L’istituto Alcide Cervi sta preparando una serie di incontri nelle scuole e nelle Università perché “gli studenti devono sapere che Giulio era semplicemente un ragazzo come loro” spiega la presidente.

Patrick Zaki “sta vivendo un’esperienza drammatica sullo stesso terreno dei gravissimi fatti che hanno coinvolto Giulio Regeni” e per questo “tutti gli studenti devono sapere, per imparare a reagire”. Con questa volontà, l’istituto Alcide Cervi, che gestisce Casa Cervi a Gattatico (Reggio Emilia), sta preparando una serie di laboratori didattici da portare nelle scuole e nelle Università, prima regionali, poi nazionali, per raccontare la storia di Giulio Regeni, soprattutto dopo le recenti testimonianze che aggiungono dettagli alla morte del ragazzo.

“Gli studenti devono prima sapere e poi reagire– spiega Albertina Soliani, presidente dell’Istituto. “La portata della vicenda è enorme. È vero, anche l’opinione pubblica deve sapere ed essere informata, ma soprattutto devono saperlo i giovani, sapere che Giulio era semplicemente un ragazzo come loro”. Per questo, Casa Cervi sta preparando dei laboratori didattici per informare quanti più studenti possibili e, in questo modo, “cambiare la storia”. Ora “rimaniamo in attesa della risposta del Ministero dell’Istruzione, che abbiamo già informato della nostra iniziativa”, conclude la presidente.

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