Oggi a Torino si è svolta una manifestazione per protestare contro la difficoltà da parte delle persone immigrate ad ottenere i benefici di legge determinati dalla sanatoria

La sanatoria, nell’intento dell’ex Ministra Bellanova, è nata per contrastare il caporalato nell’agricoltura, settore nel quale vengono impiegati moltissimi braccianti di origine extracomunitaria.

Tuttavia la maggior parte delle domande riguarda le persone che assistono gli anziani, altra risorsa fondamentale per la nostra società in larga parte formata da persone anziane spesso non autosufficienti.

Una delegazione dei manifestanti ha incontrato il Viceprefetto Accardi.

Durante l’incontro Accardi ha reso noti i numeri della sanatoria: 171 pratiche evase su  5419 istanze presentate, la sanatoria è stata approvata il 13 maggio 2020.

La delegazione dei manifestanti, al termine dell’incontro, ha dichiarato che Accardi ha affermato che ci sono circa 1.200 richieste ferme in Questura e circa 1.300 pratiche ferme all’Ispettorato del Lavoro.

Certo stupisce che ad una riforma atta a contrastare i crimini legati allo sfruttamento del lavoro vengano dedicate così poche risorse da parte degli organi competenti.

I delegati hanno anche dichiarato che la Prefettura, organo del Ministero degli Interni,  non avrebbe spazi sufficienti per convocare contemporaneamente 12 lavoratori o datori di lavoro per problemi legati alla prevenzione Covid.

Accardi durante l’incontro ha anche affermato che i dati (171 pratiche evase su 5419) non devono essere usati strumentalmente:  i calcoli devono essere fatti da quando sono stati assunti 12 lavoratori interinali, ovvero un mese fa.

Stupisce anche che si sia creata una struttura per evadere le domande 11 mesi dopo l’approvazione della norma e che si siano assunti 12 lavoratori precari che però non possono svolgere il lavoro per motivi di spazio.

Il percorso ad ostacoli dei lavoratori che vengono nel nostro paese a svolgere mansioni, che inequivocabilmente la stragrande maggioranza degli italiani non farebbe, è un dato di fatto, non solo: sembrano sempre più grandi le difficoltà a regolarizzarsi nonostante ci siano le normative.

Sembra che ci siano buone possibilità per coloro che hanno perso il datore di lavoro perché deceduto, parliamo in particolare di badanti: sembra che verrà rilasciato un permesso di soggiorno in attesa di trovare una nuova occupazione.

Le sigle che hanno aderito:

  • Dobbiamo Vivere -Lavoratori Precari e Disoccupati
  • CUB – Sportello Migranti
  • Spazio Popolare Neruda
  • Carovane Migranti
  • Legal Team Italia
  • Sportello Il-legale
  • Co.mu.net – Officine Corsare
  • MCE – Movimento di Cooperazione Educativa
  • Torino per Moria
  • Avvocato di Strada Onlus

Video del resoconto dei delegati a fine incontro: