Sono solito fare recensioni di libri, su Pressenza; mi sono vietato di fare recensioni di libri pubblicati dall’Associazione  Editoriale che presiedo, la Multimage. Mi pare onesto e ovvio.

Devo fare un’eccezione per il libro di Giovanni Sarubbi  Giorni belli, giorni brutti che mi è arrivato tra le mani venerdì. L’ho aperto e, sotto la dedica, ho trovato una frase che mi è sembrata un messaggio: “Morte, arrivi e non chiedi permesso”.

Quando ho avuto la notizia della partenza di Giovanni ho passato un giorno con la melodia in testa di una canzone meno nota di Fabrizio de André:

la morte verrà all’improvviso

avrà le tue labbra e i tuoi occhi

ti coprirà di un velo bianco

addormentandosi al tuo fianco.

Giovanni parla di “un libretto senza pretese” destinato a chi ascolta il proprio cuore. Un libro di poesie, musa quasi dimenticata nei nostri tempi pragmatici. Qualcuno tenta ancora una strofa all’amata? Qualcuno fa satira in rima baciata? Qualcuno canta ancora le gesta del pelide Achille?

Bene, in questo deserto dell’anima, le parole poetiche di Giovanni sono piccole perle che ci parlano della sua vita di essere umano, personale e politico come dicevamo quando eravamo giovani. E credo che tutti si possano riconoscere nei piccoli quadri che la sua poesia ci dipinge, senza altra pretesa che quella della verità esistenziale.

La collana si chiama PoEtica ed ospita libri che intrecciano l’uso della poesia in riferimento a valori che il sistema attuale ha messo in secondo piano, o ha banalizzato: anche qui le parole di Giovanni sono molto appropriate e ci parlano della sua vita, passata a costruire ponti e combattere ingiustizie.

Mi vengono in mente le parole poetiche della Cerimonia di Morte dove si dice “le azioni compiute in vita continuano ad operare e la loro influenza non si potrà fermare”; come è limpida questa meditazione pensando a Giovanni, alle cose fatte insieme, ai progetti ancora da realizzare.

Il nostro grazie sarà diffondere le sue parole ovunque ci sarà possibile.

https://multimage.org/libri/giorni-belli-giorni-brutti/

La Cerimonia di Morte è tratta da Il Messaggio di Silo