Intervista a Daniel León, membro dell’equipe organizzativa dell’Ottavo Simposio Internazionale del Centro Mondiale di Studi Umanisti, che si svolgerà virtualmente dal 16 al 18 aprile con il titolo “Un nuovo umanesimo per un mondo nuovo. Riflessioni plurali da un mondo in crisi”.

Cosa significa il titolo dato a questo 8° Simposio? Qual è la sua aspirazione?

Il titolo del Simposio ha a che vedere con la nostra aspirazione a che l’Umanesimo diventi il “segno”, potremmo dire, di una nuova tappa dell’umanità. E cosa intendiamo per “Umanesimo”? In termini generali, la collocazione dell’essere umano come la cosa più importante, come il valore centrale. O meglio, l’evoluzione dell’essere umano come valore centrale al di sopra di altre entità come la patria, la religione, il progresso, l’economia, ecc. al cui servizio l’essere umano è normalmente subordinato. L’umanesimo afferma anche l’uguaglianza degli esseri umani, la libertà delle idee e delle credenze, il ripudio di ogni forma di violenza e la tendenza allo sviluppo della conoscenza al di là di ciò che viene accettato come verità assoluta.

Se queste idee si facessero strada nel mondo di domani, sarebbe senza dubbio “un mondo nuovo”, un nuovo sole, come diceva Schiller, sotto il quale gli uomini potrebbero nuovamente diventare fratelli.

Quali sono i temi principali che verranno toccati?

Sono molti: l’umanesimo nel momento attuale, il post-umanesimo, il trans-umanesimo, il superamento della violenza, l’eliminazione delle armi nucleari, la crisi climatica, un’economia per la libertà, la questione di genere, il progresso nella salute e nell’educazione da una prospettiva umanista, nuove concezioni della coscienza, della trascendenza e della spiritualità, nuovi stili di vita e visioni future.

Puoi dirci qualcosa di più sul programma e sulle forme di partecipazione?

Ci saranno più di 80 tra relazioni e tavole rotonde sui temi che ho appena menzionato. Le trovo tutte molto interessanti, in particolare la presentazione del giudice Baltasar Garzón sugli aspetti giuridici che un Nuovo Umanesimo potrebbe incorporare e quella della dottoressa Julia Carabias, che cercherà di mostrare come accedere a un “mondo di benessere” ma recuperando la sostenibilità dell’ambiente. L’ultimo giorno, domenica, si terrà un omaggio al Dr. Akop Nazaretian, per il suo contributo alla comprensione del processo umano e la sua eredità di una visione speranzosa del futuro dell’umanità. Amici argentini, cileni, messicani, spagnoli e russi parteciperanno a questo tributo.

Il programma con i diversi relatori e gli orari è a disposizione di tutti sul sito del simposio: http://2021.worldsymposium.org/it

Per partecipare bisogna registrarsi compilando il modulo che si trova nel sito. Gli iscritti riceveranno poi un codice per accedere ai diversi canali di zoom.

Quali sono le tappe che hanno preceduto questo Simposio e come valutate i loro risultati?

Questo è l’ottavo simposio organizzato dal Centro Mondiale di Studi Umanisti. Il primo si è svolto nel 2008, quindi abbiamo tenuto circa un Simposio ogni 2 anni. Anche se nell’ultimo anno abbiamo registrato una crescita di circa il 20%, non possiamo valutare la nostra azione da un punto di vista quantitativo, poiché la nostra funzione è sempre stata quella di sensibilizzazione riguardo alla crisi dell’umanità e ai possibili modi di superarla.

L’essere umano non fa nulla nel mondo fisico se questo non è prima passato attraverso la sua mente, come idea e come immagine di azione. Allo stesso modo, il processo storico mostra come il principale fattore che ha propiziato “l’ascesa dell’uomo” sia stato lo sviluppo della sua coscienza, o, in altre parole, lo sviluppo della conoscenza e l’intelligenza corrispondente.

Il Centro Mondiale di Studi Umanisti sorge e fa parte del Movimento Umanista, corrente fondata da Mario Rodríguez Cobos (SILO).  Qual è lo sviluppo attuale del CMSU e quali attività svolge?

Nei diversi Centri di Studi Umanisti si studiano le proposte dell’Umanesimo Universalista nei suoi aspetti individuali e sociali e si analizzano nuovi percorsi che portino allo sviluppo della coscienza e all’evoluzione dell’essere umano. Non è un compito facile, ma è probabilmente la cosa più importante che si possa fare in questo mondo in questo momento.

I Simposi Mondiali, invece, permettono lo scambio di idee tra diverse scuole di pensiero orientate all’evoluzione dell’essere umano. Questo può portare a un vantaggio reciproco e accelerare il cambiamento comune. Molti dei relatori che partecipano questo Simposio non fanno parte del Movimento Umanista – non li ho contati, ma credo che siano la maggioranza. Questo ci procura una grande gioia: sarà davvero, come dice il sottotitolo, uno scambio plurale.

Qual è il contributo del CMSU in particolare e del Nuovo Umanesimo in generale alla crisi attuale che l’umanità sta attraversando?

Il neoliberismo è avanzato negli ultimi trent’anni nel mondo, producendo un’accumulazione di ricchezza senza precedenti nella storia. Basti citare questa triste simmetria: l’1% più ricco dell’umanità detiene il 50% della ricchezza totale, mentre il 50% più povero deve sopravvivere con l’1% delle risorse esistenti. E a peggiorare le cose, questo divario tra ricchi e poveri sta aumentando. Sono cifre che mostrano un mondo troppo disuguale e disumano. Sono cifre che si traducono in decine di bambini che muoiono ogni giorno per malattie legate alla malnutrizione. E intanto si spendono miliardi e miliardi in armi.

In termini generali, il Nuovo Umanesimo denuncia l’”anti-umanesimo” che caratterizza il mondo di oggi e propone metodi e azioni per avanzare verso un mondo più umano. All’interno di questo movimento generale al CMSU spetta studiare, cercare e chiarire i modi migliori per raggiungere questo obiettivo, o almeno fare il tentativo… Perché c’è stato un uomo molto saggio che ha detto: “La vera lotta dell’uomo è nella sua coscienza, dunque è importante risvegliarla”.

Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo