PURtroppo il Consiglio Comunale ha approvato il PUR per la Cavallerizza, perdendo l’ultima possibilità di salvare la proprietà pubblica del bene.

Il risultato era prevedibile, maggioranza e opposizioni di centrosinistra e centrodestra si sono fuse nell’unanimismo plaudente al trionfo del Mercato sulla Cultura, dei pochi sui molti.
La volontà dell’amministrazione cittadina è stata quella di votare a qualunque costo, PURchessia!

Ma un’opposizione c’è stata: non quella già presente in Consiglio dalla sua costituzione dalla quale si è distinta la consigliera Artesio, ma quella dei non pochi consiglieri eletti nella maggioranza che hanno scelto la fedeltà al programma, con cui si erano presentati agli elettori, al posto della cieca disciplina di gruppo.
Li ringraziamo tutti, vecchia e nuova opposizione, non solo per aver testimoniato indipendenza di giudizio in un momento in cui trionfa il conformismo, salvando la migliore tradizione di questa Città; ma anche per aver impegnato la Giunta in un serrato dibattito pubblico e per aver così costretto i media a dar conto della questione.

ORA LA PAROLA ALLA CITTADINANZA.
L’ultima strada per salvare la Cavallerizza dal diventare una lussuosa vetrina è quella, prevista dallo Statuto della Città, del REFERENDUM abrogativo.
La Società della Cura,
un insieme di movimenti e cittadini interessati al Bene Comune, scevri da ogni velleità elettorale, esprime l’apposito Comitato Promotore che si costituisce immediatamente dopo il voto del Consiglio Comunale.

Siano i cittadini di ogni parte politica ad esprimersi nel merito, sul destino di un bene, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, che da 280 anni è parte della storia, della cultura, dell’identità della nostra Città.

Società della cura – gruppo territoriale di Torino e provincia