicazione-di-telt-tra-autocelebrazione-e-greenwashing/

[2] https://fridaysforfutureitalia.it/la-torino-lione-e-un-crimine-climatico/

[3] https://en.wikipedia.org/wiki/United_Nations_Climate_Change_conference

[4] http://www.presidioeuropa.net/blog/wp-content/uploads/2018/09/Bent-Flyvbjerg-SSRN-id2424835-What-You-Should-Know-About-Megaprojects-and-Why-An-Overview.pdf  La spesa globale totale dei megaprogetti è valutata da 6 a 9 mila miliardi di dollari all’anno, o l’8% del prodotto interno lordo (PIL) globale,

[5] https://www.corriere.it/cronache/21_novembre_03/giorgio-parisi-emissioni-a5abeb3a-3c1d-11ec-810f-3ba9878274ac.shtml: nel suo chiaro discorso alla Camera dei Deputati l’8 ottobre scorso: “La crescita economica è in conflitto con la lotta al cambiamento climatico”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/08/clima-il-nobel-parisi-ai-parlamentari-finora-governi-non-allaltezza-crescita-del-pil-misura-da-superare-se-resta-centrale-futuro-sara-triste/6348055/

[6] https://www.eca.europa.eu/it/Pages/DocItem.aspx?did=53699

[7] Comunicato Stampa 5 ottobre 2020: Il lato oscuro della Torino-Lione svelato – Novità eclatanti che rivelano la manipolazione dei dati

[8] http://www.presidioeuropa.net/blog/wp-content/uploads/2020/10/YCNote-CO2-it..pdf

[9] https://ec.europa.eu/clima/eu-action/eu-emissions-trading-system-eu-ets_it

[10] Questo sistema viene definito “una pietra angolare della politica climatica dell’Unione e ne costituisce lo strumento fondamentale per ridurre le emissioni di gas a effetto serra in modo efficiente in termini di costi.” nel Punto 13 del Regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 giugno 2021, che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (CE) n. 401/2009 e il regolamento (UE) 2018/1999 («Normativa europea sul clima») https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32021R1119&from=IT

[11] http://www.presidioeuropa.net/blog/il-futuro-della-torino-lione-secondo-governi-italiano-francese-lunione-europea/

[12] http://www.presidioeuropa.net/blog/wp-content/uploads/2021/07/Frans-TIMMERMANS-Vicepresidente-esecutivo-della-Commissione-europea-20210702-it.pdf

[13] http://www.presidioeuropa.net/blog/torino-lione-asimmetria-dei-costi-tra-italia-francia/

[14] http://www.presidioeuropa.net/blog/torino-lione-no-torino-digione-questo-il-nuovo-itinerario-deciso-dalla-francia-risparmiare-11-miliardi-di-euro-di-gallerie-tra-lione-il-tunnel-di-base/