Il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, ha riferito questo lunedì che il suo paese invierà a Cuba due navi con cibo, medicine e ossigeno. Questo aiuto si traduce in un’azione a sostegno di Cuba di fronte alla pandemia e di fronte al blocco degli Stati Uniti.

“Dall’eroica Veracruz (sulla costa del Golfo del Messico), che ha un rapporto così storico con L’Avana e Cuba, due navi della marina messicana partiranno con ossigeno e cibo, medicine”, ha annunciato López Obrador.

Il presidente messicano, durante la sua conferenza stampa tenuta a Veracruz, ha spiegato che il suo Paese ha preso “la decisione di aiutare, di essere solidale contro il blocco (degli Stati Uniti nei confronti dell’isola)”.

Ora che c’è una situazione sanitaria difficile a Cuba, invece di bloccare, dovremmo aiutare tutti; Non è concepibile che in questi tempi vogliano punire un Paese indipendente con un blocco”, ha affermato il presidente.

Nell’ultima votazione all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lo scorso giugno, la risoluzione che chiedeva la fine del blocco è stata approvata con 184 paesi a favore, tre astenuti e due contrari.

“Colgo l’occasione per fare un appello a tutti i paesi del mondo affinché questa manifestazione che si esprime all’ONU, votando contro il blocco, diventi ora un fatto e che il popolo di Cuba sia aiutato”, ha sottolineato López Obrador.

Allo stesso modo Obrador ha esortato Joe Biden a prendere una decisione riguardo al blocco, in quanto insieme alle aggressioni, alle invasioni e alle annessioni non hanno mai risolto nulla, se non la volontà di coercizione. Secondo Obrador deve prevalere la cooperazione per lo sviluppo dei popoli.

“E’ un appello rispettoso, senza volontà di interferenza, ma dobbiamo separare il politico dall’umanitario. La vita è la cosa più importante, è il principio dei diritti umani, il diritto alla vita”, ha sottolineato.

Nel frattempo movimenti sociali, organizzazioni, sindacati, partiti politici e attivisti hanno tenuto questa domenica a Città del Messico una marcia di solidarietà con Cuba, dove hanno approvato la proposta del presidente Andrés Manuel López Obrador di concedere all’isola lo status di Patrimonio dell’Umanità e Premio della Dignità per la loro resistenza agli Stati Uniti (USA).

La marcia ha coperto il percorso tra il monumento Juarez e l’ambasciata degli Stati Uniti nella capitale messicana, dove i manifestanti si sono riuniti e hanno chiesto la fine della politica di blocco della Casa Bianca contro l’Avana.

Inoltre, hanno sostenuto la proposta del capo di Stato messicano di designare Cuba Patrimonio dell’Umanità per i suoi 62 anni di resistenza contro le sanzioni economiche, finanziarie e commerciali illegali. Per quanto riguarda la politica di blocco di Washington nei confronti dell’Avana, i manifestanti hanno anche respinto che il governo del presidente degli Stati Uniti Joe Biden mantenga inamovibili le 243 misure restrittive unilaterali applicate dal suo predecessore, Donald Trump.