Vienna espelle un cittadino italiano di origini turche con l’accusa di spionaggio per il conto di Ankara. La persona accusata si chiama F. Ö., secondo le dichiarazioni rilasciate dalla sua avvocata, Veronika Ujvarosi, all’agenzia di stampa francese AFP, il suo cliente è stato rimpatriato poco prima del periodo di Natale del 2020. Il processo che definisce Ö. come imputato inizierà il 4 di febbraio tuttavia, secondo il governo austriaco, Ö. è un pericolo per la sicurezza della società austriaca per cui è stato espulso.

Secondo l’agenzia stampa pubblica tedesca, DW, lo scorso settembre F. Ö. si era presentato personalmente al centro dei servizi segreti di Vienna per consegnarsi. Il fatto era stato annunciato dal Ministro degli Interni, Karl Nehammer. Secondo le autorità, F. Ö. si trovava in Austria con l’obiettivo di raccogliere informazioni sugli oppositori del Presidente della Repubblica di Turchia e il partito del governo AKP presenti sul territorio austriaco. Quindi si tratterebbe di un lavoro di spionaggio.

Non solo un lavoro di spionaggio

Invece F. Ö. sosteneva di essere stato incaricato con l’obiettivo di fare una cosa ancora più grande; assassinare Aygul Berivan Alsan, politica austriaca nata in Turchia e figlia di una coppia curda immigrata in Austria. Secondo DW, dopo la prima perquisizione, la polizia aveva trovato addosso a F. Ö. due sim italiane e una scheda di memoria che comprendeva diverse corrispondenze tra lui e alcuni membri dei servizi segreti turchi. Nella sua successiva dichiarazione, il 21 settembre, F. Ö. sosteneva che nel suo mirino c’erano anche altri politici austriaci.

Per quanto aveva riferito il Ministro Nehammer alla stampa, F. Ö. era stato identificato anche nell’ambito di un’inchiesta avviata già da tempo che studiava gli scontri avvenuti tra “i nazionalisti turchi e curdi” a Vienna. Sempre secondo Nehammer, F. Ö. è un cittadino con i precedenti coinvolgimenti in diverse complicazioni legali in Turchia. Secondo il Ministro, F. Ö., è ormai sicuro che fosse stato incaricato direttamente dai servizi segreti turchi e spedito in Austria.

Come risponde la Turchia?

La risposta di Ankara era stata immediata. Hami Aksoy, il portavoce del Ministro degli Affari Esteri con una dichiarazione breve aveva negato tutto: “Le accuse avanzate dal governo austriaco sono senza fondamento e non sono vere. Sono il frutto di un lavoro di opposizione contro la Turchia. Questo fatto minaccia la serenità della società turca in Austria e le relazioni trai due Paesi. Secondo noi queste sono dichiarazioni legate a una preoccupazione elettorale che riguarda la politica interna del Paese. Inoltre invitiamo Vienna a collaborare con noi in modo calmo e onesto”.

Il vero obiettivo?

Anche secondo diverse fonti come The New York Times, Ahvalnews, Dailymail, DuvarEnglish e Barrons, F. Ö. si trovava in Austria anche per assassinare Aygül Berîvan Aslan, ex membro del Consiglio nazionale e dal 24 novembre 2020 una dei membri del Parlamento di Stato di Vienna e del Consiglio comunale di Vienna. Aslan è la figlia di una coppia immigrata in Austria dalla Turchia, è una politica molto attiva presso il partito dei Verdi e un’esperta di diritti umani, diritti delle donne e nella campo del’immigrazione.

Dopo l’espulsione di F. Ö., la consigliera Aslan ha dichiarato a DW: “Questa persona risulta che abbia rilasciato delle dichiarazioni false, da testimone anonimo, in un processo in Turchia contro un imputato. Si tratta del processo che coinvolge Metin Topuz, uno dei dipendenti del Consolato Generale degli USA a Istanbul. Una volta  scoperto che le sue dichiarazioni era false F. Ö. era scomparso. Ho paura che non lo vedremo in aula il 4 febbraio”. Aslan ha dichiarato di vivere sotto scorta della polizia dal mese di settembre. Secondo Aslan l’espulsione di F. Ö. non è stata una decisione corretta.

Nel caso in cui la magistratura austriaca volesse procedere con il processo e prendesse una decisione finale, sarebbe la prima volta, in Austria, un’azione così concreta contro i servizi segreti di Ankara.

Perché Aygul Berivan Aslan?

L’opposizione di Aslan contro il governo attualmente al potere in Turchia ormai è conosciuta. Nella sua ultima intervista alla redazione in lingua turca della DW, Aslan parlò così della situazione attuale in Turchia: “Tutti gli oppositori sono stati o incarcerati oppure allontanati dal Paese. Il governo cerca di zittire e reprimere ogni tipo di voce dell’opposizione. Oggi tocca gli oppositori presenti in Europa”.

In un’intervista rilasciata al giornalista Can Dundar, Aslan usava queste parole in merito all’operata di Ankara in Austria: “Dalle moschee al Consolato cercano di usare tutto per polarizzare la società turca in Austria. Il regime di Erdogan polarizza la società sia in Turchia sia fuori dalla Turchia. E’ una polarizzazione tra  fascisti e antifascisti. Migliaia di persone vengono arrestate solo per via del loro pensiero. Un intero Paese paga le conseguenze di una serie di scelte politiche sbagliate”.

Nel mese di novembre del 2020, in un’intervista, l’Ambasciatore della Repubblica di Turchia a Vienna, Ozan Ceyhun si rifiutò di contare Aslan trai 4 politici austriaci di origine turca parlando così: “Una di questi non si considera una di noi. Non ne voglio parlare ora ma ci sono solo 3 politici austriaci di origine turca”.

Nell’aprile 2019, Aslan, è stata riconosciuta dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) e dall’organizzazione “Female Voices of the World” (FVW) nella categoria Human Rights / Politics per il suo impegno per la pace tra 100 donne nel mondo.