Nell’ambito dell’8° Simposio Internazionale del Centro Mondiale di Studi Umanisti intitolato “Un nuovo umanesimo per un mondo nuovo – scambi plurali da un mondo in crisi” sono state organizzate una serie di attività volte a far riflettere sulla gravità della crisi climatica e sulle possibili soluzioni dal punto di vista dell’ecologia sociale.

Sappiamo che la crisi climatica è la manifestazione più evidente della crisi del sistema e della civiltà, conseguenza di un modello di organizzazione economica, culturale e sociale che sta mettendo a rischio la Terra, la “nostra casa comune” e la nostra stessa esistenza come specie. Viene chiamata per tale motivo “crisi esistenziale”. Le questioni principali che hanno guidato le nostre riflessioni il 16, 17 e 18 aprile erano: come uscire da questa situazione? Come riplasmare il rapporto tra esseri umani e ambiente? Quali alternative sono state pensate per la conciliazione di tale rapporto?

Ha inquadrato l’argomento la Dott.ssa Julia Carabias, biologa di fama internazionale che fa parte del National College in Messico, l’ente accademico più famoso del Paese, funzionario pubblico, che ha ricevuto importanti riconoscimenti accademici come la medaglia d’onore Belisario Domíniguez, l’International Cosmos Prize e il J. Paul Getty Award for Conversation Leadership. E’ intervenuta sul tema “Trasformazioni per il benessere con sostenibilità ambientale” proponendo nella sua conferenza alternative per un cambiamento sociale verso lo sviluppo sostenibile.

Ci hanno accompagnato inoltre altri prestigiosi accademici come il Dott. Rodrigo Arce, ingegnere forestale peruviano specializzato in pensiero complesso, che ha parlato delle “Prospettive del biosviluppo come visione civilizzatrice e rigeneratrice”; il Professor Antonino Drago dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, la cui presentazione era incentrata sulla riflessione sui principi di un’ecologia profonda, chiedendone una rifondazione; e il Sociologo Julio Chávez Achong che è intervenuto sulla questione “La sostenibilità è ancora possibile? Riflessioni a partire dalla coltivazione del caffè biologico per il Commercio Equo e Solidale”.

Erano presenti inoltre accademici e attivisti umanisti di lunga data che hanno ripensato al rapporto tra esseri umani e natura da diversi fronti di azione: Cristian Opaso, giornalista umanista e collaboratore di Pressenza, ha contribuito con riflessioni sugli approcci a una visione e azione umanista di fronte all’emergenza climatica.

Vi erano dimostrazioni in formati diversi, ad esempio, la rete di Ecologia sociale, Economia e Cambiamento climatico, ha organizzato un dibattito il cui tema era “La relazione tra l’essere umano e la natura secondo il Nuovo Umanesimo” con mostre motivanti e uno scambio aperto tra tutti i partecipanti. I relatori erano Eduardo Freire Santana, del Brasile, professore, ricercatore e attivista umanista; Beatriz Aguirre, dal Cile, insegnante e messaggera di Silo e l’architetto italiano Giorgio Carlo Schultze, esperto umanista in gestione dell’energia.

http://2021.worldsymposium.org/it

Traduzione dallo spagnolo di Rossella Crimaldi. Revisione di Thomas Schmid.